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Autore: Sasy_1803    24/08/2005    6 recensioni
Ecco come sarà il seguito di "Tre Metri sopra il Cielo". Un mio ipotetico continuo della storia. E' trascorso un anno e nella stessa città, due persone sono ancoran ben consapevoli che è impossibile cancellare quell'amore che per troppo tempo ti ha consumato l'anima...e che forse continua a farlo..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L’aeroporto era decisamente affollato, ma lui si muoveva con una semplicità unica nel suo genere. Ray-Ban in dosso, un classico, ma una Malboro infilata stranamente sopra l’orecchio, solo e soltanto per il divieto di fumare. Giacchetto di pelle nero e tanta tristezza nel cuore.

Si quella era la decisione giusta da prendere. Era inutile rimanere in quella città, dove niente e nessuno lo legava. Bè una persona c’era, ma la continua paura di incontrarla per strada lo seguiva. Temeva d’incontrarla, perché non sapeva come avrebbe reagito, temeva di incontrarla vedendola stretta nell’abbraccio di qualcun altro, perché sicuramente non si sarebbe controllato o semplicemente sarebbe morto all’istante, temeva di incontrarla e vederla infelice.

Così aveva deciso di partire, seguendo quel sogno che lo aveva accompagnato sin da bambino: visitare New York. Suo padre non era d’accordo, ancora in cerca di quel figlio che un giorno avrebbe voluto vedere laureato, ma che forse non lo avrebbe visto mai. Stefano era così, semplicemente diverso, semplicemente libero, perché lo era, lo era davvero. Non si era mai preoccupato delle regole, degli insegnamenti..aveva semplicemente vissuto la sua vita al 100% all’insegna del puro divertimento. Ma infondo un padre può intralciare il sogno di un figlio? No, non poteva, soprattutto vedendolo in quello stato. Non sapeva il perché di tanta tristezza, non sapeva perché si fosse ridotto così, da un momento all’altro, ma era sicuro di una cosa: voleva vederlo felice come un tempo. Non gli importava se questo avrebbe significato ritornare a quello che era prima, vedendolo con un gruppo di amici che mai aveva apprezzato, sapendo da Paolo che rientrava la mattina dopo essere uscito la sera del giorno precedente…Questo forse era il prezzo da pagare per la felicità di suo figlio. E così, decise di aiutarlo, pagandogli il viaggio e dandogli anche qualche soldo per vivere. Così, valigia nella mano destra e biglietto nella sinistra, il giovane ragazzo si avviò al gate pronto per quella nuova avventura, lasciandosi alle spalle, con dolore, Roma e tutti ricordi che si legavano a quella città.

Step finalmente prese posto sull’aereo. Aveva ancora il sapore del tabacco in bocca, frutto di una veloce tirata nel bagno, da assaporare per l’ultima volta di li a 10 ore, sentendo l’odore e il sapore della sua Malboro. Era incredibile ma vero che suo padre gli avesse dato dei soldi e pagato pure il viaggio!!Senza Pollo e Babi, nient’altro lo legava più a quella città…si aveva degli amici ma non era più come un tempo..

Cambiare città e amicizie gli avrebbe fatto bene! Di una cosa era felice però…non avrebbe abbandonato la sua bella moto! Niente e nessuno poteva separarlo dalla sua amica, l’unica rimastagli fedele, l’unica cosa al mondo che gli era rimasta. Già s’immaginava andare in giro per le strade di Manhattan, scoprendo nuovi luoghi, nuove amicizie e chissà..forse una persona speciale, speciale come lei…non solo lei era così, inimitabile, unica nel suo genere. E’ sempre così, quando ti accorgi di aver perso la persona che hai amato con tutto te stesso, sei convinto che non ce ne sarà mai una uguale, un’altra capace di farti provare le stesse emozioni, capace di essere la copia esatta di colei che un tempo era tua. Perché continui a vivere dietro quei ricordi, dietro quei piccoli particolari di lei, che unica nel suo genere, non potrà mai assomigliare a qualcun altro. Continui così a vivere di quei ricordi, di quelle piccole parti di lei che solo tu pensavi aver notato così bene, nascondendoti dal resto del mondo perché consapevole di quello che hai perso, perché consapevole che non lo riavrai più, sapendo che hai vissuto e vivrai solo di quello.

In quello stesso momento, quando l’aereo Roma-New York era appena decollato, una giovane ragazza se ne stava seduta sul bordo di quel ponte, dove poche ore prima un ragazzo dallo sguardo triste, nascosto da due occhiali scuri, aveva detto addio a quella città, a quelle emozioni che

lo avevano reso un altro e al tempo stesso la stessa persona. Aveva detto addio a quella speranza che era rimasta per tutto quel tempo nella sua anima, aveva detto addio al suo amore, pur continuando a provare gli stessi sentimenti. Si era definitivamente reso conto che era veramente finita. Troppe volte, speranzoso, attendeva lo squillo del telefono, addormentandosi con la cornetta in mano. Troppe volte era passato sotto casa sua, sperando di vederla ancora una volta scendere dalle scale venendogli incontro. Adesso era il momento di iniziare una nuova vita, fatta di nuove persone, nuovi luoghi e quale posto migliore se non quel ponte, li dove tutto è iniziato e stava per finire, li dove lui, ondeggiando il pennello sul muro, aveva scritto quelle semplici parole d’azzurro, come il colore dei suoi occhi., cariche di significato. Aveva rinunciato a dormire qualche ora in più, aveva rinunciato alla sua maglietta, ormai piena di piccoli schizzi celesti, che non sarebbero più andati via, aveva rinunciato persino ai tramezzini del suo amico. Eppure quello doveva essere il luogo degli innamorati, il luogo dove il loro amore poteva vivere senza problemi ne confini…Da lassù aveva salutato la capitale per l’ultima volta, prima di passare sotto casa di Babi e vederla dalla finestra, bella più che mai, per l’ultima volta.

Adesso lei era li, su quel ponte, senza sapere che lassù, in alto, sopra di lei, c’era la persona a cui tanto stava pensando, così lontana ed irraggiungibile..non solo per la distanza che li divideva… Ogni singolo posto era un pezzetto di puzzle della loro storia. Quant’era difficile vivere in quella città, dove ogni singolo albero, ciuffo d’erba o fiore, che fosse appassito o fiorito, gli ricordavano i loro momenti insieme. Ovunque era un ricordo. A partire da quel ponte, dalla spiaggia, dalla casa sul mare, dalla piscina all’aperto. Ogni passo che faceva ritrovava un pezzo di puzzle di quella storia, di quell’amore incancellabile. Ogni volta che usciva per passeggiare dopo cena, i suoi piedi andavano in direzioni prefissate. Quel ponte o quella spiaggia o quella casa. Chissà se prima o poi quel puzzle si sarebbe ricomposto, chissà se un giorno tutto sarebbe tornato come era un tempo, dove ogni singolo luogo diviso con lui, le avrebbe provocato felicità e non malinconia o tristezza. E’ terribile essere consapevoli di quanto un amore possa rimanere impresso nella tua pelle, nei tuoi vestiti, quando riesci a percepire ancora il suo profumo, nella tua mente, senza pensare ad altro, nel tuo cuore, che batte più forte non appena pensi a lui, nella tua anima…capace di farti provare le emozioni di un tempo, attraverso quei ricordi, che ne il tempo ne un prossimo amore potranno mai cancellare.

Babi era li da sola, osservando il cielo, tinto di mille colori che svelavano la fine di quel sole, unico compagno di quella ragazza, consapevole di come si sentiva sola, avvolta dalle mille insicurezze e dai sensi di colpa, non ancora del tutto convinta della scelta presa qualche mese fa. Le mai si muovevano avanti e indietro sul bordo del ponte, tamburellava qua e la qualche dito insicuro sul da farsi, prima di toccare una gran quantità di mozziconi di sigarette, che guarda il caso erano Malboro. Che strano, tutte quelle sigarette in uno stesso punto del ponte e soprattutto di una marca ben precisa…Era solo un sogno sperare che anche lui fosse ormai un cliente abituale di quel posto, sperare che anche lui non avesse dimenticato e che non si fosse buttato tutto alle spalle rifacendosi una vita. Lei ci aveva provato, aveva provato ad uscire con altre persone dopo di lui, ma non ci fu niente da fare. Quando rimani scossa, quando quell’amore continua a vivere dentro di te nonostante passino mesi e mesi, quando quell’amore rimane li, sempre li nel tuo cuore, indelebile come quel piccolo disegno alato, che la contraddistingueva dalle altre ragazze, che la contraddistingueva come unica e sola anima gemella di colui che ne aveva una copia…Non bastavano gli innumerevoli luoghi di quella città a ricordarle lui, no…c’era quel piccolo disegno li in basso, frutto della pazzia del momento o forse frutto di una semplice pazzia d’amore..Quelle ali, quelle ali erano capaci di portarli lassù, in alto, tre metri sopra il cielo…tre metri sopra il cielo..dove solo gli innamorati possono vivere…e quelle ali le avevano solo loro due..identiche, desiderose di spiccare il volo ancora e ancora come mesi fa avevano fatto, e che, forti e coraggiose, non si erano ancora spezzate…forse pronte ad illudersi o forse…pronte a spiccare il volo un’ultima volta…cercandosi, anche se distanti migliaia di chilometri, amandosi, anche se distanti migliaia di chilometri, con un'unica domanda: Voleranno ancora quelle ali?

 

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Ed ecco qui il secondo capitolo. Grazie mille a tutti voi per i magnifici commenti. Li ho apprezzati veramente tanto. All'inizio pensavo che questa storia fosse arrivata un pò tardi, visto che il film e il libro sono usciti da un pò, ma invece ho visto che la passione per questa storia c'è ancora e insieme a quella anche la voglia di leggere qualcosa che continui questa storia d'amore nel migliore dei modi. Grazie ancora per i vostri commenti e spero di vederne altri e anche se non saranno tutti quanti positivi, è lo stesso..migliorerò seguendo i vostri consigli^^

 

  
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