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Autore: Paolina91    25/04/2010    1 recensioni
Introduzione rimossa poichè non valida.
Si prega di introdurne una che sia tale.
Ladynotorius assistente amministratrice.
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 Salve a tutti mi chiamo Valeria Jost. Mia madre è italiana e per questo mi chiamo Valeria abito a Milano, mia madre Angelica fa la manager di un importante compagnia; mentre invece mio padre è di origini tedesche ed è il famoso manager dei Tokio Hotel un gruppo che sta spopolando in tutta Europa e anche in America ormai. Mentre mio papà lavora in Germania io e mia madre siamo rimaste in Italia, precisamente il motivo è lo studio, sto seguendo l’ultimo anno delle superiori e poi dovrò decidere che cosa fare da grande. Ho solo 17 anni anzi ancora per poco, i miei genitori vorrebbero che io seguissi le loro orme perché credono che per me sarebbe una grande opportunità, poi c’è mio fratello Adriano che ha seguito il suo sogno è andato in America e ha rotto i ponti con la famiglia, solo io lo sento ancora. Ho un'unica amica si chiama Kia lei sa tutto di me e viceversa siamo come due sorelle gemelle. Per quanto riguarda il mio carattere sono molto determinata e non mi lascio mettere i piedi in testa da nessuno, credo nei miei sogni e anche nel vero amore anche se purtroppo non si è ancora presentato, tutti mi descrivono come una persona dolce comprensiva e sensibile. Per quanto riguarda il mio fisico sono alta 1.70, abbastanza magra e la cosa che amo più di me stessa sono i miei occhi azzurri come il mare, e invece una cosa che non sopporto sono i miei capelli perfettamente lisci rossi con la frangetta, vorrei tanto tingerli ma tutti me lo vietano, infatti persino Tom li adora. Da grande voglio diventare una manager è sempre stato il mio sogno fin da quando ero piccola. Mi risveglio dai miei pensieri quando mi squilla il telefono ed è mio padre: -Pronto?- - Ciao tesoro come va a scuola?- dice mio padre con un tono dolcissimo. - Bene grazie e te il lavoro?- rispondo molto interessata. - Tutto bene grazie, manchi moltissimo a tutti.- dopo questa affermazione sento il mondo crollarmi addosso. - Anche loro mi mancano moltissimo, mi raccomando salutami tutti tanto ci vediamo presto. Adesso vado ci sentiamo. - e chiudo il più velocemente possibile. Eh si tutto lo staff mi conosce e tutti mi vogliono molto bene; sono molto legata a tutti loro ma soprattutto con il mio migliore amico Bill, anche se non ci vediamo spesso ma mi chiama tutti i giorni e sente subito se c’è qualcosa che non va. Poi ovviamente adoro anche tutti gli altri però Bill è una persona straordinaria e sa tutto di me, infatti fra poco dovrebbe chiamarmi. Intanto mi siedo sul divano a guardare la tv, questa sera c’è X factor e settimana prossima saranno proprio loro gli ospiti, non vedo l’ora di rivederli specialmente uno. -Ehi ciao Bill come stai?- dico con un tono dolcissimo. - Tutto bene sai che tuoi padre è entusiasta che fra poco sarai tu la sostituta.- mi risponde Bill euforico. - Già e sono felice anche io, questo lavoro ha molti vantaggi, per esempio poter passare tantissimo tempo con voi.- questa cosa mi fa star bene. - Ti capisco anche tu ci manchi, però pensa che fra poco saremo tutti insieme.- sapere che Bill è sempre pronto a consolarmi mi fa sentire protetta. - Certo, allora settimana prossima sarete in Italia non vedo l’ora.- gli dico in tono felice. - Già anche io, ricordati di ritirare i pass alla Universal.- anche lui è felice di tornare in Italia e credo proprio di saperne il motivo. - Tranquillo lo so guarda che sarò la migliore manager del mondo per voi. - - Lo so ma dimmi come vanno le cose?- dice con fare da sapientone. - Bene dai anche se sai che mi manca sempre qualcuno e mi raccomando tu non dire niente.- già Bill sa tutto ma sa anche se spiffera qualcosa mi arrabbio. - Sarò muto come un pesce anche se per me lo sai che è difficile mentire e starmene zitto va beh adesso ti saluto ti voglio bene piccolina.- per lui è difficile stare zitto perché parla sempre tantissimo ma questa volta invece sta andando veramente bene. -Notte Bill ti voglio bene anche io. - Quando chiudo la telefonata, sento che la porta si apre e entra mia madre, beh devo dire che rispetto alle altre sere è molto in anticipo. - Ciao mamma come mai in anticipo?- cerco di essere il più gentile possibile non vorrei sembrarle scocciata di questo fatto. - Avevo voglia di stare un po’ con te ti dispiace?- dice lei. - No mamma non mi dispiace, ti va di vedere un po’ di tv con me?- chiedo entusiasta di passare un po’ di tempo con lei dopo molto tempo. - Certo che mi va, e scusami se non sono molto presente ma in questo periodo il mio lavoro è molto stressante e d’ora in poi cercherò di essere più presente nella tua vita. – anche lei è una manager per un importante compagnia di moda. A questo punto mi commuovo, e ci mettiamo sedute insieme sul divano a guardare la tv. -Mamma è tardi io vado a dormire anche perché domani mi aspetta una verifica molto importante.- Vado in camera mia, metto il pigiama e prendo l’ipod e cullata dalla dolcissima voce di Bill mi addormento. Il giorno dopo mi alzo come sempre alle 7 in punto, vado a farmi una doccia e poi torno in camera a vestirmi. Apro la cabina armadio, e scelgo cosa mettere questo è uno dei pochi vantaggi di questa vita che adoro, mentre per quanto riguarda la notorietà ne farei volentieri a meno. Scendo in cucina per fare colazione. - Buongiorno tesoro, ho sentito tuo padre e mi ha detto che non gli hai lasciato nemmeno il tempo di ricordarti di ritirare i pass. – beh adesso che fa si preoccupa che io non mi ricordi le cose, sono stata istruita al meglio. - Oh ma non dovete preoccuparvi io sono stata istruita benissimo e mi ricordo tutto, adesso scappo altrimenti faccio tardi.- e con questa frase esco di casa il più velocemente possibile e arrivo davanti alla fermata dell’autobus che arriva in poco tempo. Salgo e mi siedo al mio solito posto, dopo poche fermate sale la mia amica Kia. - Buongiorno tesoro, come va?- lei è la mia unica amica ed è anche molto innamorata di Bill. - Bene grazie e te?- le dico. - Tutto apposto, ieri sera non eri su messenger come mai?- mi risponde parecchio preoccupata. - Beh prima ho parlato con mio padre, poi sono stata al telefono mezzora con Bill, fortunatamente per una volta mia mamma è arrivata presto dal lavoro per cui ho passato del tempo con lei e poi me ne sono andata a dormire. – rispondo alzando le spalle. - Capito. - anche lei vuole diventare una manager e per Natale avrà un regalo speciale da me. Dopo un po’ mi risveglia dai miei pensieri – Che succede tesoro? - -Niente tranquilla. Adesso pensiamo solo al compito in classe.- il compito in classe è importante e lei ha sempre paura di andare male anche se è bravissima allora da esperta amica la rassicuro - Tranquilla andrà bene come al solito, poi oggi quando usciamo andiamo alla Universal a ritirare i pass e poi a casa mia a studiare ti va?- - Ho mai rifiutato?- mi chiede scherzando. - Mai.- le rispondo e poi scendiamo dall’autobus ridendo e scherzando fino a che non entriamo nell’istituto, e le ragazze come al solito cominciano a guardarmi male solo per il mio cognome ma ormai ho imparato a fregarmene e adesso insieme alla mia amica ci avviamo in classe. Prendiamo posto entrambe in fondo all’aula per il compito in classe di tedesco. Come compito era abbastanza facile non pensavo, poi diciamo che per me il tedesco è come la mia prima lingua. Consegno il compito circa mezzora prima della campanella come tutti gli altri del resto, e subito l’insegnante comincia a correggere alla fine delle due ore ci dice già i risultati e come mi aspettavo ho preso 9 meglio così e Kia un bell’ 8 e mezzo. Dopo 5 ore estenuanti usciamo con calma da scuola, ci dirigiamo alla fermata dell’autobus che ci porterà in centro dove c’è la sede della Universal. Entriamo e la segretaria come mi vede sorride e mi passa subito due pass, bene questa volta papà si è ricordato che ci sarà anche la mia amica. Dopo di che decidiamo di pranzare al Mc e fare un po’ di shopping, visto che per il giorno dopo non c’è nulla da fare, tutto grazie ai nostri amici rappresentanti di istituto che hanno organizzato l’assemblea. - Allora cosa vuoi comprare per l’incontro?- mi chiede con tono curioso e furbo. - Sinceramente non ho idea, però voglio un paio di pantaloni viola come quelli di Bill e poi un vestito elegante per sabato sera a Roma. – le rispondo abbastanza sicura. - Ok cominciamo la ricerca. - Dopo due ore di shopping esco dal negozio soddisfatta, ho trovato un abitino molto carino anche se credo che a papà prenderà un infarto, e dirà che è troppo corto; poi ho trovato i pantaloni uguali a quelli di Bill e basta avevo già speso abbastanza altrimenti papà mi avrebbe tagliato la carta di credito. Kia torna a casa e anche io, mi prospetto una serata a base di tv e pizza in completa solitudine. Appena entro in casa, invece trovo già mamma che mi aspetta questa cosa mi insospettisce. - Valeria finalmente sei arrivata, dove sei stata? - A fare shopping per il prossimo week end e a ritirare i pass. – le rispondo come se fosse normale non avvisarla, ma visto che non è mai a casa è ovvio. - Ok adesso vai di sopra fai la doccia e vestiti bene che abbiamo ospiti a cena. – e lo dice con un sorriso a 360 denti. - Posso sapere almeno chi?- già mi immagino la solita cena di lavoro a cui sono costretta a partecipare e che significa solo noia ed emicranea. - Certo tesoro sono proprio smemorata, fra poco arriverà papà con i ragazzi. – e dopo questo le rispondo con tono entusiasta - E potevi dirlo prima. Corro.- Salgo le scale di corsa entro come un fulmine nel mio bagno privato, faccio la doccia e mi sistemo i capelli. Trucco leggero, poi metto un paio di pantaloni, camicia bianca e sopra un croset; ai piedi le mie fedeli decoltè; sono pronta e proprio mentre sto uscendo dalla mia stanza suona il campanello. Mi affretto a scendere le scale e vedo che dalla porta spuntano papà e i Tokio Hotel. Vado in contro a papà che mi abbraccia talmente forte che mi sta stritolando.- Papà mi stai uccidendo.- e lui mi lascia e poi si scusa. - Oh scusa ma mi sei mancata tantissimo. - Poi passo a salutare i ragazzi, il primo è Tom. -Ciao Tom come stai?-il mio cuore batte all’impazzata. - Bene grazie piccolina e te?- quando ho sentito quelle parole mi sembrava di essere al settimo cielo, stava parlando realmente con me io non ci credevo nonostante li conosco da una vita. Saluto anche gli altri e poi ci sediamo tutti a tavola per cena. Io sono seduta vicino a Bill. Dopo cena i miei genitori escono per incontrare degli amici invece io e i ragazzi restiamo casa. Cominciamo a parlare - Allora ragazzi che dire mi siete mancati tantissimo.- - Anche tu allora fra poco diventerai parte del nostro managment e non ci dovremo più separare per molto tempo- lo dice felicissimo Georg. -Si e non vedo l’ora comunque sappiate che sarò una manager molto severa. – lo dico scherzando ma evidentemente non l’hanno capito perché Bill mi guardava strano così come gli altri ragazzi. -Ma non è giusto ci pensa già tuo padre ad essere cattivo con noi. – -Caro Tom non fare quella faccia con me non attacca. – -Che faccia? – mi chiede ingenuamente come se non lo sapesse, ormai lo conosco troppo bene quando vuole ottenere qualcosa fa gli occhioni dolci ma ormai non mi faccio più fregare. - Ascolta tanto adesso passiamo insieme un po’ di tempo per cui direi che possiamo andare a dormire visto che tu domani hai la scuola- interviene così Bill per stoppare la discussione. - Ok buona notte ragazzi, sapete dove sono le vostre camere. - do un bacio a tutti e poi vado subito a dormire è stata una giornata stupenda ma sono stanchissima. La mattina vengo svegliata dalle urla di Bill e Tom che come sempre stanno litigando ma non capisco perché proprio così presto. Oggi è venerdì e domani c’è l’evento a Roma non vedo l’ora di rivedere quella splendida città e di assistere alla loro performance live. Adesso non li sento più vado a vedere che è successo ma mi ha preceduto mio papà che sta parlando con Bill. Allora decido di cercare Tom per sapere qualcosa da lui. Lo trovo in terrazzo a fumare, mi avvicino e lo abbraccio, sembra piuttosto nervoso allora comincio a parlargli - Ehi che è successo?- - Una delle nostre solite litigate, siamo molto tesi e in più mi ha detto quello che provi per me allora mi sono arrabbiato perché me lo avete nascosto per tutto questo tempo.- mi risponde ancora molto arrabbiato; a questo punto mi innervosisco anche io e comincio a rispondergli a tono. - E’ vero ho chiesto a Bill di non dirtelo perché mi vergognavo. Però ieri sera gli ho chiesto di dirtelo visto che pensavo di contare qualcosa anche per te ma come sempre sbaglio. – vedo che le mie parole lo hanno ferito ma anche lui mi ha fatto veramente male. - No Vale ascolta io provo qualcosa per te ma è un ambiente molto difficile il nostro e una relazione tra noi verrebbe messa a dura prova dai giornali. Se i giornalisti sapessero della nostra relazione farebbero di tutto per distruggerla.- e se ne esce con questa scusa ma perché tutti vogliono proteggermi e se ne fregano di quello che sento - Beh non me ne frega delle tue scuse, non voglio essere protetta da nessuno sono grande, la vita è la mia e voi non potete decidere per me, adesso che sai tutto e sta a te decidere. - - Aspetta Vale non andartene. - e mi trattiene un braccio allora lo strattono e gli grido - Lasciami in pace. - Rientro in casa e vedo che i miei genitori mi aspettano per la predica, Bill mi guarda e dai suoi splendidi occhi nocciola vedo che è triste, ma gli sorrido per fargli capire che non è colpa sua. Dovevo aspettarmelo che sarebbe successo questo casino. - Papà mamma mi dispiace che l’abbiate saputo così, ma come ben sapete al cuor non si comanda so che le cose saranno difficili però non dovete preoccuparvi perché a Tom non gli importa di me. – lo dico con il cuore infranto mentre una lacrima comincia a scendere sul mio volto. -No aspettate non è vero, a me interessa di Valeria solo che ci saranno sempre problemi a causa dei giornalisti.- - Tesoro sai che Tom ha ragione, adesso io e tua madre ne discuteremo e poi decidiamo ok?- dice mio padre e allora mi decido e volto le spalle e dico - Ok allora mi preparo per andare a scuola. – come al solito anche se riguarda la mia vita amorosa non ho nessun potere decisionale e non è giusto appena sarò maggiorenne le cose cambieranno. Salgo in camera e appena ho finito di vestirmi sento bussare. - Avanti. Ohi Bill dimmi?- - Mi dispiace davvero posso fare qualcosa per farmi perdonare?- si vede che è mortificato allora lo rassicuro - Tranquillo non è successo niente meglio prima che poi, però per farti perdonare potresti truccarmi che sono anche in ritardo.- - Certo volentieri e non preoccuparti a scuola ti accompagna Tom me l’ha detto lui.- ha ritrovato subito il sorriso e io dopo l’ultima affermazione non resisto e gli chiedo una cosa. - Oh allora avete chiarito? Sono contenta.- - Già mi ha raccontato quello che ti ha detto spero che chiarirete.- mi dice lui e so che è sincero e lo pensa veramente ma io non ne sono tanto sicura. - Non lo so Bill mi ha fatto male sapere che anche se in fondo gli importa di me, lascia che siano gli altri a decidere per noi non è giusto, e poi sai cosa provo per lui, per me è fondamentale. - - Ok adesso sei pronta vai, ci vediamo all’uscita se ti fidi la valigia la preparo io?- so che lo dice perché pensa che si deve ancora far perdonare ma anche se non è così questa volta lo assecondo. - Certo che mi fido, vado ti voglio bene. - Scendo e vedo che Tom mi aspetta davanti alla porta, e ha in mano la mia tracolla se pensa di farsi perdonare con così poco si sbaglia. Gli strappo la cartella dalle mani e esco, salgo sulla macchina che papà ci ha prestato. - Hai intenzione di stare zitta per tutto il tempo?- comincia per rompere il ghiaccio. - Forse, non lo so. Perché ti scoccia?- sono acida lo so ma penso che se lo merita dopo quello che mi ha detto. - Oddio Vale lo sai che ti voglio bene e ferirti è l’ultima cosa che voglio e mi dispiace se l’ho fatto e voglio che tu mi perdoni dobbiamo passare insieme molto tempo per questa settimana.- beh devo dire che non mi aspettavo che mi chiedesse subito scusa visto come è orgoglioso. - Mi dispiace ma adesso non ci riesco, beh adesso è meglio che acceleri altrimenti arrivo in ritardo.- devo ammettere che il mio tono si è un po’ addolcito. - Va bene. – e lo guardo vedo che è triste. In poco tempo siamo davanti a scuola, scendo dalla macchina e sbatto lo sportello. Vedo la mia migliore amica e le corro incontro.
  
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