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Autore: Stray cat Eyes     13/05/2010    3 recensioni
E Romano è di nuovo sveglio prima di lui.
Genere: Introspettivo, Fluff, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Italiani risvegli'
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Ambientata non molto dopo Tarantella, il che vuol dire non molto dopo l’unificazione dell’Italia, nel 1861.







[Strangers in the morning]



E Romano è di nuovo sveglio prima di lui.


Italia si rigira nel letto, nella speranza di colpirlo o svegliarlo accidentalmente - ma le lenzuola gli intrappolano i piedi e, mentre resta a guardarlo, non succede niente. Feliciano continua a dormire; lui continua ad essere confuso e arrabbiato.
Adesso sono insieme, vivono insieme, mangiano insieme, cucinano insieme, dormono insieme, ma non riescono ancora a svegliarsi insieme e quest’asincronia intrinseca racchiude l’essenza, la sostanza dei fatti: sono due estranei.

Perché il fratello che dorme con lui e mangia la pasta con lui e gli insudicia le camicie col pomodoro non corrisponde al fratello che è rimasto nella sua testa, l’ultima volta che si sono visti - prima di essere separati.
Feliciano è cambiato, ha perso guance paffute e merletti bianchi, e pur mantenendo la stessa quantità d’idiozia è sempre qualche passo più avanti di lui.
Romano non lo sopporta, perché suo fratello è un idiota industrializzato e cordiale, mentre lui è un idiota sottosviluppato e infarcito di complessi di inferiorità; ed è arrabbiato con lui, perché per qualche secolo all’incirca si è sentito isola - ed ora che è tornato ad aggrapparsi alla terraferma - al continente - loro due continuano a non vedersi, a non seguirsi, a non andare a tempo l’uno con l’altro, come due note buttate lì a caso sul pentagramma.

Sono estranei, nulla di più.
E la cosa lo confonde e lo manda in bestia.
Perciò, quando suo fratello si sveglia, attimi dopo, Romano lo fissa con lo stesso cipiglio nerofumo con cui si è trovato appena aperti gli occhi, si avvicina, gli tasta la punta del naso - salvo poi bloccarla tra pollice e indice - e a bruciapelo gli domanda: “Ma che abbiamo in comune, io e te?”.
Una casa sarebbe la risposta più ovvia. Seguita a ruota da I pomodori!.
Ma lui no, lui è originale e sorride come solo gli idioti industrializzati e cordiali con i quali condividi il letto possono sorriderti.
“Vee, un nonno coi riccioli!”, risponde. Romano, zittito, si chiede se non possa considerarlo un goffo tentativo di dirgli che loro due sono una famiglia.
“... E poi la casa, i pomodori, la pasta!, e i vestiti e...! Mi è venuta fame~!”
Veneziano continua a sorridere, e quello è un goffo tentativo di dirgli “Colazione, niichan!, colazione~!”.











*


Beh, nel complesso direi che mi sono divertita un mondo a delirare e a scrivere la parola “fratello” nonsopiùquante volte. XD
Il titolo è una storpiatura della celeberrima e splendida Strangers in the night, di Frank Sinatra.
L’idea di base della flashfiction è stata merito (ehm...) del prompt #135 Island di 15 Minute Ficlets, ma quella che avevo scritto nei quindici minuti previsti dalla community l’ho poi sfruttata come canovaccio per tirarne fuori questa, che è parecchio diversa e moooolto meno angst (XD), e a me sta bene così. ^^
Grazie per la lettura! ^^


* A scanso di equivoci, il niichan è lì semplicemente perché “fratellone” non mi è mai suonato più di tanto; e poi, a forza di guardare l'anime, ci si fa l'orecchio... XD


  
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