Oltre la
vita
Rosette si sedette sotto una
grande quercia e fissò la superficie limpida del lago.
Alcuni pesci colorati
emersero per alcuni istanti dalle acque e lei rimase a fissarli rapita.
Socchiuse gli occhi ed alzò lo sguardo verso uno dei rami
più alti dove Chrno
si era seduto per ammirare il paesaggio.
Lo guardò per alcuni istanti e
sorrise. Era da molto tempo che entrambi non si prendevano una pausa
dal loro
lavoro di ammazza demoni.
Sbadigliò e tornò a fissare le
rive del lago. Una madre con un bambino passò lì
vicino e Rosette non potè
fare a meno di notare la somiglianza che c’era tra il piccolo
e il suo adorato
fratello. Scosse la testa per cercare di liberarsi da quei pensieri,
in fondo
era proprio per quello che si era presa un paio di giorni di riposo.
Il dolce vento primaverile le
accarezzò i capelli trasportando il profumo di alcuni fiori.
Si voltò un istante a guardare
Chrno che non aveva smesso di fissare il cielo e automaticamente
portò una mano
al piccolo oggetto che regolava la sua vita ed i poteri del demone.
Si cinse le ginocchia con le
braccia e rimase in silenzio. Quel giorno non aveva molta voglia di
parlare,
forse perché era l’anniversario del compleanno di
Joshua. Ad ogni modo anche
Chrno sembrava perso tra i suoi ricordi quindi non si
preoccupò molto di
instaurare una conversazione o di chiedergli il motivo di
quell’insolito
silenzio.
A volte si era chiesta che tipo
di vita fosse stata quella di Chrno, ma aveva avuto sempre troppo paura
di
chiederglielo. Certo, sapeva che aveva dovuto sopportare delle grandi
sofferenze, ma non aveva mai domandato nulla.
Inoltre Chrno le aveva detto che
un giorno le avrebbe raccontato alcuni avvenimenti della sua vita e lei
continuava a sperare che ciò sarebbe avvenuto.
Tuttavia il fatto di non
conoscere nulla la faceva soffrire. Rosette era certa che se Chrno le
avesse
confidato le sue paure lei in qualche modo avrebbe potuto aiutarlo, o
almeno
era quello che sperava..
‹‹ Ehi, Rosette! ›› la
chiamò Chrno
interrompendo i suoi pensieri.
La ragazza alzò la testa verso il
demone che si era messo seduto su un ramo con le gambe che oscillavano
nel
vuoto.
‹‹ Che c’è?
›› domandò sbuffando.
All’improvviso si rese conto d’aver risposto in
modo troppo brusco perché Chrno
la guardava male.
‹‹ Stavo pensando…
›› rispose il
ragazzo fissando alcune nuvole. ‹‹ Secondo te un
demone può avere un’anima?
Anche se la mia razza ha commesso dei terribili peccati pensi che
potremmo
possederne una? ››
Rosette rimase per un attimo in
silenzio e poi scoppiò a ridere. Non s’era per
niente preparata per una domanda
del genere e si chiese come mai Chrno gliela avesse posta proprio in
quel
momento.
‹‹ Non capisco di cosa ti
preoccupi! Tu potrai vivere per altre centinaia d’anni!
›› esclamò Rosette
rendendosi conto solo allora di ciò che aveva detto.
‹‹ Vivrai così a lungo che alla
fine potresti pure dimenticarti di me! ››
continuò la ragazza alzandosi in
piedi.
‹‹ Ti sbagli! ››
gridò Chrno
scendendo velocemente dal tronco del grande albero. Si fermò
davanti a Rosette
che lo guardò negli occhi. Per qualche ragione ogni volta
che posava i suoi
occhi su quelli rossi di Chrno il suo cuore cominciava a battere
più
velocemente.
‹‹ Io non potrei mai dimenticarti
Rosette. ›› disse Chrno sfiorando una ciocca di
capelli della ragazza. ‹‹ Mai…
›› ripeté in un sussurro.
Rosette sorrise imbarazzata e
fece qualche passò indietro.
Il demone sospirò e s’avvicinò
alla sponda del lago. Si chinò per afferrare un sassolino e
lo gettò in mezzo
ad un piccolo gruppo di pesci che si dispersero sotto alcune rocce.
Rosette fece qualche passo verso
Chrno portandosi una mano al cuore. Sapeva di averlo ferito con quelle
parole,
ma non era riuscita a dire niente di meglio. Ma era pur sempre la
verità… Lei
sarebbe morta un giorno e lui avrebbe continuato a vivere!
Aveva pensato di essere riuscita
ad accettare la cosa, ma allora per quale motivo le faceva tanto male
il petto?
Una lacrima scese dai suoi occhi e l’asciugò
immediatamente. Le sarebbe davvero piaciuto poter rimanere
al fianco di
Chrno, ma il destino degli uomini era diverso da quello dei
demoni…
‹‹ Che ne dici di andare a
preparare la cena? ›› propose Rosette afferrando
la mano di Chrno.
Chrno ricambiò la presa ed annuì
con un fugace sorriso. Strinse la mano che le offriva e posò
lo sguardo sul
volto di Rosette. Non le disse quanto la trovò bella mentre
i raggi del sole le
illuminarono il viso, così come non le parlò
degli effetti che i suoi sorrisi
avevano su di lui. Rimase in silenzio contemplando l’immagine
della ragazza che
si trovava davanti a lui, desiderando poterla difendere da ogni
pericolo.
‹‹ Rosette… ››
la chiamò
facendola voltare.
‹‹ Sì? ››
domandò la ragazza
piegando la testa di lato.
‹‹ No, niente. ›› rispose
il
demone continuando a seguirla.
***
E poi… che senso avrebbe avuto
continuare a vivere senza la sua Rosette?
‹‹ Chrno. ›› lo
chiamò Rosette
distraendolo dai suoi pensieri. La ragazza prese il suo volto tra le
mani e lo
fissò sorridente. ‹‹ Credo che anche i
demoni possano avere un’anima…
››
mormorò al suo orecchio.
Alcune lacrime scesero dal volto
del demone che annuì dando un leggero bacio sulle labbra a
Rosette.
‹‹ Resteremo insieme per sempre.
›› disse Chrno stringendo la mano di Rosette.
La ragazza annuì appoggiando la
testa sulle spalle del demone.
‹‹ Allora ci rivedremo molto
presto. ›› mormorarono entrambi mentre il sole
calava dietro le montagne
tingendole di un cupo rosso sangue.
‹‹ Il tempo di un secondo.
››
concluse Chrno chiudendo gli occhi.
Sì, sarebbero rimasti insieme per
l’eternità qualunque cosa fosse accaduta in
futuro…
Fine
Ho finito di vedere
l’anime in questi giorni e mi sono veramente commossa, ma mi
è dispiaciuto
moltissimo! T.T Quindi ho deciso di scrivere questa breve ff e
chissà che in
futuro non ne scriva altre!(più allegre XD)
Spero vi sia piaciuta! ^.^
A
presto!!!