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Autore: Simphony    01/05/2010    4 recensioni
[III classificata al Book's Sentences indetto da vougue91 sul forum di EFP] Pensieri di una donna orgogliosa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore:  Simphony
Titolo: Garden
Citazione:  "L'amore è come un albero, nasce da sè, mette profonde radici in tutto il nostro essere e spesso continua a verdeggiare su un cuore in rovina” (Notre-Dame de Paris, Victor Hugo)
Pairig:  Elizabeth Bennet / Mr. Darcy
Personaggi Secondari: 
Genere:  Sentimentale, Romantico
Rating:  Verde
Avvertimenti:  Nessuno
Trama:  Pensieri di una donna orgogliosa.
NdA (ove presenti): 

Garden

*°*

L'amore fra lei e Darcy era sbocciato in maniera quasi casuale, come se alla fine di una lunga operazione composta da addizioni e sottrazioni, si fosse infine ottenuto un grande risultato.

Era proprio quello il loro risultato, quello ottenuto con tanta fatica, che li teneva ancora uniti, dopo tante discussioni, tanta diversità, tanta felicità.


Curare l'amore, un sentimento di coppia, era un po' come curare il proprio giardino. Bisogna prestargli quotidianamente attenzione, innaffiarlo se necessario, potare i rami o togliere le foglie ormai cadute. Rinnovarlo sempre con terra fresca e donargli le cure necessarie per farlo crescere sano e robusto.

Questo era ciò che Elizabeth aveva sempre pensato. Niente sonetti, mazzi di rose o cioccolatini. L'amore non si costruisce in un giorno.

Cresce dentro di te lentamente, senza farsi notare, giorno dopo giorno. E come tale, bisognava nutrire l'amore, anche solo con un sorriso, una parola dolce o una carezza donata prima di andare a letto.

Quello era ciò che adesso Darcy era in grado di donargli. A volte era scorbutico, come i primi tempi, quando lo considerava un signorotto di Londra troppo viziato per vivere in campagna. Altre volte era il dolce dei gentiluomini.

Ma lei continuava ad amarlo.

Perché Darcy sapeva come nutrire quel grande sentimento che li legava. Bisognava conoscerlo meglio per sapere di che cosa era capace quell'uomo dal punto di vista sentimentale.

E lei era contenta adesso di poter stare al suo fianco, di poter far crescere insieme il loro giardino fiorito, di poter godere della sua semplice e silenziosa presenza.

"L'amore è come un albero, nasce da sè, mette profonde radici in tutto il nostro essere e spesso continua a verdeggiare su un cuore in rovina”

Con quegli stessi pensieri Elizabeth si era sempre comportata nei confronti del marito.

Aveva provato a spiegare più volte alla sorella il tumulto di emozioni che ribolliva dentro di lei, la profondità di quei sentimenti, il meticoloso e lento percorso che avevano affrontato, dal trapianto della pianticella debole che albergava fra le loro mani, fino ad arrivare a poter ammirare l'albero robusto che ancora dopo tanti anni di matrimonio non accennava a smettere di crescere.

Mentre era impegnata a curare un vaso di orchidee, il fiore preferito da Georgiana, nella serra di Pemberley, Elizabeth ripensò quasi con nostalgia ai giorni in cui viveva con la famiglia, prima che l'incontro con l'austero Mr. Darcy turbasse così tanto la sua quotidianità.

Aveva sempre ripetuto di odiare quell'uomo borioso e snob, e che avrebbe preferito qualsiasi altra cosa piuttosto che sposare un tipo come lui.

Elizabeth stessa da giovane aveva avuto delle riserve riguardo lo sbocciare improvviso di quei sentimenti che avrebbero fatto da fondamenta al loro amore quasi selvatico. L'unica cosa di cui era sempre stata sicura prima dello stravolgimento della sua vita, era la fiducia che riponeva nel suo smisurato orgoglio e i suoi infondati pregiudizi. Questi però le avevano offuscato la ragione, come una nube che lentamente oscura il sole splendente.

E in pochi mesi, tutto quello su cui il suo essere era stato fondato, tutti gli insegnamenti del padre si erano sbriciolati come biscotti in procinto di essere gettati nell'impasto di una torta.

Eppure di una cosa poteva fidarsi dopo aver sposato Darcy: il proprio pensiero, una volta liberato dai vincoli che lei stessa si era imposta, aveva visto e apprezzato le qualità umane e l'animo generoso e disponibile ben celato dietro un maschera di indifferenza e superiorità.

Dalla sua visita a Pemberley, vista l'affabilità con cui si era espresso con gli zii, visto il cambiamento radicali e sinceri nei suoi confronti e il giovale atteggiamento tenuto con la sorella Georgiana in uno scorcio di vita quotidiana spiato inconsciamente, i suoi sentimenti di diffidenza misti ad odio erano mutati in sentimenti di ammirazione e di amore.

E da allora era nato e cresciuto quell'affetto che l'aveva fatta soffrire, fatta piangere, fatta sorridere. L'amore che provava per Darcy superava le loro barriere culturali e le loro barriere sociali.

Erano quelle le emozioni che curavano l'amore.

Erano quelle piccole attenzioni, che siano aver fatto cucinare un piatto preferito dopo una lunga giornata di lavoro e aver quindi semplicemente innaffiato le piantine, quella semplice conoscenza della persona che ti stava accanto che ti per poter permetterti di far crescere un amore duraturo.

Nonostante le frequenti discussioni che riuscivano a spezzare l'armonia che si creava fra di loro, nonostante spesso Elizabeth fosse stata seriamente sul posto di lasciar perdere le apparenze e mettere fine a quella tortura che erano i litigi con Fitzwilliam, si diceva sempre che il loro amore così faticosamente conquistato e curato non poteva finire in quella maniera.

Tornava a curare le orchidee e si ricordava perché dopo ogni affronto Darcy le mormorava scusa, donandogli un sincero bacio per suggellare la pace. E capiva anche perché lei gli permettesse di farlo.

E adesso, nonostante una quotidianità a volte massacrante, delle responsabilità spesso snervanti e dei caratteri discostanti su molti argomenti, Elizabeth sapeva che se avesse avuto l'opportunità di tornare indietro nel tempo avrebbe agito esattamente nello stesso modo.

Nulla avrebbe distrutto il tronco di quell'albero costruito sul loro amore. Nulla li avrebbe separati perché ciò che avevano eretto unendo le loro mani non sarebbe stato devastato nemmeno dalla peggiore tempesta.

Elizabeth prese le cesoie e tagliò le foglie secche. Due braccia si strinsero intorno alla sua vita.

<< Ti amo, Mrs. Darcy. >> sussurrò la voce di Fitzwilliam al suo orecchio. Lei sorrise, un po' arrossendo, come quando era giovane.

<< Ti amo, Mr. Darcy. >>


Fine

   
 
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