Buon giorno a tutti!!

Ecco...la cosa che più mi rattristava in “cime tempestose”, credo sia il fatto che,  gli avvenimenti venivano raccontati da una terza persona e non dai protagonisti che hanno vissuto quel particolare momento, provando particolari emozioni. Questa non vuole essere una critica, assolutamente. Ma io, in certi punti del libro, mi sono domandata: “ ma cosa prova lui/lei esattamente”. Insomma mi sarebbe piaciuto leggere dal punto di vista di Heatcliff  o dal punto di vista di Catherine, certe situazioni, come la scomparsa di Heatcliff, oppure cosa provasse lui quando sentiva la morte giungere lentamente. Per questo ho scritto questo piccolo pezzo in cui ho cercato di esprimere i sentimenti di Heatcliff per la morte di Catherine. Spero di non annoiarvi. Ditemi che cosa ne pensate ( non fatevi alcuno scrupolo). Baci diddy

Ps: scusate per gli eventuali errori grammaticali  =(

 Perchè?

È cosa certa che ogni nostra emozione negativa, venga associata al buio, entità che ci intimorisce da fanciulli, per poi accompagnarci durante la crescita come fosse un ombra, assumendo però sfaccettature completamente differenti quali: la solitudine, l’odio, l’orgoglio, numerosi volti del nostro animo che, come punto in comune, hanno quello di avvolgerci in una spessa coltre di tenebre.

In conclusione, le tenebre dovrebbero essere temute da noi mortali, ma questo non è un sentimento che lambisce il mio animo. Per tanto esso è colmo di una possente e crescente ira, che si insinua nelle mie membra, confluisce nel mio sangue e si diffonde in ogni singola parte del mio corpo. Perché? Questa è la domanda che da un ora a questa parte riecheggia nella mia mente non consentendole di soffermarsi su alcun pensiero che non sia lei.

Si lei.

La cosa non dovrebbe sorprendermi. È sempre stata al centro dei mie pensieri e delle mie preoccupazioni, ma ancora una volta, lei ha permesso che il nostro amore venisse surclassato dal suo egoismo. Mi ha lasciato solo, incurante del dolore che inesorabilmente avrebbe corroso l’anima mia, dolore che incessantemente, continuerà la sua opera di distruzione  fino a quando io avrò fiato nei polmoni. Ma queste erano le sue intenzioni, questo era il suo scopo.

Punire me perché non degno del suo amore.

Punire me perché non abbastanza per lei.

Punire me, perché il suo amore nei miei riguardi non poteva essere  tollerato dal suo orgoglio.

Come ha potuto la tua vena demoniaca arrivare a tanto? Tu sapevi che l’unico modo di ferire l’animo mio è privarmi della tua presenza, della sua unica ragione di vita . Perché è questo che tu eri per me. il motivo per cui levarmi il mattino, il motivo che mi ha spinto a divenire ciò che sono. Tutto questo ora che senso può mai avere?                                                                                                                                   Ti rallegra questo mio dolore?                                                                                                              Ti soddisfa?                                                                                                                                     

Perché, invece che ammirare il tuo operato dall’alto, non sei rimasta qui, sulla terra ad ammirare cosa comporta per me la tua morte?                                                                                                      

Perché ti ostini a ferirmi così crudelmente?                                                                                           

E perché nonostante questo io non riesco a smettere di amarti?