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Autore: londoner__    14/05/2010    3 recensioni
" Testa o croce, mogliettina?" Domandò, sfidandomi con lo sguardo.
" Testa. E vincerò, Scott." Mi concentrai sulla moneta, togliendola dalle sue mani.
Questa sera era il mio turno di lanciare, e anche il mio turno di vincere.


[...] Sei anni fa Peyton Elizabeth Sawyer e Sawyer Brooke Scott morirono in un incidente stradale.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brooke Davis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: Che dire? Avrò scritto questa shot molto tempo fa - per me lo è. v.v -, dopo averla sognata. Non ho osato modificarla proprio perché è un ricordo dei primi tempi in cui One Tree Hill stava cambiando per diventare ciò che è oggi: un totale e completo schifo; e io mi sentivo in egual modo. Forse sarà esagerato, ma OTH è stato il secondo ed ultimo telefilm a cui mi sono affezionata davvero, e non mi vergogno a dire che ho anche pianto per questo show, no. Capirete benissimo da soli che NON sono una Leyton, perciò se amate incondizionatamente l'ochetta bionda vi consiglio vivamente di non leggere :D
E per il finale... Non chiedetemelo, ho seguito alla lettera il sogno anche contro la mia volontà! è____è
Spero vi piaccia, e ri-spero di non aver combinato troppi pasticci con la grammatica/ortografia e così via, ma ero emotivamente instabile. XD
Maggie.

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" Questa sera vinco io, me lo sento."
Dissi, sicura di me. Lucas mi guardò, sghignazzando, e cominciò a darmi piccoli buffetti sulla fronte.
" Lo dici ogni sera amore, e alla fine vinco sempre io."
" Solo perché tu bari, e sempre." Sottolineai l'ultima parola, sbuffando, e mettendomi in ginocchio sulle lenzuola.
Feci segno a quell'uomo spregevole di seguirmi, e ridendo ancora obbedì, posizionandosi al mio fianco.
" Oh, aspetta." Fece, allungandosi verso il comodino per prendere la monetina.
" Testa o croce, mogliettina?" Domandò, sfidandomi con lo sguardo.
" Testa. E vincerò, Scott." Mi concentrai sulla moneta, togliendola dalle sue mani.
Questa sera era il mio turno di lanciare, e anche il mio turno di vincere.
Sfregai la monetina sul palmo, assumendo una posizione zen che Jamie mi aveva insegnato.
Lucas mi guardò, stranito, per poi scoppiare nuovamente a ridere. " Tu sei tutta matta, Brooke Davis." Disse, prima di farmi cadere con uno spintone sul letto.
Fui più furba di lui, trascinandolo con me.
" Oh mio Dio, Scott, quanto pesi!" Finsi, cercando di scostarlo. Lui non resse il gioco, fissandomi attentamente negli occhi. Erano sguardi come quello che mi mettevano in soggezione, che mi provocavano un turbine di emozioni dentro che non riuscivo a controllare.
" Cosa c'è?" Sussurrai, tremando.
" C'è che ti amo da impazzire, Brooke." Il fiato mi si mozzò, mentre fissavo commossa mio marito.
" Tu non sai quanto ti amo io, Lucas." Lui mi sorrise, e dolcemente prese ad asciugare quelle stupide lacrime di felicità che sgorgavano dai miei occhi.
Ogni volta che mi dichiarava il suo amore con una frase, un mazzo di rose, una cena, una sorpresa, una vacanza, insomma, qualsiasi cosa... Io... Io sentivo di non meritare appieno il suo amore. Lucas non era destinato a me(*), e se quel giorno non fosse accaduto ciò che avrebbe cambiato le nostre vite per sempre, ora mio marito sarebbe tra le braccia della mia migliore amica, la mia Peyton.
In un mese avevo perso e rischiato di perdere molte delle persone più importanti della mia vita.
Tremai.
Sei anni fa Peyton Elizabeth Sawyer e Sawyer Brooke Scott morirono in un incidente stradale.
Alla guida di quell'auto c'era Lucas Scott, diretto verso Tree Hill. Ricordo ancora i primi momenti in cui noi tutti apprendemmo quella notizia.
Il silenzio totale prima del caos, le lacrime, le grida, la corsa all'ospedale, il coma di Lucas, la morte di due delle persone più importanti della mia vita.
Poi la depressione di Karen, di tutti noi, la speranza, il risveglio di Lucas, la sua reazione alla notizia di aver perso moglie e figlia, la sua fuga, lui sulla mia porta, Julian fuori dalla mia vita. Sì, perché Julian era scomparso, letteralmente, lasciando come traccia di sé una lettera con scritto che non poteva sopportare di vedermi così addolorata per un altro, un altro che secondo il suo parere era il mio destino, come io lo ero per lui.
Forse... Forse Julian aveva fatto bene ad andare via. Io l'amavo, ma Lucas aveva bisogno di me, e tutti avevano bisogno di Lucas.
Con il passare del tempo, dopo pianti, litigate e così via avevamo riscoperto quel bisogno dell'altro che con gli anni avevamo assopito, quell'amore che, anche se per me non sarebbe mai stato vero come quello suo e di Peyton, ci legava ancora, ci rendeva succubi uno dell'altro.
Alla fine, eravamo i due che più ci avevano perso. Entrambi avevamo fatto forza sull'altro, riscoprendoci, amandoci, guarendoci. Ed io non potevo ancora crederci.
Una notte di qualche anno fa avevo sognato Peyton che mi chiedeva di prendermi cura di Lucas. Forse non contava, forse non era un pass che mi permetteva di stare nuovamente con lui, ma... Avevamo entrambi aspettato tanto, avevamo soppresso quell'amore, o per lo meno ci avevamo provato. Ma non potevamo restare ancora in silenzio e nascondere ciò che avevamo ricreato.
Lucas avrebbe amato per sempre Peyton e sua figlia, e anche io. Ed insieme avremmo mantenuto il loro ricordo vivo, vivendone altri insieme, andando avanti insieme.
Scossi la testa per rimuovere le lacrime - quelle che non erano di felicità. - e mi ripresi, notando che Lucas aveva preso a chiamarmi ripetutamente, spaventato probabilmente da questa mia 'assenza'.
" Hei, stai bene? Ti sto facendo male per davvero?" Domandò, allarmato.
" No, non preoccuparti. Non sono mai stata meglio di così..." Esclamai, sorridendo, prima di stringerlo forte a me e baciarlo. Dopo un po', feci per capovolgere le posizioni, ed una volta fatto, feci per baciarlo di nuovo, deviando però il mio percorso e balzando sul letto.
" Allora, sei pronto?" Lui mi guardò, accigliato.
" Avrai quel che vuoi, se vincerai." E dicendo così, lo afferrai per la maglia, trascinandolo verso di me.
Strinsi per l'ultima volta la monetina, lo guardai, e lanciai.
Testa, testa, testa. Uno, due, tre. Testa, testa, te-...

" Brooke? Brooke mi senti?!"
" ... -sta."
" Brooke, cosa? Oddio Brooke! Hai sbattuto la testa contro il tavolo, dannata la tua stupida ossessione di passare la cera sul pavimento, cavolo!"
Sentivo scuotermi violentemente da qualcuno, e cercai di reagire. Avrei voluto poter gridare, ma la mia bocca era come immobilizzata da qualcosa.
Alla fine riuscii ad aprire gli occhi, emettendo un piccolo gemito di dolore.
Vidi una figura sporgersi verso di me.
La voglia di prendermi a pugni era tanta quanto il dolore che sentivo, mentre, ancora distesa sul pavimento, fissavo gli occhi amorevolmente preoccupati di Julian, e dentro me speravo tanto fossero quelli di un altro.
Lucas Eugene Scott.


~ • ~



(*) Tanto per: Brooke l'ha sempre pensato.
Io, non sono d'accordo. v.v
OHBBBé.

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