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Autore: NiraMalfoy    06/05/2010    5 recensioni
Una song-fic senza troppe pretese che mi è venuta in mente ascoltando una delle mie canzoni preferite. Inserita nell'arco di tempo che precede la morte di Matt e Mello.
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'unica cosa che vorrei consigliarvi prima di lasciarvi alla lettura, è di leggere la song-fic con la canzone in sottofondo. A mio avviso rende molto meglio.

Per chi non lo sapesse, la canzone è appunto: "Ci sono molti modi" degli Afterhours.

Potete trovarla a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=5nYoCCyUo4M

Detto ciò, buona lettura a tutti e non esitate a scrivermi se avete dei dubbi/consigli ^^

Ci sono molti modi

 

 

Aprii la porta di casa. Era un gesto meccanico, non vi prestai la minima attenzione.

Tu eri lì, esattamente nello stesso punto in cui ti avevo lasciato quando ero sceso a comprare le sigarette.

Ne portai una alla bocca, entrando senza fare rumore nel nostro tugurio privato.

Il rumore sordo della zippo spezzò come una lama affilata il silenzio che ci circondava, accendendo la brace della Lucky Strike che tenevo mollemente tra le labbra.

E mentre aspiravo il fumo, il mio ossigeno, il tuo sguardo di ghiaccio s’incatenò per un attimo al mio.

A cosa stavi pensando?

Non lo sapevo, o forse non volevo realmente sforzarmi di scoprire di saperlo già.

 

 

E’ quello che sai che ti uccide?

O è quello che non sai?

 

 

Non lo avresti mai ammesso, ti conoscevo fin troppo bene, sicuramente meglio di chiunque altro.

Eppure lo sapevo ciò che girovagava nella tua mente, mentre tu cercavi invano di scacciarlo concentrandoti sul lavoro. Provando in tutti i modi a catturare quel fottutissimo Kira, per dimostrare una volta per tutte di essere tu il degno sostituto di L, e non quella tua inutile nemesi pallida che odorava ancora di latte.

Lo sapevo, perché era lo stesso identico sentimento che io stesso provavo a reprimere in tutti i modi.

Inutilmente.

 

 

A mentire alle mani, al cuore e ai reni …

Lasciandoti fottere forte, per spingerti presagi.

 

 

Quante volte avrei voluto accarezzarti, Mello.

Quante volte le mie mani si erano mosse da sole, senza che io me ne rendessi conto, cercando un contatto più diretto con la tua pelle che, ne ero certo, doveva essere sicuramente calda e morbida. Oltre che così pallida …

Così dannatamente pallida e sexy …

Ma lo sapevo bene, fin troppo, che quell’acerbo sentimento che sentivo crescermi dentro il petto dovevo tenermelo per me.

Non era il caso.

Non era il momento.

Era tutto terribilmente sbagliato.

Il mio amore per te, era l’errore più grave.

 

 

Via dal cuore e su in testa, sopprimerli.

Non sai … non sai che l’amore è una patologia?

Saprò come estirparla via.

 

 

«Matt.»

La tua voce penetrò i miei pensieri.

Mi lasciai ricadere sul divano e ti guardai in silenzio, mentre una nube di fumo mi usciva dalle narici disperdendosi nell’aria, risucchiata via, fuori dalla finestra semiaperta.

«Ho un piano.»

Sapevo che ti riferivi a Kira. Sapevo che, prima o poi, il fatidico giorno sarebbe arrivato.

Non c’era bisogno che tu aggiungessi altro, il tuo sguardo era fin troppo esplicito.

E la tua voce, anche se decisa, era stata incrinata per un attimo da un leggero tremito.

Era la resa dei conti.

Ci stavamo giocando il tutto per tutto.

 

 

Torneremo a scorrere.

Torneremo a scorrere.

 

 

Ti avrei seguito anche in capo al mondo, Mello.

Sarebbe bastata una tua sola parola, e il tuo fedele cagnolino avrebbe eseguito ogni tuo ordine senza fiatare.

Lo sapevo che pensavi che fosse così solo perché avevo una personalità più debole della tua. Che era per quello che mi comportavo come il tuo cane da guardia, ma non era così.

Per una volta, l’unica forse, ti sbagliavi.

Io ti amavo, Mello.

Ti amavo da una vita, e da una vita lo negavo a me stesso.

Ma era giunto il momento in cui mentire non aveva più alcun senso.

Avevo finalmente tolto il piede dal freno e tutto aveva preso velocità talmente in fretta, che mi girava la testa.

Mi guardavi spiegandomi quello che avrei dovuto fare, e più parlavi, più capivo che quella sarebbe stata l’ultima volta. Definitivamente.

 

 

Eroe del mio Inferno privato, sei in giro di routine.

Indossi il vuoto con classe, ma è tutto ciò che avrai.

 

 

Quanto avrei voluto tornare per un attimo ai tempi della Wammy’s House.

Era tutto terribilmente difficile anche all’ora, eri talmente preso dalla tua irrefrenabile voglia di battere Near, che a stento mi degnavi di uno sguardo.

Quanto l’avevo odiato: per colpa sua, tu mi avevi messo da parte … quasi neanche mi parlavi più, quando prima del suo arrivo passavamo ogni giorno insieme, facendoci forza a vicenda.

Ma per lo meno, in quegli anni, non avevo la certezza quasi assoluta che tu stessi andando in missione suicida, come un kamikaze.

Stavi andando a morire, Mello, e mi stavi portando con te.

 

 

Perché quando il dolore è più grande, poi non senti più …

E per sentirmi vivo, ti ucciderò.

 

 

Se anni fa mi avessero detto come sarebbe finita, sarei scoppiato a ridere.

Amare un uomo …

Amare il mio migliore amico …

Dare la mia vita per lui, per dargli un’opportunità.

Darti la mia vita, perché senza di te non avrei comunque possibilità di sopravvivere.

Sarebbe troppo difficile. Terribilmente.

Non avevo scampo.

Non potevo vivere senza di te.

Non potevo amarti, anche se lo facevo lo stesso.

Era la mia unica scelta, morire con te, dire addio al mio amore, alla mia vita.

A tutto.

 

 

Vedrai … vedrai,

Se il mio amore è una patologia

Saprò come estirparla via.

 

 

«Mello.»

Ti voltasti a guardarmi, scartandoti una barretta di cioccolato.

Mi alzai dal divano e mi avvicinai a te, che te ne stavi in piedi di fronte alla finestra, senza parlare.

Cercai in te qualcosa che potesse darmi il coraggio di fare ciò che stavo pensando di fare. Una conferma forse, un cenno in quegli occhi azzurri che mi facesse capire che quello che provavo io … lo provavi anche tu.

Mi fermai. Soltanto un passo mi separava da te.

Avrei voluto abbracciarti.

Lo sapevo che tu, probabilmente, avevi capito tutto da un pezzo.

Eri troppo furbo, troppo intelligente, ed io ero veramente una frana nei rapporti interpersonali.

«Mi dispiace.»

Mi si gelò il sangue nelle vene.

Era la prima volta che ti sentivo dire una cosa del genere.

Eccola la scintilla che aspettavo, era quella.

Eppure qualcosa mi bloccò e rimasi immobile a fissarti, nello sforzo infinito di trattenere le lacrime.

 

 

Torneremo a scorrere.

Torneremo a scorrere.

 

 

Non sapendo cosa ribattere, non trovai niente di meglio da fare che accendermi un’altra sigaretta.

«Io non mi tiro indietro, Mello.»

La mia voce tremò, ma non m’importava. Ti fissavo e tu fissavi me, e in quel tuo sguardo lessi delle cose che nemmeno nei miei sogni avrei creduto potessero essere vere.

Ma magari me lo stavo soltanto immaginando.

«Grazie.»

Ecco un’altra cosa che non avevi mai detto.

Non riuscii più a resistere.

 

 

Torneremo a scorrere.

Torneremo a scorrere.

 

 

Compii quell’unico passo che ancora ci separava e ti abbracciai.

Ti cadde la barretta di cioccolato dalle mani per lo stupore.

Anche la mia sigaretta cadde a terra, mentre stringevo forte le mie braccia attorno alle tue spalle, impedendomi di far scorrere le lacrime.

Un attimo dopo, mi abbracciavi anche tu.

Davvero non me l’aspettavo quello, credevo che mi avresti semplicemente spinto via scocciato.

«Mello, io ti …» … amo.

Mi bloccai, sentendo il tuo corpo irrigidirsi tra le mie braccia.

Mi stampai un sorriso sulla faccia, il migliore che in quel momento mi riusciva, e mi allontanai da te.

« … ti aspetto fuori.»

Conclusi, senza riuscire a guardarti per paura che tu capissi che ciò che avrei voluto dirti era tutt’altro.

Ti voltai le spalle, camminando a testa alta.

Saresti morto quel giorno, ed io con te.

Perché quella era l’unica soluzione per mettere a tacere il mio amore per te.

 

 

Lo so che il mio amore è una patologia …

 

 

Ti amo, Mello.

 

… E vorrei che mi uccidesse ora.

 

 

The End

  
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