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Autore: Miss Scarlett    05/05/2010    1 recensioni
-A scuola tutti mi chiamavano la "principessa di vetro" e si comportavano come chi prova una silenziosa compassione per una povera sfortunata costretta a vivere con il misurino nel cuore e nel cervello.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                Blood's fear


La vista del sangue mi aveva sempre turbata, suscitava in me una strana reazione, una serie di brividi interminabili che ben presto si trasformavano in scosse mortalmente pericolose per me.
"Sua figlia ha questa reazione legata ad un fatto psicologico, prima capiamo il problema psichico e prima saprò prescriverle una cura medica adeguata. Per ora la miglior terapia è stare lontana da ferite e ricevere una buona dose di affetto!" aveva spiegato il medico a mia madre.

Da quel giorno in poi la mia vita mutò radicalmente. Non potevo correre, affannarmi, saltare o eseguire acrobazie anche minime per evitare di ferirmi. Da quel momento vissi in una teca di vetro protetta con il miglior antifurto, mia madre. La mia esistenza era condita da mille precauzioni, divieti, regole e accorgimenti. In quel periodo ebbi una crisi profonda che riuscii a superare solo dopo aver girato tutti gli studi di psicologi della città. Non avevo bisogno di loro, volevo semplicemente tornare alla vita di prima, con tutti i diritti che un uomo possiede, senza aver paura di ferirmi, senza curarmi di vedere un taglio rosso o una sbucciatura sulle mie gambe. Piu' di ogni altra cosa mi mancava correre con il mio cane Silver, però la sua compagnia e quella dei miei genitori mi risollevarono sempre.


A scuola tutti mi chiamavano la "principessa di vetro" e si comportavano come  chi prova una silenziosa compassione per una povera sfortunata costretta a vivere con il misurino nel cuore e nel cervello.
Soltanto un ragazzo mi evitava totalmente e mi trattava come se fossi una persona normale, il suo nome era Scott Evans. Devo dire che inizialmente gli avrei costruito una statua perchè era l'unico essere vivente sulla faccia della terra che non mi ricordasse costantemente i miei limiti.
Non si riuscì mai a capire qual era il problema psichico, o almeno loro non arrivarono mai alla soluzione. Io si, ho sempre saputo perchè il sangue mi facesse tanto effetto, ma non ho mai rivelato niente. Mi fa troppa paura ripensare al ricordo dal quale è cominciata questa tortura per me. Forse avrei dovuto raccontare tutto all'inizio, ma non riuscivo nemmeno a pensarci.
Era una voragine che mi inghiottiva sempre di più e io affondavo nel mio mondo di vetro.

  
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