"The love that's meant to fade away..."
L'amore che è
destinato a svanire.
Il ritmico tambureggiare di gocce
che si infrangono sul terreno,lo scrosciare dell'acqua sui tetti di legno di
qualche capanna lontana,l'eco risonante in tutta la foresta e l'odore
inconfondibile di erba bagnata.Questo era quello che
sentiva.
Acqua quella che bagnava il suo volto.Lacrime quelle che scendevano dai suoi occhi
cancellate immediatamente dal pugno chiuso della sua mano.
Una persona,immobile
nell'oscurità della notte, rimaneva a fissare il monumento funebre davanti a
se: dei gigli bianchi posati sul terreno fangoso e una candela spenta da tempo
ai piedi di un piccolo tempietto nero.Una tomba vuota.Ecco tutto quello che rimaneva di lei.
L'essere umano è vulnerabile alle
leggi del tempo.Nasce,vive e muore. Anche se questo
lo aveva sempre saputo si era lo stesso innamorato di uno di essi.
Che stupido che era stato.Non sapeva che l'amore è destinato a svanire.
Capelli d'argento coprivano il
suo volto rigato dalla pioggia e cadevano lungo la sua schiena.Indossava
vesti scarlatte di un rosso acceso,bagnate, stampate sul suo corpo.
Era un ragazzo.Solo.Incurante
della pioggia.Piangeva.
Ormai non aveva neanche più senso
cancellare le lacrime.Perchè essere forti?Per chi
?Ormai lei non c'era più.Ormai lei non sarebbe più
tornata.
Alzò il volto da terra,dallo spettrale
sepolcro, e lo portò al cielo scuro carico di nubi.
Dorati i suoi occhi.Da
cane le sue orecchie.Bellissimo il suo volto.
Sopra di lui immensi rami dalle
rigogliose foglie si estendevano per un buon tratto della foresta.Un
albero enorme,sacro,vecchio di migliaia di anni.
Quell'albero dal tronco nodoso
era carico di ricordi.Dolorosi ricordi ma anche
felici.
Il Go-shinboku.Cinquant'anni
legato ad esso,imprigionato al suo tronco, e solo pochi minuti per essere
liberato.
Già...tutto era iniziato in quel
luogo....con lei.
"Che cos'è
quell'espressione ebete?!Dimmi,hai forse perso i tuoi poteri ,venerabile Kikyo?Dovrebbe bastarti un solo colpo per
abbatterlo,proprio come hai fatto con me,no?"
"La
smetti?!Kikyo,Kikyo!Perchè mi chiami così?!Giusto a titolo informativo sappi
che il mio nome è..."
Un vento gelido mosse le chiome
dell'albero spazzando via i ricordi.La pioggia
portata dal vento sferzò freddamente il suo volto ma lui non ci badò.
Il suo sguardo dorato rimase
imperturbabile posato sull'albero millenario che aveva cambiato completamente
le sorti della sua vita.
Probabilmente,se il destino
avesse preso una piega diversa,lui non l'avrebbe mai incontrata.
Ma cos'era meglio?
Vivere nell'incapacità di
dimenticarla,consapevole che il suo sorriso,i suoi occhi nocciola,la sua risata
contagiosa e cristallina e l'inconfodibile suono
della sua voce che lo chiamava per nome non sarebbero più tornati oppure non
averla mai conosciuta?
Non riusciva a trovare una risposta.Non sapeva più cosa pensare.
Lentamente si avvicinò verso il Go-shinboku bagnato anch'esso di pioggia.Fermandosi
davanti all'immenso tronco posò una mano sulla
ruvida superficie di legno,il punto esatto dove Kikyo
lo trafisse con una freccia...cinquant'anni fa...
Kikyo...una delle
donne più importanti della sua vita.Il suo primo amore.Per lei avrebbe rinunciato a tutto,sarebbe anche
diventato un essere umano,uno degli esseri che un tempo tanto disprezzava.Tutto pur di vivere per sempre al suo fianco.
Ma così non era stato.Anche lei,come sua madre, morì lasciandolo
completamente solo.O almeno fino a quando non la
incontrò...
"Come sei
caduta in basso, Kikyo..."
"La vuoi
smettere!?!?!? Ti ho già detto che ti stai sbagliando, il mio nome non è Kikyo!Lo vuoi capire o no?!"
"Non
cercare di ingannarmi, non esiste un' altra donna che abbia un odore tanto
disgustoso,lo riconoscerei ad occhi chiusi!!"
...
"Mhm...m-ma...tu non sei...Kikyo..."
"L'hai
capito?! Era ora! Il mio nome è Kagome!
KA-GO-ME!"
"Kikyo è molto più femminile di te....e...più bella..."
Quante cose erano successe da
quel giorno...il viaggio iniziato per raccogliere i frammenti della
sfera,l'incontro con Shippo,Miroku
e Sango,la resurrezione di Kikyo
e poi...Naraku.
Un fulmine squarciò il cielo
cadendo poco distante da lì.Un fremito scosse le
fronde degli alberi facendo vibrare la terra.
La figura misteriosa si mosse impercettibilmente.Veloce,quasi invisibile ad occhio
umano,colpì con forza il tronco davanti a se.
Liquido scarlatto scivolò giù dal
pugno chiuso della sua mano.Sangue si mescolò con la
pioggia insistente sporcando la corteccia del Go-shinboku.Il
sangue misto di un mezzodemone.
Naraku...quel
nome...quel nome scatenava in lui orribili ricordi.Il
demone dagli occhi scarlatti,dalla pelliccia di babbuino,che sconvolse per
sempre la sua vita.
Lui.L'assassino di Kikyo.L'assassino delle sole persone che avevano contato qualcosa.La sua unica famiglia.
Colpito da quell'inatteso
pensiero,sorpreso lui stesso,sbarrò gli occhi dorati.Un'immagine
si fece largo nella sua mente apatica...l'immagine di una ragazza dai capelli
corvini.
"E allora
che importa? dopotutto adesso non sei più solo."
Il suo sorriso e il vento che le
muoveva delicatamente i capelli.Quelle parole...se
chiudeva gli occhi era come tornare indietro con il tempo ed essere lì,accanto
a lei, ad ascoltare incantato il suono dolce della sua voce.Lei,
a fianco dalla sua fedele "macchina di ferro" che chiamava bicicletta.Lei,il suo strano kimono mosso da una leggera
brezza di primavera.Lei...
.....
Quel giorno non seppe cosa risponderle.Il suo carattere troppo orgoglioso non gli
avrebbe mai permesso di ammetere che finalmente aveva
trovato un posto in cui stare,una casa in cui vivere...non avrebbe mai potuto
dirle che lui finalmente non era più solo.
Quanto era stato sciocco...
Portandosi la mano ferita alla
bocca leccò il rivolo di sangue che cadeva lento dalle nocche.Un
amaro sorriso incurvò le sue labbra perfette.
Un triste sorriso di
consapevolezza,colmo di rimpianti,carico di nostalgia.
C'erano tante cose che avrebbe
voluto dirle,tante cose che avrebbe voluto fare per lei,lei che era così
importante.
Non le aveva mai detto neanche
una volta che l'amava.
Una nuova goccia si infranse sul
terreno erboso.Una goccia di pioggia o qualcosa di
più?
Era difficile dirlo.Il
suo volto era completamente bagnato e i suoi occhi chiusi dalla stanchezza.
Una figura sofferente in balia
della pioggia.
Zoppicando il ragazzo tornò al
triste sepolcro.Parte del suo kimono scarlatto era
lacerato e sporco di sangue all'altezza del petto e la gamba destra tremava ad
ogni passo: le sole ferite del corpo che aveva riportato dalla Grande
battaglia,la battaglia finale contro Naraku,niente se
paragonate a quelle dell'animo.
Era così.
Naraku era stato sconfitto.Dopo cinquant'anni aveva avuto la sua vendetta,
aveva vinto riportando solo poche, lievi ferite.Ed
inoltre...
Aprì il palmo della sua mano destra.Una piccola sfera rosa illuminò l'oscurità della
notte,un gioiello bellissimo che emanava luce propria.
La sfera dei quattro spiriti.
Alla fine ci era riuscito.Eccola lì,tra le sue mani.Il
gioiello bramato da cinquant'anni adesso era in suo possesso.Aveva
vinto.
Poteva diventare un demone.Un demone,come aveva sempre sognato...
Ma a quale prezzo?Cosa aveva
veramente ottenuto?
La felicità?
No...
Non aveva vinto niente.Aveva solamente perso.Perso
tutto.Non era stato capace di proteggere nessuno.Non era stato capace di proteggerla.
Un secondo fulmine cadde a pochi
metri di distanza illuminando il cielo notturno.La
triste figura del ragazzo semi umano venne illuminata solo per pochi
istanti...per un breve istante il suo bel volto rigato dalla pioggia uscì
dall'oscurità mostrando un' infinita tristezza.
Ormai non aveva più forze.La gambe cedettero e lui cadde in ginocchio
nell'umido terreno erboso davanti alla tomba.Alzò la
sguardo posandolo sul piccolo tempio di fronte a lui,sui tristi gigli bianchi
nel vaso nero.Non resistendo a quella vista chiuse
gli occhi.Pianse.Tra le mani, la sfera dei quattro spiriti.Quel malefico oggetto che aveva rovinato la sua
vita,quella maledetta biglia rosa sporcata del sangue di migliaia di innocenti.
Il solo averla tra le dita gli
faceva disgusto.Adesso quel viaggio iniziato mesi fa
per recuperare ogni suo frammento gli sembrava così sciocco,così pazzo e suicida.Soltanto adesso si rendeva conto di aver condotto
tutti verso la morte.
Non era Naraku
,nè la sfera,la colpa di tutto quello che era
successo era soltanto sua.Lui,spinto dalla sua
vendetta verso Naraku e dal desiderio di avere la
sfera solo per se, aveva perso le uniche persone che avevano contato qualcosa
per lui.
Non le aveva protette.Non
ne era stato capace.
E adesso? Cosa doveva fare per
dimenticare ogni cosa? Per dimenticare il suo volto?
Lui non voleva più soffrire a
quel modo ...non voleva più possedere quello stupido corpo semiumano debole e fragile.Era stanco di quella esistenza assurda,di
quell'acuto e incessante dolore che gli stringeva il petto dolorosamente.
La sua parte umana,il suo cuore
umano,dovevano sparire.
Proprio quest'ultimo pensiero lo
fece riflettere.Abbassò il volto inconsciamente.Tra
le sue mani,splendente più che mai,ecco la shikon no tama. Sembrava esortarlo a prendere una decisione,spingerlo
verso la scelta più facile e indolore.Lo stava
mettendo alla prova.Lo stava tentando.
Nella sua testa si fece strada
una voce.Una piccola voce che gli ripeteva di
utilizzare la sfera,di diventare un demone.Un
demone,come aveva sempre voluto essere.
Niente più dolore nè sofferenza. Non avrebbe più amato nessuno,non avrebbe
più provato pietà per nessuno.
Una vita senza ricordi...senza
rimpianti.
Tutti i giorni passati con lei scomparsi.Le avventure,le gioie,i dolori.Niente
.Solo l'irrefrenabile voglia di uccidere.Era molto
meglio che vivere pensando continuamente a lei.
Ma era veramente così?
Dopo aver perduto Kikyo sfruttare la sfera per diventare un demone completo
gli era sembrata la cosa più naturale possibile,l'unica scelta giusta da prendere.Era quello che voleva,prima di incontrare lei.
Per l'ennessima
volta lo sguardo dorato si posò sui gigli,steli delicati in balia del
vento,piccole perle di pioggia sui candidi petali come lacrime che scivolavano
sulla delicata corolla.
La mano del ragazzo sfiorò la
loro liscia superficie infrangendo le fragili gocce.Una
di esse si posò sul dorso della mano mescolandosi alle altre.
No...
Non ne era capace.
Non voleva più niente da quella
stupida sfera demoniaca.Niente.
Lentamente posò il luminoso
gioiello ai piedi della tomba,accanto al vaso d'ebano, mentre dall'interno del
suo kimono estrasse un secondo oggetto posandolo anch'esso a terra accanto alla
shikon.
Era una collana fatta di perle
viola e denti animali.Un rosario mistico
dolorosamente conosciuto,un oggetto a cui lui era particolarmente legato.
Quanto avrebbe voluto sentire
ancora una volta la sua voce,quella parola un tempo tanto temuta.
A cuccia...
Ma tutto ciò apparteneva al
passato.
"E' giusto che questi li
tenga tu."disse rialzandosi in piedi.La sua voce
era bassa,stanca,roca.
Un triste sorriso comparve sul
suo volto bagnato di pioggia mentre osservava per l'ultima volta lo spoglio sepolcro.Un sorriso dolce,bellissimo.Un
sorriso sconosciuto che solo a lei un tempo rivolgeva.
Forse era vero,l'amore è
destinato a svanire...
Non esiste niente di infinito ed
eterno. Tutto è mutabile,soggetto alle leggi del tempo. Ogni cosa ha un inizio
ed una fine.
Però...nonostante questo lui non
l'avrebbe dimenticata.
Nel suo cuore umano, così come
nel suo spirito di demone, il suo ricordo sarebbe rimasto immutato per sempre.
"Addio...Kagome."
.........
Un vaso di gigli bianchi, la
sfera dei quattro spiriti e un rosario mistico di perle viola accanto ad un
piccolo monumento funebre.
Ecco tutto ciò che Kagome Higurashi aveva lasciato
in quell'epoca prima di far ritorno,per sempre,nel suo vero mondo.
Una traccia della durata di un
istante.
Continuava incessantemente a
piovere nonostante le lacrime si fossero ormai del tutto esaurite.
Inuyasha si voltò verso
il villaggio allontanandosi sempre più. La sua chioma argentea e la sua veste
scarlatta scomparvero nella notte, nell'oscurità del buio che inghiottiva ogni
cosa.
E così il misterioso ragazzo
scomparve per sempre.
.
.
.
.
.
.
"Inuyasha,ti
voglio domandare solo una cosa. Mi permetti di restare insieme a te?"
"Starai...al
mio fianco per sempre?"
"Si."
Sai Inuyasha....io penso che il nostro incontro non sia stato
solo il frutto di una coincidenza.
Io voglio che tu
viva Inuyasha, voglio che tu sia felice e sorridente.
Non so cosa
potrò fare per te ma ti starò accanto.
Per sempre.
...The End...