"Yes,
I’m drunk. And you’re beautiful. And tomorrow
morning, I’ll be sober but you’ll
still be beautiful."
Ok, quella sera aveva
decisamente esagerato con gli alcolici, aveva
alzato troppo il gomito. Ma era stato per una giusta causa, doveva
dimostrare a
quello sbarbatello di Ben come reggevano l’alcol i veri
uomini, anche se il
giorno dopo si sarebbe amaramente pentito di quella orgogliosa
dimostrazione di
superiorità. Tutto era cominciato alcune ore prima, quando
il piccoletto aveva
deciso che gli avrebbe rotto le scatole per tutto il santo pomeriggio.
«Kevin, ti sei mai
ubriacato?»
Il ragazzo lo guardava
interrogativo. «Come mai queste domande, amico?
Hai litigato con Julie?».
Galeotta fu quella domanda. Era
stata quella che aveva scatenato quella
sottospecie di gara di resistenza all’alcol.
«Ah! Cerca di
cambiare discorso, la verità è che non lo hai mai
fatto!»
sbottò Ben, colto nel segno.
Kevin lo fissava con
un’aria a metà tra lo stupito dalla sua idiozia e
un’occhiata di fuoco. Si chiedeva se non lo stesse rendendo
un pochino
instabile uscire con quella ragazza e il suo
“cagnolino” Nave. «Di un po’
Ben,
sei diventato più scemo del solito tutto ad un tratto oppure
sei cosi da un po’
e io non mi sono mai accorto?!».
«Si si, insultami
solo perché non sai rispondere alla mia domanda!».
«Ehi pivello, io non
avrei voluto ma tu mi istighi alla violenza! Adesso
vieni con me e ti faccio vedere io chi non si è mai
ubriacato!».
Avevano comprato una serie di
bottiglie che nemmeno la nazionale di
pallanuoto russa dopo un allenamento nel mare di Bering in pieno
inverno
avrebbe bevuto in una settimana.
Avevano cominciato a bere alle
6 del pomeriggio e adesso erano le 9.30 e
Ben era già partito con la sbronza triste. Dopo 5 chupiti, 2
birre, 4 malibù e
coca, continuava a parlare di Julie, borbottava qualcosa e poi
sbuffava,
nemmeno fosse una ragazzina di 12 anni alla prima cotta. Lui era
già arrivato
alla sua seconda bottiglia di vodka ed era ancora abbastanza lucido, o
almeno
cosi credeva. Cominciava a fare strani pensieri su Gwen, e sul fatto
che per
quel giorno non si fosse fatta ancora vedere. Doveva ammettere che la
sua
assenza si faceva sentire come la vodka che mandava giù. In
quell’istante si
accorse di essere proprio ubriaco. Chissà cosa stava facendo
lei in quel momento.
Sapete come si dice no? Parli del diavolo e ti spuntano le corna. In
quel
momento la porta della casa di Ben si aprì e apparve Gwen
sulla soglia, e per
poco non le venne un infarto.
«Cosa state
facendo?!» urlò scandalizzata.
«Oh Gwen, e se Julie
mi lasciasse per una moffetta?» domandò un
disperato
Ben.
«Oddio, siamo proprio
messi bene! Ma chi ha avuto questa grandiosa
idea?!»
«Lo sai che
l’humus fertilizza la terra?»
«Bene Ben, sono
contenta che studi con tanta dedizione scienze, ora però
andiamo a letto che cosi domani vedi Julie»
«Aaah Julieee, non
permetterò che Omosauro me la porti via» e sulla
scia
di queste idiozie, Gwen portò pazientemente suo cugino in
camera, dove appena
toccato il cuscino si addormentò talmente in fretta che
aveva già cominciato a
russare prima che lei uscisse dalla porta.
Scesa al piano di sotto la
ragazza andò a controllare Kevin, che da
quando era entrata non aveva aperto bocca ma in compenso
l’aveva fissata con
aria trasognata.
«Kevin stai
bene?». Si era seduta in fianco a lui sul divano e ora lo
stava guardando.
«Mh». Kevin
teneva lo sguardo fisso sul pavimento.
«Beh lo
prenderò come un si, di chi è stata la grandiosa
idea?»
«Ben
rompeva»
«Certo mi sembra un
motivo più che valido per ubriacarsi pesantemente
come due deficienti.»
«Mh»
«Kevin non puoi
andare a casa in queste condizioni, sei ubriaco fradicio,
ti va bene stare qua stanotte? Ringrazia che i miei zii sono in
montagna.»
«Solo se stai qua con
me» disse finalmente guardandola negli occhi.
Gwen sgranò gli
occhi. «Come scusa? »
«Rimani qua a dormire
con me tutta la notte, ho voglia di abbracciarti»
La ragazza era più
che sbalordita. «Sei ubriaco, ubriaco fradicio»
«Sì, sono ubriaco. E tu sei bellissima. E domani mattina io sarò sobrio, ma tu sarai ancora bellissima.».
«Kevin, non dire cose di cui poi potresti pentirti, sei andato» disse Gwen accarezzandogli i capelli.
«No, ho detto quello che penso e voglio che tu stia qua con me».
Detto questo si sdraiò sul divano fissandola insistentemente, girandosi su un fianco, finchè la ragazza non si distese a sua volta accanto a lui, le circondò la vita con un braccio e le sussurrò con le labbra appoggiate sulla sua nuca le sue ultime parole prima di addormentarsi «Sei bellissima».
Si, va beh non è un
granchè, ma per lo meno ci ho provato!
xD
Che dire, Ben è sempre il
solito scemo attaccabrighe, forse
ancora più di Kevin. Non so se ho reso bene l'idea di quanto
fossero ubriachi
quei due. L'ispirazione mi è venuta vedendo la frase scritta
in corsivo in alto
(quella che poi dice Kevin a Gwen "Si, sono ubriaco. E tu sei
bellissima.
E domani mattina io sarò sobrio, ma tu sarai ancora
bellissima.") l'ho
trovata su internet e mi ha ispirato, penso che sia una frase tratta
dal film
"The Dreamer".
Va beh dopo questa me ne vado! xD Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo!