Aveva organizzato tutto nei minimi particolari..
Si impegnato a fondo per trovare un lago in cui fossero ancora visibili della fate, visto che Inghilterra le adorava così tanto, e con la promessa di lasciarlo in pace per un mese l'aveva convinto a portarlo in quel posto..
Arthur era seduto sul bordo del lago, incantato dall'atmosfera romantica creata dalle stelle che brillavano luminose intorno alla luna, pallida e piena.
Piccole luci danzavano sul lago silenziose, l'inglese sorrideva come un bambino nel guardare le fate giocare felici sul pelo dell'acqua:
-è meraviglioso...-
Sussurrò Inghilterra appoggiando il mento alle ginocchia che stava abbracciando con le gambe, Framcis sorrise sedendosi al suo fianco:
-Tu di più, Angleterre..-
Arthur scosse il capo rivolgendo lo sguardo al francese:
-Non pensare di addescarmi in questo modo, non ci casco -
Bonnefoy sospirò
-Lo so, tranquillo, volevo solo sapere una cosa...-
Kirkland distese le gambe per poi incrociarle, ruotò appena il busto per guardare negli occhi l'altra nazione:
-Muoviti...-
Da un punto che l'inglese non sapeva identificare era partita una strana musica, le fate poco prima sul lago avevano iniziato a volteggiargli intorno cantando una melodia che non aveva mai sentito accompagnando Francis nella canzone:
-Tua tu, tua
mia rosellina
puoi titillare la mia fantasia -
Francis aveva preso a
girargli intorno, Arthur lo seguiva con sguardo scettico.
Sperava soltanto di non dovergli dare corda.
Bonnefoy continuò a cantare
imperterrito mentre le fate continuava ad accompagnarlo in quella
pazzia:
-Allora tua
tu tua
folletto mio
la notte è
buia,
no, non andare via.-
Gli si inginocchiò vicino
indicando la luna e fissandolo con sguardo languido, Arthur lo
fissava quasi con sguardo schifato:
-Com'è bello il
nostro amore,
senti come sale,
è bello solo se ci sei
tu,
sotto questa luna
dimmi cosa pensi di me.-
L'inglese
sapeva benissimo cosa dire, dopo un attimo di silenzio lo fissò
assottigliando gli occhi e rispose:
-You're piece of shit!-
Interdetto
Bonnefoy gli posò le mani sulle spalle, Inghilterra tentò
di scostarlo arricciando il labbro:
-Certo c'è un errore,
tu non parli bene..-
Arthur
alzò le spalle scostando da sé il francese ed alzandosi
in piedi:
-Certo sono inglese-
Francia
esibì uno dei suoi sorrisi più dolci:
-Tu
tu tua
Che confusione
Non preoccuparti,
c'è la soluzione-
Frugando
nella sua giacca estrasse un piccolo dizionario di Inglese-Francese e
lo porse gentilmente ad Arthur continuando a cantare con voce
profonda e calma:
-allora qui
qui quia
c'è
un dizionario,
presto controlla la definizione -
L'inglese sospirò nuovamente,
prese dalle mani di Bonnefoy il dizionario ed iniziò a
sfogliarlo alla ricerca della parola, mentre in sottofondo sentiva
che il biondo stava continuando a cantare:
-Com'è bello
il nostro amore,
senti come sale,
è bello solo se ci
sei tu,
sotto questa luna
ridimmi cosa pensi di me-
Francis indicò nuovamente la luna in attesa di una risposta di Arthur che, aperta la pagina al posto giusto e trovata la parola che interessava ribattè:
-Che sei una merda,
inequivocabilmente merda,
ma proprio merda-
Francia indicò il dizionario poco convinto che la parola poco prima detto dall'inglese fosse quella giusta:
-Certo c'è un errore,
dai,
controlla bene!!!-
Arthu rivolse uno sguardo di ghiaccio
all'altro, chiuse il libro dandoglielo poco gentilmente in mano:
-Eh, mangiarane, stai calmino,
io
qua sto controllando,
ma paper says, carta canta,
veramente
vuoi sapere
cosa penso di te?-
Francis sorrise felice
aprendo le braccia:
-Oui!-
Arthur guardò le fate che gli giravano intorno e, andando a ritmo con la melodia intonata cantò:
-Che sei una merda,
inequivocabilmente merda
ma proprio merda...-
Basito il francese rimase immobile a guardare Arthur che, canticchiando allegro, si allontanava insieme alle fate.
Arthur in fondo non aveva colpe..
Era stato lui a chiedergli di dirgli cosa pensava di lui..
Idiozia venuta in mente così ricordando Olmo nelle vecchie puntate di “mai dire goal”