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Autore: Shari Deschain    03/05/2010    7 recensioni
Vol. 1 - Lui non è umano, è un vampiro. E, al contrario loro, è coerente.
Vol. 2 - La verità è che, per una volta, la cosa giusta può andare a farsi fottere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'He ain't heavy. He is my brother.'
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N/A: Damon Centric. Spoiler generali per tutta la serie, fino alla 1x14. Alcune drabble sono strettamente legate a determinati episodi, ma perlopiù compongono quello che potremmo chiamare un character study =D
PS: 100 parole esatte per ogni drabble. Mi voglio tanto bene <3
Scritta per la Caccia alle Uova di Fw.it, uovo #12 —Scrivere una drabble per ogni lettera del tuo nick, usando per ognuna un prompt diverso e che inizi con le lettere del nick.




Retrospettive




#Sangue

In tutta la sua non-vita, Damon non si è mai negato il piacere del sangue, e mai lo farà.
Fin dalla notte in cui, ancora umano, aveva baciato le labbra sporche e sorridenti di Katherine , il sapore del potere, dell’invincibilità e della lussuria si era insinuato nel suo corpo.
E nonostante ami definirsi tale, soprattutto di fronte a suo fratello e ai suoi patetici amici, lui non si sente affatto un mostro. Come ha tentato di spiegare a quell’idiota di Stefan, nutrirsi di sangue è nella sua natura, una natura che si è personalmente scelto e che ama profondamente.


#Habitat


In centocinquant’anni Damon ha avuto la possibilità di girare su e giù per il mondo. Si è divertito nel farlo.
A parte qualche tappa che s’imponeva nelle città dove si fermava Stefan — fare un salutino ogni tanto all’unico familiare che ti è rimasto è d’obbligo, no? E poi è difficile tormentare qualcuno da lontano —, amava decidere il suo habitat giorno per giorno.
Però quella libertà assoluta data dal poter permettersi di andare ovunque volesse, ha smesso presto di essere divertente.
È per questo che, alla fine, comportandosi più umanamente di quanto lui stesso ami ammettere, è tornato a casa.


#Abitudini

Damon non ha mai avuto abitudini durature. Non collimano con il suo carattere.
Eppure, volente o nolente, il suo soggiorno a Mystic Falls gliene sta imponendo diverse.
Quando è a casa, la mattina si sveglia alle sette e trenta, insieme a Stefan che si prepara per andare a scuola. Per nutrirsi di solito aspetta il pomeriggio, dopo le quattro, perché a quell’ora le strade sono piene di ragazze annoiate. La sera, per ubriacarsi, va sempre nello stesso posto.
Quando se ne rende conto gli viene da ridere, anche se, in fin dei conti, non la trova una cosa troppo spiacevole.


#Ricordi

I ricordi sono la cosa che fa più male. Se li ritrova addosso a tradimento, incastrati tra le ciglia quando chiude gli occhi, nascosti dietro ad un sapore o un odore che credeva insignificante, filtrati insieme a parole e gesti che era sicuro di aver dimenticato.
Certo, il presente non gli dà una mano. Non con Stefan che gli gironzola intorno, con i suoi discorsi ed i suoi occhi seri. Non con Elena che si sovrappone a Katherine, anche se hanno un profumo diverso. Non con loro due che si amano e sono felici, ricordandogli ciò che lui ha perso.


#Imitazione

Elena, ai suoi occhi, è sempre stata solo un’imitazione di Katherine. Ben riuscita, d’accordo, ma pur sempre un’imitazione. Aveva disprezzato suo fratello per questa sua debolezza, per l’essersi servito di quella sottospecie di bambolina di pezza per compensare la perdita della loro splendida regina.
E quando lui aveva provato a spiegargli che si era innamorato di Elena semplicemente perché lei era Elena, non gli aveva creduto. O non gli aveva dato importanza.
Solo adesso, davanti a questa bambolina che in due parole riesce a disarmarlo e a turbarlo, lo sfiora il dubbio che forse Elena sia davvero qualcosa di più.


#Amore

Eppure non è innamorato di Elena.
Se lo ripete in continuazione, ogni volta che i suoi pensieri vagano in direzione della ragazza.
Perché di amore ne ha avuto uno solo in tutta la sua vita, e non può, davvero non può, permettersene un altro. A Katherine ha dato tutto quello che aveva, e anche qualcosa che si è dovuto creare apposta — e l’odio per Stefan ne è il massimo esempio.
Anche volendo, non gli resta più neanche un briciolo d’amore da cedere a qualcun altro.
E Damon non sa proprio dire, sinceramente, se questo sia un bene o un male.


#Rancore

È facile incolpare Stefan per ogni cosa. Scaricare su di lui rabbia e rancore, frustazione e dolore.
Lui, che si era preso l’amore di suo padre. Lui, che teneva Katherine lontana dal suo letto. Lui, che infine gli aveva tolto tutto. Lui che, nonostante questo, c’era ancora.
Ti ho promesso un’eternità di tormento…
Una promessa che Damon sa di poter mantenere. Se non altro perché il legame con suo fratello è davvero l’unica cosa che gli rimane e, anche provandoci, non riuscirebbe a reciderlo.
Che la sua vicinanza non sia gradita a Stefan, è una cosa che non lo riguarda.


#Umanità

Le persone che ha intorno — suo fratello, la sua ragazza, i loro amici —, continuano a credere che, da qualche parte dentro di lui, sia rimasta un po’ di umanità. Anche se non lo dicono, Damon può leggere quella convinzione (quella speranza) sui loro volti.
All’inizio la cosa lo divertiva. Adesso lo infastidisce.
Perché pur essendo i primi a predicargli il bene, sono anche i primi che gli hanno voltato le spalle, che lo hanno tradito ed ingannato, e, soprattutto, i primi a non fidarsi di lui.
Lui non è umano, è un vampiro.
E, al contrario loro, è coerente.


#Noia

L’unico vero, grande difetto dell’immortalità, è la noia. Anche ad avere uno scopo, un obiettivo da raggiungere, c’è sempre il problema di occupare il tempo che ci separa da questi.
Quando poi non hai più niente, quando i tuoi grandi piani ti si sgretolano tra le mani, l’avere davanti un’eternità da riempire è un’idea capace di farti riconsiderare il suicidio.
Perché, in fin dei conti, non è il tradimento di Katherine a fargli bruciare gli occhi, il cuore e le vene. È il non sapere più che fare di sé stesso, la consapevolezza della propria vuota inutilità, a distruggerlo completamente.


#Arrivederci

Se prima suo fratello non gli conficca un palo nel cuore — e Stefan può santificarsi quanto vuole, ma ci è decisamente andato vicino ad ammazzarlo, molto più di quanto abbia mai fatto Damon con lui —, un giorno, fra molti anni, secoli, o millenni, Damon prenderà il suo anello e lo getterà in qualche strapiombo. Poi si metterà comodamente seduto sulla scogliera ad aspettare l’alba, come nei migliori melodrammi.
L’ha deciso molto tempo fa.
Nel suo film mentale c’è una sola incognita: saranno lì le persone della sua vita?
Perché non sa se riuscirebbe a dire “arrivederci” senza di loro.

 

   
 
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