Katie camminava a testa bassa per le strade di Berlino.
Il cuore le pompava forte nel petto.
Teneva la borsa stretta al fianco, dentro c'era il biglietto. Un semplice biglietto, ma non di un concerto qualsiasi.
Di un concerto dei Tokio Hotel.
L'aveva appena acquistato, nel negozio di dischi in centro città. Era felice come una bambina. Svoltò a sinistra, in un vicolo, per far prima ad arrivare a casa. Forse avrebbe dovuto alzare la testa.
O forse no.
Si scontrò con qualcuno, finì per terra e le si rovesciò la borsa, tutto il suo contenuto si sparpagliò sul marciapiede. In un primo momento non riuscì a capacitarsi di cosa fosse successo. -Oddio scusa! Non ti avevo vista!- "Ma... Ma Questa... Questa voce... Ommioddio" alzò lo sguardo. Vide un ragazzo alto, un ciuffo nero davanti agli occhi nocciola, le unghie laccate, i lineamenti vergognosamente perfetti.
Bill.
Bill Kaulitz.
Si era chinato a raccogliere gli oggetti usciti dalla borsetta, tra cui il biglietto. Lo prese tra le mani, lo guardò e poi guardò Katie. -Sei una nostra fan?- Katie era ancora imbambolata, gli occhi sbarrati, la bocca aperta. Metabolizzò l'informazione nel giro di mezzo minuto "Oh no guarda, ho comprato quel biglietto per bellezza!" -S-si...- sussurrò con un filo di voce. Le sembrava che una morsa d'acciaio le serrasse la gola.Lui sorrise, un sorriso bellissimo, aperto, sincero.
"Questo è il colpo di grazia. Oh si, ora svengo"
Invece non svenne, ma sorrise a sua volta.
-Ti sei fatta male?-
-No no, tranquillo- Le tese una mano, l'afferrò e l'aiutò a rimmettersi in piedi. -Come ti chiami?- -Katerina.. Ma chiamami pure Katie- Sorrise di nuovo e quella poca sicurezza che aveva riacquistato andò a farsi fottere. Quasi senza accorgersene Katie cercò i suoi occhi nocciola, il suo sguardo inetnso e vi si perse. Il suo verde scuro nel suo nocciola. "Dio mio..." pensò Bill mentre contemplava gli occhi verdissimi della ragazza. Si affrettò a distogliere lo sguardo. -BIll... Cosa ci fai qui?- -Em...- si guardò alle spalle, tornò a guardare Katie. -Fuggivo dai paparazzi- dopo un istante di silenzio scoppiarono a ridere, con le lacrime agli occhi le disse -Posso riaccompagnarti a casa?- Molto probabilmente, per un attimo, il cuore di Katie si fermò, per poi riprendere più veloce di prima.
-Certo...- rispose con un filo di voce.
Le ridiede la borsetta, si mise un paio di occhiali da sole e si strinse di più nella sciarpa leggera che aveva addosso. Si incamminarono insieme verso la casa di lei, in silenzio. Arrivarono dopo 5 minuti. -Abiti qui?- -Si- abbassò la testa -vuoi entrare?- chiese timidamente. Sorrise -Mi piacerebbe molto... Ma ora non ho molto tempo...- Si fermò pensoso. -Mi dai il tuo numero? Magari ci sentiamo...- stavolt fu lui quello timido. Katie sorrise a 42 denti e gli dettò il numero. Restarono per minuto a contemplarsi negli occhi, in silenzio, poi Bill parlò -Devo andare ora...- si avvicinò e le schioccò un bacio sulla guancia -Ci vediamo...- le sussurrò all'orecchio.
Bill si allontanò.
Katie entrò in casa, stranita. "Ommioddio". Si lasciò cadere sul divano e si prese il viso fra le mani "Non ci posso credere..."
Pensò a lui tutto il pomeriggio.