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Autore: Ale san    26/04/2010    1 recensioni
Nate River era un ragazzino freddo e asociale. Non amava stare al centro dell'attenzione, nè tantomeno stare in mezzo la gente. Era un ragazzo orfano che, fin da piccolo, aveva vissuto alla Wammy's House. Nate veniva chiamato da tutti "Near" ed era sempre stato il numero uno, il più intelligente, il più brillante, quello che sicuramente sarebbe stato il successore di L. Ma tutti lo ignoravano per via del suo carattere freddo. Amava soltanto i suoi puzzle e tutti gli altri suoi giocattoli. Poi c'era Mihael Keehl che tutti chiamavano "Mello". Mello era tutto il contrario di Nate: era sempre circondato dagli amici ma era comunque l'eterno secondo e questo Mihael non riusciva a sopportarlo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! ^^ Allora ho deciso di scrivere questa one-shot MelloxNear o almeno ci provo xD ditemelo se sono andata in OOC :D. Comunque spero che vi piaccia. Buona lettura.


Meeting



Nate River era un ragazzino freddo e asociale. Non amava stare al centro dell'attenzione, nè tantomeno stare in mezzo la gente. Era un ragazzo orfano che, fin da piccolo, aveva vissuto alla Wammy's House. Nate veniva chiamato da tutti "Near" ed era sempre stato il numero uno, il più intelligente, il più brillante, quello che sicuramente sarebbe stato il successore di L. Ma tutti lo ignoravano per via del suo carattere freddo. Amava soltanto i suoi puzzle e tutti gli altri suoi giocattoli. Poi c'era Mihael Keehl che tutti chiamavano "Mello". Mello era tutto il contrario di Nate: era sempre circondato dagli amici ma era comunque l'eterno secondo e questo Mihael non riusciva a sopportarlo. Tanto che odiava a morte Near anche se la sua era più invidia che odio nel vero senso della parola. Mihael, come Nate con i giocattoli e i puzzle, aveva una passione sfrenata per la cioccolata. Ne mangiava sempre ad una quantità eccessiva. Near e Mello erano da sempre stati rivali. Roger, l'anziano signore che si occupava dei bambini della Wammy's House, diede a Mello e Near la notizia che L era morto. L purtroppo non aveva avuto tempo di scegliere il suo successore per il caso Kira, così a Roger venne l'idea di farli collaborare insieme anche se Mello non ne era affatto d'accordo. Detestava troppo quel nanetto per collaborare con lui. Mihael decise di andarsene e di non tornare più alla Wammy's House. L'ossessione principale del ragazzo biondo, oltre alla cioccolata, divenne quella di battere Near e di catturare Kira prima di lui.


Near era seduto sul pavimento freddo a giocare con il suo amato trenino con attorno i due agenti dell'SPK, una squadra speciale che investigava su Kira, che continuavano a fissarlo. La stanza era abbastanza grande ed era piena zeppa di computer. Sul monitor apparve una figura incappucciata che aveva in mano una pistola puntata alla testa di una giovane donna di nome Halle Lidner, l'unica donna dell'SPK. Jevanni e il Comandante Lester si allarmarono immediatamente mentre Near rimase calmo e impassibile come sempre, mentre si arricciolava delicatamente una morbida ciocca di capelli bianchi. Il giovane uomò entrò mentre continuava a tenere puntata la pistola alla testa della Lidner. Near aveva subito capito chi era. Era Mello. Sì, era proprio lui. Non si voltò a guardarlo... continuava a giocare con il trenino facendo uscire dalla sua bocca il suono del treno. Keehl sorrise, prese dalla sua tasca del cioccolato, tolse l'involucro e addentò rumorosamente un pezzo di cioccolato.
 "Chi muore si rivede, Mello." Sussurrò l'albino con voce roca e fredda.
Mello si tolse il cappuccio e ghignò mettendo la pistola al suo posto.
"Ciao, Near." Mello rise malignamente e puntò la sua pistola contro Near: il tono di voce impassibile e tranquillo come se nulla fosse lo irritava a Mello. Da sempre quel bamboccio nano lo aveva irritato. Jevanni, Lester e Halle fecero per buttarsi su Mihael ma l'albino li fermò.
"Fermi." Disse semplicemente. I tre lo guardarono con gli occhi spalancati e dovettero per forza ubbidire.
"Mello se te spari a Near poi noi spariamo a te." Fu Halle quella che era stata a parlare. Mello si calmò e abbassò la pistola lentamente. Quei tre lo seccavano parecchio... lui voleva parlare con Near da solo, senza che nessuno li interrompesse.
 "Halle, Jevanni, comandante Lester." Tutti e tre si voltarono di scatto verso Near e lo fissarono con l'ansia e la preoccupazione addosso: sapevano benissimo di cosa era capace Mello e sapevano anche dell'odio che nutriva verso il giovane ragazzo. Gli occhi color pece di Near rotearono leggermente, fece un respiro profondo e poi iniziò a parlare.
"Ci potreste lasciare soli? Dobbiamo parlare di alcune faccende in privato."
"Ma Near... !" Provò a ribattere Jevanni ma il piccolo lo interruppe subito.
"Niente ma, Jevanni. Se vi dico che dovete uscire dalla stanza allora voi dovete ubbidire, va bene?" Chiese freddo rivolto ai tre.
 I tre agenti annuirono con la testa degludendo e prima che Halle uscisse ripetè la frase di prima a Mello.
"Mello ricorda che noi siamo qui fuori. E, come ti ho già detto prima, se spari a Near noi spariamo a te. Ricorda che questa è l'unica porta da cui puoi uscire quindi non riusciresti mai a scappare." Concluse mentre si chiuse la porta alle spalle. Mello sorrise compiaciuto. Quella Halle era davvero irritante. Keehl si guardò intorno squadrando la stanza. Finalmente erano soli. Si avvicinò al giovane con passo felpato e deciso finchè non gli arrivò di fronte. Mello notò che Near era cambiato parecchio: i capelli bianchi si erano leggermente allungati, i dolci lineamenti del viso d'angelo non erano più tanti infantili ora erano decisivamente più maturi rispetto all'ultima volta che l'aveva visto ma era il solito freddo, impassibile e fragile Near.
"Di cosa volevi parlarmi, Mello?" Mormorò l'albino spezzando il silenzio di tomba fra di loro mentre continuava a giocare con il suo trenino. Mihael strinse i pugni con rabbia fino a far diventare le sue nocche bianchissime. Così afferrò Nate per i capelli e lo costrinse a guardarlo negli occhi. Al ragazzo uscì un gemito di dolore ma la sua faccia ovviamente rimase impassibile come sempre.
"Lo sai che è maleducato non guardare una persona in faccia mentre si parla?"
"Ripeto: di cosa volevi parlarmi?" Chiese con voce bassa mentre distoglieva lo sguardo dagli occhi azzurri del ragazzo più grande.
"Near... guardarmi, dannazione!" Il biondo afferrò con due dita il delicato mento del ragazzo costringendolo di nuovo a fissarlo negli occhi.
"Sei venuto a parlarmi del caso Kira e della tua ossessione nel battermi?" Keehl mollò pesantemente uno schiaffo sulla guancia di Nate facendola diventare rossa.
"Stai zitto, moccioso!" Lo prese con forza per le spalle stringendo le mani sul pigiama bianco che portava sempre e lo baciò con violenza facendo immobilizzare completamente il piccolo. Mello spinse Near verso il muro della stanza e lo schiacciò con il suo corpo mentre continuava a premere le sue labbra contro quelle di Nate assaporandole dolcemente. Dopo un paio di minuti si staccarono per riprendere fiato e Mihael notò che Near, per la prima volta, era arrossito. Era proprio un bello spettacolo: sembrava un piccolo angelo indifeso anche se rimaneva comunque un moccioso dannatamente irritante.
 "Questo vuol dire che collaborerai con me per catturare Kira?" Borbottò Near con le guance tutte rosse per l'imbarazzo di quel bacio. Mello scoppiò in una fragorosa e rumorosa risata.
"No, caro Near. Non collaborerò mai con te. Vedi noi siamo destinati ad essere rivali per sempre. Ti ho baciato semplicemente perché volevo assaporare a pieno il sapore delle tue labbra invitanti. Ma dimmi, Near... questo se non sbaglio è stato il tuo primo bacio, giusto?" Commentò Mello con il ghigno stampato in faccia.
Near abbassò il capo sconfitto e annuì con la testa.
"Sì." Confermò con voce tremante, cosa che fece soddisfare ancora di più il biondo che intanto sorrideva soddisfatto, felice di avergli rubato il primo bacio.
"Ti batterò, Near." River sfoggiò per la prima volta un lieve sorriso.
 "Che vinca il migliore, Mello." Il ragazzo più grande baciò la fronte calda del ragazzo più piccolo.
"Credo che tu abbia la febbre, Near." Near non fece in tempo a ribattere che Mello se ne era già andato. Il piccolo mise la sua piccola manina sulla fronte e la sentì calda. Dopo non si accorse nemmeno che Halle, Lidner e Anthony erano rientrati, era troppo preso dai suoi pensieri.
"Sì, ha ragione Mello. Ho la febbre." Pensava infine mentre sorrideva dentro di sé.
 "Di cosa avete parlato, Near?" Chiese curiosa Halle mentre Nate era intento a giocare con il suo trenino.
"Di affari, Halle, di affari."



Fine 



  
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