A prompt “Smell: Brand new book”, dalla tabella di Casti&Puri , riadattato a “Smell: Brand new Book” per l'occasione.
NB: ho l'impressione che almeno metà della gente che passa di qui non abbia la più pallida idea di quel che sblatero parlando di 'challenge', 'prompt' e cose simili... se è così ignorate pur tutto, non è importante, sono solo gli spunti che mi hanno dato l'idea per il racconto: sfide organizzate, concorsi e cose così...

Disclaimer: Gli avvenimenti narrati sono frutto di fantasia. Non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle persone descritte né offenderle in alcun modo. Se possibile, anzi, il tutto è da intendersi come tributo di affettuosa stima.










Preludio di acqua che scorre



Anna sedeva sul letto della sua stanza, sommersa dalle pieghe di una vecchia veste disadorna di Tasera. La suocera (o così le piaceva chiamarla, anche se non l'avrebbe mai detto ad alta voce – non ancora) gliel'aveva regalata in vista dei lunghi giorni che avrebbe passato chiusa in casa come una prigioniera, ma in quel momento Anna si sentiva tutt'altro che rinchiusa. Aveva oscurato le lampade della camera, che rimaneva così illuminata solo dall'esterno, con lo scintillio aranciato dei lampioni e delle finestre del distretto di Jaren. Si era rannicchiata a un estremo del letto, con le ginocchia raccolte sotto l'ampia stoffa bianca e ruvida, filata dal vello di chissà che animale, e si dondolava a occhi chiusi reggendo in braccio un grosso tomo. Lo stringeva vicino al viso, inspirava a fondo e inarcava il collo, sorridendo rilassata. E tornava a inspirare.

“Cosa fai, A-na?”
Aitrus la osservava nella penombra, con un'espressione divertita sotto la folta barba nera. Da quanto era tornato? Aveva perso ogni cognizione del tempo.
“Sento i profumi”, rispose, invitandolo con un gesto a sedersi accanto a lei.
“Che profumi?”, chiese nuovamente mentre si accomodava al suo fianco, alla distanza minima permessa dal decoro. “Non intendi dire 'odori'? E non è Gemedet quella? Perché l'hai presa dallo studio?”
Annuì. “Imparo la vostra lingua, Aitrus. Se dico profumi, voglio dire profumi. Senti”, propose, alzando il libro nella sua direzione. Scorse col pollice le pagine, mentre l'altra mano teneva chiuso il dorso. Aitrus sentì per primo l'odore pungente della carta, carico delle note proprie dei Libri di Collegamento con la loro composizione segreta; sentì l'odore dell'inchiostro con cui stavano iniziando a descrivere la loro Gemedet, il loro gioco privato. Sentì i colori oleosi con cui la sua cara amica aveva dipinto la rilegatura, riempiendola di geometrie e simboli suoi, non D'ni. Sentì l'odore di Anna e fu l'unico che avrebbe definito profumo. Cercò il suo sguardo, perplesso.
“Senti il mondo, Aitrus”, rise lei. “È già qui dentro. Annusalo! Già ci aspetta.” Riprese il libro e sprofondò il naso fra le pagine ancora bianche come se non ci fosse nulla di più serio, concentrata e racchiusa nell'atto. E lo rese reale.
Gli parlò dell'aria umida del bosco sotto le cascate, di fiori bianchi accanto al fiume, della resina, delle risorgive che portano con sé gli odori del sottosuolo.

Erano le parole della sua ti'ana, la narratrice di storie, e per qualche istante Aitrus, compassato Maestro della Gilda dei Topografi, poté arrivare a crederle.
















@ titolo: sia nel senso di sneak-peek delle bellezze naturali dell'Era, sia nel senso che Gemedet, quando verrà scoperta da Veovis, sarà uno dei primissimi passi che più in là porteranno alla Caduta e quindi ad Atrus, alla sua Restaurazione, alla nostra Restaurazione e infine alla metafora del 'fiume' come lo intende Words. È un unico flusso.
@ distretto di Jaren: è il distretto in cui vivevano, parte di Ae'gura.
@ Gemedet: l'Era scritta da Aitrus e Anna, chiamata come un popolare gioco di società D'ni.