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Autore: KuromiAkira    14/05/2010    3 recensioni
Teneva le labbra serrate e assottigliava gli occhi, come per rendere quello sguardo ancor più tagliente di quanto già non fosse.
Yong sentiva come se quello sguardo lo trapassasse da parte a parte, tagliando in due il suo cuore.
[Corea del Sud, OC!Corea del Nord]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corea del Sud/Im Yong Soo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Titolo: Ostile
- Personaggi: Corea del Sud (Im Yong Soo), OC!Corea del Nord (Im Kwan Soo)
- Genere: oneshot,
- Rating: verde
- Avvertimenti: triste, introspettivo, malinconico
- Conteggio parole: 516
- Note: - Io amo prendere i personaggi allegri e scriverci fiction angst sopra, si nota?
Mi piace questa dicotomia che si crea tra carattere del personaggio e storia effettiva della Nazione.
Credo che Hetalia mi piaccia per questo così come dev'essere questo il motivo per cui i personaggi allegri sono i miei preferiti, qui.
Amo Corea e di tanto in tanto penso a qualche cosa da scrivere su di lui e su suo fratello, Nord Corea.
Come ho letto su un sito, pare che Himaruya lo immaginasse come gemello di Yong, serio, timido, amante del ballo e della lettura, e io ho cercato di attenermi a questa descrizione che comunque come descrizione la trovo bella.
E poi son gemelli. La cosa mi piace. **

Un rapporto molto complicato e indubbiamente triste e io, scrivendoci su, non ho intenzione di mancare di rispetto alle due Nazioni, alla loro popolazione e a ciò che è successo nella storia.

- Il nome che ho dato alla Corea del Nord è Kwan, l'ho trovato in un sito e pare significhi "forza".
Suonava bene XD
Inizialmente avevo pensato ai nomi Yun, Young o Hyun perchè simili al nome Yong ma poi mi son sembrati troppo simili quindi ne ho scelto uno diverso.

- Invece i nomi coreani che ho usato per chiamare le Nazioni li ho presi da wikipedia, ho controllato sia quella italiana che quella inglese per sicurezza.

Nam dovrebbe essere semplicemente 'sud' in coreano.
Namjosŏn sarebbe quindi la Corea del Sud per i nordcoreani.
Yibuk dovrebbe essere il modo in cui i sudcoreani chiamano la Corea del Nord.

Ovviamente non ne son certa e se vi accorgeste che ho sbagliato le parole vi pregherei di correggermi ^o^



Ostile



- Nam! -

Nam. Sud. Un tempo era praticamente quello il suo nome.
Sud. Era il sud della Corea, la parte meridionale, né più né meno.
Non che ora non lo fosse. Ma era diverso, sia la situazione che il significato del 'sud' nel suo nome.

Il suo nome... alla fine qual'era, in realtà?

- Nam, su, vieni! -

Lo chiamava sempre così, Kwan.
Suo fratello gli sorrideva sempre e ripeteva spesso quel nome.
Se li ricordava ancora bene, la sua voce che lo chiamava e il suo sorriso.
Quel sorriso cordiale e timido, sempre tranquillo e paziente nei suoi confronti.

Gliene aveva combinate tante, quando era bambino.
Stavano sempre insieme e andavano d'accordo nonostante fossero così diversi e Kwan, ben più tranquillo, sospirava e si limitava a mormorare un 'sei sempre il solito, Nam ' e poi gli sorrideva, senza arrabbiarsi mai.
Non poteva farlo, era una parte di lui, sapeva che non ci sarebbe riuscito.

Lui era il gemello allegro e combinaguai, quello che prendeva le iniziative e che lo prendeva per mano, trascinandolo da qualche parte, verso il futuro.

- Buongiorno, Namjosŏn. -

Ormai tutto il mondo lo chiamava semplicemente Corea, tranne suo fratello, quasi mai chiamato dalle altre nazioni, che comunque non incontrava quasi mai, che per forza di cose specificava sempre quale parte della Corea fosse. E lo faceva con disprezzo.

La persona che aveva davanti in quel momento lo guardava serio, freddo.
Teneva le labbra serrate e assottigliava gli occhi, come per rendere quello sguardo ancor più tagliente di quanto già non fosse.
Yong sentiva come se quello sguardo lo trapassasse da parte a parte, tagliando in due il suo cuore.

E lui, che ancora ricordava così chiaramente il sorriso gentile del gemello, rimaneva sempre spiazzato le rare volte che lo vedeva ora.
Quella freddezza lo irrigidiva, lo innervosiva, gli faceva perdere la sua solita allegria, gli faceva male, come se mille lame fossero conficcate in tutto il suo corpo.

- Buongiorno a te, Yibuk. -

Alzandosi, sentendo nella sua voce la stessa freddezza usata dal fratello, seppe che anche il suo sguardo era altrettanto ostile.

Quella distanza che percepiva quando ce l'aveva davanti gli faceva questo effetto.

Vedendolo, Kwan poteva pensare che anche lui lo odiasse ma non era questo ciò che provava né era sua intenzione farglielo credere.

Avrebbe voluto comportarsi in modo più naturale ma era più forte di lui.

Si chiese se anche l'ostilità che percepiva nel gemello non fosse altro che una sua reazione involontaria al disagio che si era creato tra loro due, mentre si avviavano insieme verso la sala delle conferenze, cercando di evitare anche il più casuale contatto fisico e guardando da parti opposte, cosa che già faceva capire che quell'ennesimo incontro, organizzato per tentare di riconciliarsi o almeno di raggiungere un accordo per risolvere quella loro situazione, quella loro conflittualità nata da una guerra che per loro non era mai davvero finita, non avrebbe dato esito positivo, come al solito.

Forse, pensò Yong in quel momento, sarebbe bastato prenderlo per mano e trascinarcelo, dentro a quella stanza, come faceva in passato.
  
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