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Autore: velvetmouth    23/04/2010    5 recensioni
One shot che mi è balenata in mente oggi, giorno di pioggia tristissimo.
Di solito non mi piace scrivere storie YAOI sui componenti dei Beatles, ma oggi ho voluto mettermi alla prova, scrivendo qualcosa di diverso! E' tutto molto soft, anche perchè è messo sotto forma di lettera.
Bhe che altro dire...Leggetela! ;D
''Sai, la realtà è che non ho mai dimenticato.
Anche volendo non potrei...Credo che non ne sarei capace.''
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love is the flower you've got to let it grow.

Andare a rivangare eventi passati non è mai un' operazione indolore, specie se sono ricordi estremamente emozionanti...Sia belli che brutti.
Tutto ciò può provocarti una gioia immensa o un' infinita tristezza, o all' occorrenza, entrambe le cose.
Quando ho ritrovato per caso una nostra vecchia foto, tra scatole dimenticate in un angolo della soffitta, mai avrei pensato di sprofondare in un tale turbinio di sensazioni; credevo fermamente di essermene liberato, di quei ricordi....
E non nascondo che con quella cieca convinzione avevo sopravvissuto tutti questi anni , praticamente insensibile all' evidenza .
Ma se una cosa l'ho imparata da te, in tutti questi anni, è che non si sfugge mai completamente al passato, neanche se la certezza del presente e la speranza del futuro sembrano infinitamente più promettenti.
Il passato è una parte integrante di noi, è lui che ci ha portato ad essere quello che siamo diventati , ti si attacca alla pelle e non puoi sfuggirgli , perchè è lì, accanto a te.
Non fraintendermi, con questo non voglio dire che rinnego quello che (ci) è successo, è solo che, sembra strano ed impossibile da dire, a distanza di così tanto tempo, avevo dimenticato tutto.

No, in realtà so bene che rideresti di me...E avresti perfettamente ragione.
Non si dimenticano certe cose....
Sai, la realtà è che non ho mai dimenticato.
Anche volendo non potrei...Credo che non ne sarei capace.
E' solo che per evitare di soffrire, molto spesso il corpo e sopratutto la mente spinge il cervello a fingere di scordare un particolare, un evento, un desiderio, un' occasione.
Un intera vita , a volte.
Ma questi ricordi '' dimenticati per convenienza'' sono solamente assopiti e, credimi, hanno un sonno più che leggero: si destano al primo sbuffo, alla prima avvisaglia e tutto torna, come se fosse sempre stato lì e . in effetti è vero.
E' stato tutto sempre lì sotto i nostri occhi.
Le cose fondamentali come quelle semplici e ovvie.

Tengo fra le mani questa foto e immagino di osservarla con te, mi prenderesti in giro, come hai sempre fatto...Con quel tuo modo arrogante e cinico.
-Sei un sentimentale del cazzo!-
Diresti, ne sono sicuro.
No, quella voce, anche volendo non potrei scordarla mai, nemmeno fra un milione di anni.
Ogni qualvolta mi confondo e credo di aver dimenticato quel tono, il tuo accento, l'inflessione di alcune parole, mi basta ascoltarti cantare e ti sento lì accanto a me.
No, se c'è una cosa che una persona non può scordare è il suo più grande amico.
Ti vedo ancora, lì seduto nello studio di registrazione, la chitarra in mano, una matita sull' orecchio e quei (dannati, come spesso dicevi) occhiali.
Mi ricordo che la prima volta che ti ci vidi, scoppiai a ridere e tu ti incazzasti come una belva.
-Che cazzo ridi, finocchio? Sono cieco e allora?!-

Ci siamo ammirati dal primo istante in cui ci siamo conosciuti.
Una strana alchimia ci legava, come un filo indissolubile che, sfidando il destino ci aveva unito.
Io ammiravo il tuo modo così diretto e spavaldo, che scoprii solo molto (forse troppo) tempo dopo, nascondere una profonda inquietudine e inadeguatezza.
Tu mi hai sempre detto di ammirare(ed odiare al contempo) la mia naturale condizione di leader, di supervisore, la mia maniacale voglia di controllo e perfezione.
-Un pò bacchettone, ma sei ok!-
Mi definisti la prima volta .

Ho un vuoto dentro.
Mi manca ciò che ci univa, ciò che ci differenziava , quello che abbiamo passato insieme e quello che , purtroppo, non abbiamo mai avuto il coraggio di affrontare.
Mi manca tutto ciò che ci spaventava e quello che ci divertiva.
Molto semplicemente, mi manca il tuo sostegno e il tuo disappunto, la tua caparbietà e la tua simpatia innata.
Mi mancano i tuoi momenti ''no'', durante i quali sprofondavi in una tale disperazione e scontrosità che era impossibile starti accanto.
Mi manca terribilmente il modo in cui cercavo di consolarti e mi manca persino il fatto che tu mi respingessi , il più delle volte.
Semplicemente mi manchi tu, Lennon e mentirei schifosamente nell' affermare il contrario.
Questo lo sai bene...L'hai sempre saputo.
Potrei continuare ad elencare ogni tua mania, paura, idea, risata , parola, ogni dannatissimo ricordo che mi impedisce di dimenticare.... Ma niente potrebbe riportarti qui e io lo so fin troppo bene.
Ho perso tante persone importanti nella mia vita, mia madre Mary, tu, George e Linda.
Le persone a cui volevo più bene, dalle quali avrei voluto distaccarmi il più tardi possibile, in vecchiaia...
Ma un ricordo è qualcosa di così potente da distruggere i limiti e le barriere che l'uomo si è posto.
E non è forse un limite assurdo, la morte?

Sono certo che al momento della tua morte, John , non hai avuto timore.
Lo so per certo.
Io invece, mi vergogno a dirtelo, ma ho una paura immensa.
Un pò ti odio, John, perchè alla fine sei sempre stato l'unico che ha sempre fatto quello che voleva, quello che sentiva più suo...Ti ammiro per questo.
Mentre io, che credevi così forte, non ho mai avuto il coraggio delle mie azioni.

4 ottobre, 1967
-Non devi vergognarti di quello che è successo!-
Parli piano, quasi in un sussurro.
Sposti i capelli dal mio viso, in un gesto teatrale.
Mi ricordi mia madre, quando fai così.
Abbasso lo sguardo, odio guardarti negli occhi in questi momenti, ma tu mi prendi il mento fra il pollice e l' indice, costringendomi a guardarti.
-E' normale...Siamo esseri umani!-
Aggiungi, alzandoti e infilandoti i pantaloni.
Mi dai le spalle, so cosa pensi.
Cosa stiamo facendo?
Me lo chiedo sempre anche io, ma non so trovarmi una risposta concreta....
In fondo....Non sono neanche sicuro che ce ne sia una.
-Perchè non parli, checca?-
Mi apostrofi sollevando entrambi gli angoli della bocca, con quel dannato sorrisetto.
Alzo le spalle, sbuffando, mi infilo la camicia e mi accendo una sigaretta.
-Sei consapevole del fatto che non possiamo andare avanti così, vero?-
Parlo, finalmente, osservandoti mentre sei alla finestra.
Stavolta sei tu ad alzare le spalle e con un soffio sommesso, ti siedi accanto a me.


E invece io avevo avuto paura di quello che stava succedendo.
E no, non lo trovavo normale, eppure , non riuscivo a frenarmi, non riuscivo a convincermi che fosse sbagliato, non riuscivo ad impormi sul mio istinto.
E lì è iniziato l'incubo, l'inizio della fine, come si dice.
Abbiamo iniziato a litigare, forse per il troppo che ci univa, ormai.
Ci siamo trascinati dietro Ringo, George e anche....Tutto il resto del mondo.
Fu uno shock per tutti.
I Beatles erano morti.
Game Over, è finita la festa.
E, ovviamente toccò a me dare la notizia.

Convincersi che fosse stata solo una debolezza mi rese apparentemente forte e insensibile.
Ma in realtà entrambi sapevamo come stavano le cose.
Dopo lo scioglimento fingemmo sempre che non fosse mai successo nulla, anche se fu qualcosa che ci segnò per sempre....portandoci alla deriva.
Tentammo di tenere insieme le redini del gioco ma ormai avevamo capito.
Era successo.
Ci amavamo.
Forse l'ho scoperto solo ora, oggi, tra i bordi di questa vecchia foto ingiallita, proprio come me.
Nel tuo sorriso limpido e sicuro e nei miei occhi scuri, l'ho compreso dalla tua mano, stretta sulla mia spalla.

E' buffo vedere dove ci ha portati l'amore.
A te, morto su un marciapiede, a me, ricco ed odioso a continuare a pensare a vecchie storie.
Ma alla fine, forse è stato meglio così , forse è perfino vero che si è trattata solo di una debolezza, che quei baci si trattassero solamente dell'effetto di quella robacciache prendevamo....
Eppure, John io ricordo tutto : ogni brivido di piacere , ogni tuo bacio, ogni mia carezza.
Ricordo perfino che dopo, mezzi nudi, ci accendevamo una sigaretta e scoppiavamo a ridere, prendendoci in giro a vicenda.

Mi guardi con quegli occhi colmi di tristezza, gli stessi che avevi quando Julia è morta.
-E' tutto ok, John....Tutto ok....-
Dico, serrandoti in un abbraccio.
-Tutto ok....-
Continuo a ripetere fino allo sfinimento, mentre intanto dormivi.
Un bambino con l'assoluto bisogno di attenzioni.
Questo sei stato, eri e sarai sempre per me, John.
Il nostro è stato un amore complesso, che al suo apice ci ha trascinati nell' oblio, facendoci irrimediabilmente allontanare.
Io ho trovato Linda, il più grande amore della mia vita e tu Yoko.
Doveva andare così.
Ci siamo odiati, o meglio abbiamo fatto finta.
Insomma, siamo sempre stati due gran bugiardi, specialmente con noi stessi!
So per certo che quando riporrò questa fotografia, tutto tornerà come prima, perchè deve essere così , è giusto così.
Spero che mi perdonerai per tutto, tu sai cosa intendo.
Io da parte mia, l'ho già fatto da molto, molto tempo.
Addio amico mio,
Addio John.

                                       [Paul]
  
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