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Autore: momo71    01/05/2010    1 recensioni
Sono passati vent’anni. Sono accadute cose vere, piccole, banali, insignificanti e vitali cose vere. Amore, amicizia, studio, casa, lavoro, matrimonio, figli, fatti, sostanza, realtà. Ma la mente torna a volte ancora la, torna a te.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il chiaro di luna,

tu più grande,

così bello lontano irraggiungibile,

con quegli occhi verdi dietro un velo di lacrime per un’altra.

Come potevo non consolarti,

non accarezzare i tuoi capelli,

non asciugare quelle lacrime con i miei baci.

 

Non capivo perché tu mi potessi volere vicina,

ma dal primo istante tu avresti potuto fare di me tutto ciò che avessi voluto,

ero li per te.

 

Consapevole che avrei avuto solo quei pochi giorni,

un  ricordo sbiadito,

immagini di repertorio,

un film romantico e scadente,

 

Ma non potevo fare altro,

ero una giovanissima insicura falena abbagliata dalla luna.

 

Pochi i ricordi baci, baci, baci,

il tuo petto a cui aggrapparmi,

le tue spalle larghe,

le tue mani che avrei voluto ovunque,

i tuoi occhi verdi,

che inspiegabilmente non si staccavano mai da me,

i tuoi capelli neri lucenti,

il tuo trattenerti dal prendere ciò che ti offrivo con candore ed innocenza.

 

Poi solo lacrime, addii, partenze.

 

 

Poche parole mi attendevano al ritorno a casa,

avevi deciso mi volevi ancora,

nonostante la distanza e nonostante quello che ancora non sapevo,

mi volevi ancora e mi avresti avuta,

in quel momento ed in qualunque altro avessi voluto,

 

mi sentii come se d’un tratto tutto avesse un senso,

risalire lentamente,

quando manca l’aria,

i polmoni fanno male reclamano ossigeno,

la distanza sembra incolmabile,

ma finalmente la luce si fa più forte

il viso riemerge e si torna a respirare.

 

E poi il dolore,

al centro del petto,

una lama precisa ed affilata:

ti amo troppo per stare con te, ti chiederei di fare qualcosa di sbagliato se ti rivedessi e non sarebbe giusto.

 

La mia vita era un treno su un binario tranquillo,

che sarei stata felice di far deragliare per te,

una delle tante tue sapienti parole e avrei gettato via tutto,

ti avrei seguito in quel sogno americano che avevi di me e di una Harley,

di una spiaggia,

dell’università in California,

tu ed io soli,

lontani da ogni cosa.

 

Ma tu non me lo hai chiesto.

Tu non eri mio, tu eri di un’altra, lo eri sempre stato.

Fu proprio lei a raccontarmelo,

anni dopo quando tentando di trasformare in amicizia il mio amore,

venni da te, conobbi la tua famiglia e la fidanzata di sempre,

che mi racconto di quei mesi di sofferenza,

senza motivo.

 

Ed io, il motivo,

davanti agli occhi sbarrati di tua madre che mi guardava con fiducia,

non potei che restare immobile,

ad osservare quella ragazza,

così bella e dolce da non riuscire ad odiarla.

 

Almeno non quanto avrei desiderato.

 

 

 

 

 

Molti anni,

tanta vita vissuta,

tempo come l’acqua di un torrente che lentamente smussa le asperità delle rocce,

ne confonde i colori e ne addolcisce i confini,

ma resta nel suo percorso,

inesorabile continua a scorrere.

 

Due notti e due giorni per noi,

occhi negli occhi,

sempre come allora persa in quel universo smeraldo.

La sensazione che quel profumo non mi avesse mai realmente abbandonata.

Altre mani, altri corpi, altro non erano stati che lo spettro del tuo corpo,

del tuo profumo,

delle tue mani.

 

L’ingiustizia del barattare nella mia mente

chi mi aveva dato tutto se se stesso con fedeltà e sincerità con le tue incantate illusioni.

 

Tu che solo con lo sguardo riuscivi a farmi desiderare di essere tua come non lo ero mai stata di nessuno.

Tu che mi tenevi tra le braccia stringendomi per ore,

proprio come allora, sospiri, carezze, baci dolcissimi,

mi impedivi di respirare, di pensare.

 

Poi un barlume,

basta!

Non ero più la ragazzina da baciare per tutta la notte,

avevo una notte e non l’avrei passata a costruire un nuovo rimpianto!

Quella era la mia notte!

Quella in cui prendermi quel che potevo.

 

La bambina al chiaro di luna voleva il sogno della spiaggia,

della moto,

del futuro.

 

La giovane donna di quella notte voleva te e ti avrebbe avuto.

Mi sciolsi dal tuo abbraccio,

mi alzai, ti presi la mano e ti dissi

andiamo a letto,

come una donna.

 

E poi ci fosti solo tu,

tu che mi volevi,

tu che con lo sguardo, con le mani, con la lingua prendevi possesso di quello che era sempre stato tuo.

 

Avrei voluto condurre il gioco,

poteva essere quasi una rivalsa.

 

Ma non era un gioco.

Eri tu, le tue mani, il tuo odore, il tuoi capelli, il tuo corpo scolpito.

Tu ovunque,

i tuoi baci bruciavano sulla mia pelle,

mi stordivano,

ero ubriaca,

drogata di te

 

Nella mia bocca,

nella mia testa,

nelle le mie mani,

tra le mie gambe,

nei miei capelli,

su di me,

e finalmente dentro di me.

 

Era la perfezione di una notte

Eri un onda che mi lambiva,

mi dissetava,

mi riempiva

 

Avrei voluto che quel momento durasse in eterno,

ogni spinta giustificava gli anni,

le attese,

le lacrime che tu hai asciugato con i tuoi baci finalmente infiammati di passione.

 

Non altre notti,

non essere una coppia,

non trasformarti in un fidanzato annoiato.

 

Tu eri il sogno,

la magia,

eri in quella notte,

in quei due corpi fusi in uno,

per una sola magica notte

 

Eri la mia illusione di perfezione.

 

E poi sei partito,

una telefonata quella stessa sera al crepuscolo,

la mia vita è cambiata, tornerò, saremo noi due per sempre…

Il mio cuore credeva ad ogni sillaba.

 

Mentre una lacrima usciva dai miei occhi

Il mio cervello sapeva.

Ascoltavo avida il suono della tua voce,

tu magnifico illusionista,

quella era l’ultima volta che avrei sentito la tua voce,

la mia ultima frase per te,

ho fatto l’amore con te questa notte perché tu sei stato l’amore della mia vita…

mi hai risposto solo

Lo so!

 

La ragazzina al chiaro di luna

con la tua lacrima sul volto

il sapore di tequila rubato alla tua bocca,

una notte di magia,

una donna con il telefono in mano e la vita davanti,

una vita che tu non hai voluto con lei.

  
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