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Autore: elfin emrys    10/05/2010    2 recensioni
Merlin e Arthur, prima di incontrarsi a Camelot, si erano incontrati altre 10 volte prima! Non lo sapevate? Se volete sapere i 10 luoghi, leggete questa misera fanfiction! ArthurXMerlin più avanti!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Arthur:

Corro nella foresta.
 Sono piccolo.
 Piccolo e indifeso.
Non ho nessuno.
Mi sono allontanato tre secondi e... ora mi sono perso.
 Ha ragione papà: sono proprio un bambino.
 Un bambino troppo piccolo per non avere paura. Le lacrime mi salgono agli occhi. Il tramonto è vicino e già gli ululati dei lupi si fanno sentire.
Ho paura.
Paura di non farcela.
Perchè sono solo.
Non so cosa fare. Urlare? Piangere? Correre nella speranza di incontrare qualcuno?
No.
Nulla di tutto questo. Sono il futuro Re di Camelot e i veri Re non hanno paura.
-Ma i principini sì...-
Soffoco la vocina che sento nel cuore.
Ormai le lacrime scorrono libere sul mio viso.
Non ho nessuno adesso.
 Mi sento disperato e senza protezione.
Senza qualcuno che mi abbracci e mi dica che non è niente.
-Solo... lo sono sempre stato-
Quando mai, infatti, Uther lasciava stare qualcosa per giocare con me, o per consolarmi e volermi bene.
Io.
Sempre alla ricerca della sua approvazione, di un suo sorriso. Un sorriso che non ho mai avuto.
Sempre cercando di farmi dire che era orgoglioso di me.
A volte mi sembrava che non mi volesse.
Non osa nemmeno guardarmi negli occhi.
E mi diceva che mi dovevo forgiare e farmi duro.
Ma io non voglio farmi duro. Voglio continuare a essere come sono, senza che debba nascondere quello che sento.
Con la sincerità di un piccolo bambino.
Un bambino che ora percorre la foresta e ha paura.
Terrore.
-Coraggio, Arthur... non fare lo stupido... non fare il codardo...-
Codardo.
Era questa la parola con cui lo definiva il suo maestro di spada ogni volta che cercava di sfuggire agli allenamenti.
Sarebbe diventato un asino.
Lo sapeva.
Una sensazione fredda mi percorre la schiena. Nemmeno mi sono accorto di essermi fermato.
Sono troppo stanco.
Cado a terra.
Mi sento morto.
-Mamma. Dove sei? Ho bisogno di te.-
No.
Non avevo bisogno di lei. Avevo solo bisogno di qualcuno che mi ascoltasse e che mi volesse veramente bene.
E che non fosse come quella stupida della mia sorellastra.
Improvvisamente sento un rumore.
Alzo lo sguardo.


Merlin:

Corro verso il gemito che ho sentito.
Era un gemito umano.
Esco dal cespuglio.
Ti vedo.
E, non so perchè, ma sento che sarai una persona speciale per me.
Ti voglio aiutare.
E' come se già ti conoscessi.
Come se sentissi che tu sei parte di me.
E non capisco il perchè.
Il perchè del tuo gemito.
Delle tue lacrime.
Del tuo dolore.
Perchè io lo sento.
Sento il tuo dolore.
Il dolore per qualcuno che non hai.
Come me.
Mi avvicino lentamente a te.
Tu però ti allontani di un poco e ti nascondi il viso rigato dalle lacrime come se te ne vergognassi.
Sento che, anche se non ti conosco, ti voglio bene.
Io provo ad avvicinarmi ancora.
Tu stavolta non scappi.
-Perchè scappi? Perchè non ti vuoi far vedere? Vedere da me?-
Tu alzi un po' la faccia.
Vedo i tuoi occhi blu cielo.
Provo ad avvicinarmi ancora di più.
Il silenzio è pesante e non vedo l'ora di romperlo.
Ora sono a un metro di distanza da te.
Tu ti alzi.
Sembri indeciso se andartene o no.
-Vieni da me. Non voglio farti male. Voglio solo salvarti dal tuo dolore.-
Sembri un ragazzino così forte.
I tuoi vestiti sono regali. Sei ricco probabilemte.
Ma... dove sono i tuoi genitori?

 Igrenne:

Ti ho dovuto lasciare.
Non di mia volontà, ma sì: ti ho abbandonato.
Ti giuro, amore mio, che io non volevo lasciarti.
Ora, però, ascolta il tuo cuore e non fuggire da Merlin.
Lui ti aiuterà.
Lui, quello che tutti i bambini del villaggio chiamano “mostro” ti aiuterà a diventare non solo un buon Re, ma anche un uomo giusto e saggio.
Sarà tuo amico.
Per sempre.
Merlin... io ti ringrazio già per tutto quello che farai per mio figlio.
Per il mio bambino.
Arthur... non esitare.
Io non ci sono, ma non lasciare che se ne vada anche lui.
Merlin.
Ascolta il tuo cuore da bambino.
Ascoltalo.
E senti il suo battito.
Il tuo battito uguale a quello di Merlin.

 Arthur:

Non so di nuovo cosa fare.
Un vero Re sa sempre cosa fare.
Ma io non mi sento un Re.
Non mi sentirò mai capace di esserlo.
Mi voglio fidare.
Ma perchè non riesco a non fidarmi di te.
Un ragazzino comparso dal nulla da dietro un cespuglio.
E non mi guardare così.
Non verrò con te.
No.
Non lo farò.
Non lo farò, Merlin.
Come mi è uscito questo nome?
E' stato come se lo avessi dentro il mio cuore.
Nella mia anima.


 Merlin:

Arthur.
Non mi guardare così.
Arthur.
So chi sei tu.
Lo so perchè lo sento.
Nel mio cuore.
Nella mia anima.
Nel mio dono.
Adesso  so chi sei, ma so che me lo dimenticherò.
Ma credimi.
Io ti ritroverò.
E capirò subito chi sei.
E stavolta...
Non potrai fare niente per impedirmi di aiutarti.
Sento uno strano impulso.
Mi avvicino improvvisamente e ti abbraccio.
E' un abbraccio vero.
E sento che in questo abbraccio ti si scalda il cuore.

 Arthur:

Questo abbraccio...
Mi sento completo.
Vero.
Vivo.
Come se fossimo una cosa sola.
Il tuo abbraccio, Merlin, mi scalda.
Non mi lascia respiro.
E non vorrei respirare per non spezzare l'incantesimo.
E sento la tua forza.
Piccolo bambino con delle orecchie tenerissime.
E dei tenerissimi occhi blu mare.
E dal tenerissimo abbraccio.
So già che ti dimenticherò.
Almeno susperficialmete.
Ma non temere.
Quando ti rivedrò saprò che sei tu.
E non potrò far più niente per non farmi aiutare da te.
Anche se già adesso.
Mi stai salvando la vita.
   
 
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