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Autore: Tommina483    06/05/2010    0 recensioni
Le relazioni con gli estranei non erano mai state il mio forte. Ecco perché non avevo intenzione di instaurare un rapporto con quei due strani ragazzi. Cioè, non ci avrei perso tempo, erano queste le mie intenzioni. Poi si sa che le emozioni fanno cambiare idea. [Hyra]
Genere: Romantico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera tardi è sempre notevolmente pericoloso camminare per le vie di Lipsia, soprattutto se sei nei paraggi di quel postaccio di Wiederitzsch. Il quartiere piu a nord, piu conciato e pieno di gentaglia capace solo a spacciare o immischarsi in pestaggi per motivi solitamente infantili o addirittura inesistenti. Ormai ci avevo fatto l'abitudine



hey vuoi del fumo?”

no grazie..”

è buona roba.”

ho detto di no, ci si becca.”

hey hey piccola non ti scaldare.”



Queste erano le conversazioni che solitamente si udivano a Wiederitzsch. Soldi, fumo, debiti mai ripagati. Tutto questo era all'ordine del giorno. Ero fortunata ad essere la sorella di Brandon, uno dei pezzi forti di questo postaccio. Non ero mai andata nelle grane fin'ora, tutto per merito suo. Ero minorenne, ero una ragazza.. Non potevo permettermi di infangare il nome degli Schäfer, dovevo stare attenta.

Chissà perchè tutte le zoccolette del quartiere erano mie “amiche”. I fratelli più grandi facevano la stessa cosa che non me faceva Brandon, indicavano loro le amicizie giuste, le persone giuste e quelle sbagliate, quelle da evitare. E noi non facevamo parte di queste ultime. Io ero quella giusta, quella che va bene. Secondo loro io ero quella da rispettare, mi chiamavano per cognome quando parlavano di me, quando c'era di mezzo roba grossa.

I soci di mio fratello mi hanno abiutuata a parlare così, usando tutti questi termini in codice come “roba che scotta” o “affare importante”. Si trattava sempre di droga, o peggio ancora di qualche piccolo mercato di motori, o armi. Comunque qualcosa di illegale, la legalità non faceva per loro.

Casa nostra si trovava alla fine della via principale che attraversava quel macello di case che costituivano l'immenso Wiederitzsch, il più malfamato e giagantesco quartiere di Liepzing.

Mio fratello mi aveva trovato senza difficoltà un piccolo lavoretto in nero al Musik, quel locale a due isolati da casa nostra. Stavo lì la notte ad aiutare quando c'era troppo casino, magari il sabato verso le due, a fare qualche drink. Luke mi pagava abbastanza da potermi permettere i migliori vestiti che apparivano nelle vetrine del centro di Lipsia. Avevamo i soldi, si. Non potevamo andare in zona centrale però , avremmo dato troppo nell'occhio, ne comprarci macchine lussuose o grandi ville fuori città. La polizia avrebbe capito subito in che modo mio fratello portava a casa i soldi, un bel giro devo ammettere. Erano coinvolte più o meno un centinaio di persone, e Brandon stava attento a non fare casini, sennò addio firme in centro, addio soldi e addio culo parato.

Sarebbe crollato tutto. Ci eravamo costruiti un bel castello da quando mamma e papà se n'erano andati, avremmo fatto tutto da soli. Era ovvio che andavamo a finire in giri simili, ma finchè gli affari vanno bene, non c'è da preoccuparsi.

Anche a scuola non mi lamentavo, i professori sapevano, ma facevano finta di non sapere.. Tutti sapevano tutto, ma tutti tacevano. Avevo la mia compagnia, le mie amiche, gli amici di Brandon che ogni giorno si portavano una di quelle nei bagni della scuola, era rivoltante sentire i discorsi di quello che accadeva li dentro, anche se devo ammettere che Georg, il migliore amico di mio fratello non era per niente male, direi che era il piu carino. Nessuno di loro però osava provarci con me, Brandon diceva che me lo sarei dovuta scegliere io. Loro non mi toccavano, avevano paura del loro capo.

Ho sempre odiato vivere sotto la campana di vetro di Brandon, ma non potevo fare altrimenti, se facevo la zoccola lo avrei messo nei casini, comunque.

  
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