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Autore: eliala    27/04/2010    2 recensioni
premessa: questa è una storia assolutamente inutile, è soltanto dovuta alla mia voglia di vedere come si sarebbe comportato Kurogane di fronte ad un regalo di Fay "poco gradito"
«Kuroran, lo so che sono irresistibile, ma non vuoi vedere il mio regalo prima di cominciare a fare qualche bel giochino?» chiese posando un bacio sulla punta del naso del moro, sempre senza togliersi un sorriso divertito dalle labbra.
Kurogane roteò gli occhi, esasperato. avendo preso il suo silenzio come una tacita affermazione e si allontanò leggermente dal compagno per scartare il pacchetto sotto i suoi occhi decisamente scocciati.
Quando in fine sollevò il coperchio della scatola Kurogane sollevò un sopracciglio: cosa diamine…
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Phone






Kurogane non è un uomo socievole, ma questa non è assolutamente una novità.
Persino le persone che lavorano con lui lo sanno, anche quei pochi che lo incrociano per la strada se ne rendono conto.
Molti, infatti, si chiedono per quale assurdo motivo abbia deciso di stare con uno come Fay, che in quanto ad atteggiamento o a carattere è palesemente la sua antitesi.
Fay è un ragazzo irruente e spensierato, circondato quasi da una specie di aurea mistica che lo fa sembrare simile ad un angelo, soprattutto a causa della luce nei suoi occhi turchini contornati dalla cornice dorata dei suoi capelli.
Kurogane, al contrario, è un allenatore di arti marziali definibile in un’unica parola: scuro.
Capelli neri, occhi rossi come il sangue, abiti sempre cupi, che fasciano il suo corpo muscoloso e massiccio, i tratti del viso duri e virili.
No, decisamente non sembrano avere punti in comune, eppure i due vivono insieme da circa tre anni ormai.

***

Fay aveva cercato di adattarsi a molte delle stranezze del compagno, ma dopo tre anni non poteva davvero fare più a meno di un telefono dentro casa. Non gli sembrava una richiesta eccessiva, né una pretesa inaccettabile.
Così un bel giorno era tornato a casa con un telefono, lo aveva anche scelto nero per far piacere al compagno –certo, non aveva resistito a comprare anche tanto begli adesivi a forma di cani e gatti tutti colorati, ma quelli Kurogane li avrebbe visti solo dopo, una volta accettato l’apparecchio. E poi si sarebbe limitato a sistemarlo in un angolino, lontano dallo sguardo del compagno, avrebbe scelto una suoneria sobria sobria…
«Kurowanko, eccomi! Guarda, ti ho fatto anche un bel regalo...» esclamò entrando, tentando di mantenere un sorrisone allegro, pur sapendo che non sarebbe stato semplice far accettare la cosa al compagno. Era semplicemente assurdo.
Kurogane se ne stava sul divano a leggere un giornale e non fece troppo caso al compagno che entrava, ingoiando l’ennesimo rospo sull’assurda storpiatura che faceva del suo nome.
Grugnì una vaga risposta: era convinto che qualunque regalo Fay gli avesse preso non sarebbe stato affatto di suo gradimento. Eppure l’altro praticamente gli saltò in braccio, ovviamente dopo avergli tolto ‘gentilmente’ il giornale tra le mani.
A pochi centimetri dal suo viso mise il broncio, con un pacchetto stretto forte tra le mani che si trovava esattamente sotto il proprio viso.
«Kuromiyu, non è giusto!» esclamò. Kurogane borbottò qualcosa mentre lo avvicinava a se stringendolo possessivamente per la vita, scatenando un risolino soddisfatto nel biondino.
«Kuroran, lo so che sono irresistibile, ma non vuoi vedere il mio regalo prima di cominciare a fare qualche bel giochino?» chiese posando un bacio sulla punta del naso del moro, sempre senza togliersi un sorriso divertito dalle labbra.
Kurogane roteò gli occhi, esasperato. avendo preso il suo silenzio come una tacita affermazione e si allontanò leggermente dal compagno per scartare il pacchetto sotto i suoi occhi decisamente scocciati.
Quando in fine sollevò il coperchio della scatola Kurogane sollevò un sopracciglio: cosa diamine…
«Non sei contento Kurobau?» chiese il biondo con il suo solito entusiasmo.
«Imbecille. Per quale dannatissimo motivo dovrei essere contento di questa… cosa?!» ribadì con il suo solito tono rabbioso che faceva sempre mettere il broncio a Fay.
«Ma Kurotan! Non possiamo continuare ad andare avanti per tutta la vita senza un telefono!» affermò convinto.
«vivevo benissimo anche senza a dire il vero. E tu ti sei comprato un cellulare, quindi spiegami che dannatissimo bisogno avevamo di quell’apparecchio trillante.» borbottò.
Fay esibì uno sguardo sornione. «Sei sempre il solito Kurosama, non ti smentisci proprio mai» rispose Fay, iniziando a depositare dei teneri baci sul viso del compagno, che continuava a guardarlo con espressione truce, senza mostrare il minimo cambiamento d’espressione a quei piccoli gesti di dolcezza.
«Che stai facendo?» Fay non rispose, si limitò a continuare a riservarli le sue attenzioni mentre gli avvicinava il telefono, posandoglielo in mano, quel maledettissimo telefono.
«Tsk! Tanto lo sai che non riesci a distrarmi in questo modo» sottolineò Kurogane prima di rimettere il telefono nelle mani di Fay dargli un bacio vero. Mentre le labbra di Kurogane s’impossessavano cupide delle sue, Fay dovette ammettere con se stesso che l’altro aveva ragione, e che con un bacio del genere era lui a venire distratto.
«Perché non ti piace?» piagnucolò il biondo subito dopo aver allontanato le labbra da quelle dell’altro.
Il moro allora sogghignò soddisfatto per la reazione del compagno «Non me ne frega nulla di quell’arnese, e lo sai bene che non ce la fai a farmi compassione, non ce la fai mai» specificò gongolando tra se e se per la provvisoria vittoria data dalle reazioni decisamente entusiastiche di Fay.
«Tu lo sai che io potrei arrabbiarmi molto, molto, molto, per queste tue reazioni, lo sai, non è vero?» chiese con il suo tono più malizioso, sistemandosi meglio sulle gambe dell’altro e iniziando a strusciarsi languidamente contro il suo corpo. «Sei sempre così cattivo con me… non vuoi neppure accettare i miei regali… tu sai che potrei anche decidere di toglierti qualcosa che ti mancherebbe davvero moltissimo, non è così?» continuò, traendo sicurezza dallo sguardo dell’altro che man mano si faceva sempre più allarmato, sorridendo delle reazioni che riusciva a scatenargli anche solo facendo scivolare le proprie mani lungo il petto, gli addominali, percorrendo con le dita esperte tutti i muscoli del suo prestante compagno.
«Sei un maledetto ricattatore, un imbecille da quattro soldi» scandì Kurogane, che però stava iniziando a non vedere più così male l’idea di avere in casa quell’apparecchio infernale…











ANGOLINO DELL’AUTRICE:
Questa è vecchia storia che ho ritrovato nel computer e che ho deciso di postare nonostante sia un po’ idiota e senza senso…. Comunque ecco qui che cosa è venuto fuori ù.ù ditemi che cosa ne pensate ^^
  
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