Capitolo 1.
Gente che
balla, si muove a tempo di
musica, ragazzine troppo truccate che tentano di sembrare qualche anno
più
grandi, indossando scarpe tacco sedici e vestiti decisamente scollati,
ragazzi ubriachi che fanno scommesse che non potranno mai ricordare.
Bagni che
presto puzzeranno di vomito
e di fumo.
Tre ragazze sedute su dei divanetti
infondo alla vasta
sala, una rossa, una bionda e una mora.
La rossa
sfoggia un vestito nero
probabilmente comprato
in qualche negozio
dell’usato, un misto tra vintage e casual; i suoi capelli non
sono stati
piastrati accuratamente, lo si nota
osservando la base dei capelli. Si vede che non
è sua abitudine
frequentare feste del genere.
La ragazza
dai capelli corvini,
seduta dall’ estremità opposta del divanetto
rispetto la rossa, ha un ghigno
provocatorio.
E’
vestita in modo
stuzzicante, i suoi capelli sono
morbide onde, sembra appena uscita da una copertina d’alta
moda. Guarda le
ragazze che le si pongono davanti con arai di sfida come se dicesse
“ Sono
io la
migliore”; i ragazzi li guarda
maliziosamente.
La ragazza
posta tra le due ragazze è
bionda, il suo vestito sembra di Coco Chanel, i suoi occhi, dolci e
ingenui vagano
per la stanza, sta cercando qualcuno.
Tre ragazze
completamente diverse,
legate da un filo
di cui nome suona come
amicizia.
Dall’altra
parte della sala, si scorge
un ragazzo.
I suoi
capelli sono un castano chiaro
e i suoi occhi nocciola, ricchi di pagliuzze d’oro filante.
Lo raggiunge
un ragazzo, moro, di un
castano carico; i suoi occhi sono neri come la notte, come quella fuori
dal
locale.
Il ragazzo
dagl’occhi oro filanti
inizia la sua
caccia, trova quel che
cerca, richiama l’attenzione dell’amico e
si incammina verso quel tesoro appena scoperto.
La ragazza
dai capelli della luna
quando vede i ragazzi spalanca gli occhi e
trattiene un gridolino, si alza di scatto e abbraccia il ragazzo dagli
occhi d’oro.
Le due
ragazze si scambiano uno
sguardo e poi sorridono,
si sa lei è
fatta così.
La bionda si
stacca dal ragazzo e gli
mormora un <
< Mi sei
mancato > > Il
ragazzo la guarda, i suoi occhi sorridono sinceramente felici di sentirselo dire
e la sua bocca si crespa
in maniera armoniosa, facendo splendere i suoi denti, la ragazza si
allontana
raggiungendo così il ragazzo della notte.
Il moro si
sporge verso la bionda, e
la bacia.
Gli occhi
d’oro del ragazzo lì vicino
a quella coppia apparentemente felice si spengono per poi subito riaccendersi, ma
qualcuno ha notato
quello che prova.
Sofferenza.
Il moro e la bionda si allontanano e il
ragazzo dagli
occhi filanti si
siede vicino alla
rossa, sospira, per poi montare
un falso
sorriso. Di nuovo. O almeno fino a
quando non rivedrà
la ragazza dai
capelli della luna.
<
< Allora come va? > >
gli chiede la ragazza dai capelli di
fuoco.
Il ragazzo
col finto sorriso,
scrolla le spalle e
mima un tutto bene.
I suoi occhi
si perdono tra la
folla
in cerca di qualche riflesso lunato.
La ragazza
vestita provocante si gira
verso il ragazzo:
<
< Senti hai qualche programma
per sta sera? > >.
Il ragazzo
sembra pensarci su,
si sente combattuto, non vuole
lasciarla da sola, la ragazza della luna.
<
< Pensavo di
accompagnare Hope a casa > >. Mormora il
ragazzo vicino l’orecchio
della mora.
La ragazza
scoppia in una fragorosa
risata.
<
< Andiamo! Con lei c’è
Marcus! Credo proprio che avranno da
fare > > e gli fa l’occhiolino.
<
< Scusa Eleanor ma no, non
mi va >
>.
La ragazza
scocciata si alza dal
divanetto e va
vicino a un gruppetto di ragazzi
completamente ubriachi.
Intanto il ragazzo dentro di se si
sente marcio.
Vuoto.
Non
può averla. Non può o semplicemente
ha paura di rovinare tutto.
Si conoscono
da quando lei aveva
sette anni e lui nove anni.
Loro sono
migliori amici.
Osserva la
ragazza rossa, Hope, la
ragazza dai capelli di luna, gli aveva detto di trovarsi una ragazza,
aveva
detto che lui era un ragazzo che aveva bisogno di una ragazza forte e
esuberante, proprio come Caroline, la
ragazza dai capelli di fuoco.
Le sorride,
la ragazza gli sorride e
poi se ne va.
Forse spera
che lui la
segua, ma questo è solo un’ ipotesi,
perché lui continua a guardare da dove è
uscita la luna, la sua Hope.
Sul tetto
della casa, si sente una
musica di sottofondo.
La
coreografia la compone solo una
ragazza, balla avvolta in un leggero vestito color panna pieno di
chiffon e di
seta, quel vestito le fa risaltare le lunghe gambe dorate e i suoi
lunghi
capelli biondi sembrano che siano stati dipinti da un pittore che
cercava di
catturare il colore della luna.
Un ragazzo
lì vicino la osserva,
si stupisce, si
chiede se di persone
così incantevoli ne esistano ancora. Ma lo sa che la
risposta è no.
Lei
è la più bella.
Le si
avvicina, e l’abbraccia; la
ragazza lo lascia fare, anzi, gli sorride.
Lui
delicatamente la bacia e lei
in quel bacio si sente confusa.
Confusa?
Lei non
capisce, è troppo ingenua e
innocente.
Sente che
manca qualcosa.
Si allontana,
quella sensazione non
le piace.
<
< Cosa c’è? > > Le
sussurra il ragazzo.
Lei scuote la
testa e mormora un non
lo so.
Il ragazzo le
scompiglia i capelli e
lei sorride.
Appoggia la
testa in quel posto che
ritiene molto speciale, il posto tra la spalla e il collo.
Annusa il suo
odore, odora di notte e
di fumo, non le piace; storce il naso e si allontana.
Le sensazioni
che prova proprio non
le piacciono.
<
< Possiamo scendere? >
> sussurra gentilmente.
Il ragazzo
stupito le chiede perché,
lei risponde con un: sono stanca.
Prima
però di entrare nella stanza il
ragazzo le ruba un ultimo bacio, sentendosi
felice, sì, lui può baciare un
angelo.
Però
intanto la ragazza lunare sente
un brivido e una
piccola malinconia.
Peccato, che
il ragazzo dagli occhi
dorati si sia sentito morire. Un’altra volta.
<
< Justin! > > Urla la
ragazza dai capelli lunari.
Il ragazzo
dagli occhi dorati si
sente bene. Si sente meravigliosamente bene dopo che il
suo nome è stato pronunciato dalla sua musa.
<
< Hope > > Dice il
ragazzo con un sorriso sfolgorante; la ragazza si siede sopra le sue
gambe.
<
< Allora? Come va? > >
Le chiede il ragazzo
sussurrando. I
Capelli della ragazza gli fanno
il solletico ma in
compenso sente il loro profumo;
delicato e sopraffino, proprio come lei.
A quel
pensiero il ragazzo sorride.
<
< Sono un po’ stanca
> > Dice lei
strofinandosi la mano sull’occhio.
Le guarda il
viso e scoppia in una
fragorosa risata.
La ragazza
innocente, si sente
turbata; non le piace che qualcuno la prenda in giro.
<
< Perché ridi? > >
Chiede lei turbata.
<
< Hai tutto il trucco sbavato
> > La ragazza scoppia a ridere; si sente sciocca e
più leggera,
più spensierata, gli sorride;
lui ricambia.
Si guardano
negli occhi.
Il ragazzo
smette di sorride; è
rapito da quegl’occhi così dolci e teneri.
<
< Ehi Hope
> >.
Marcus, il
fidanzato della luna. Il
figlio delle tenebre.
Hope si
risveglia, è come se avesse
ricevuto una secchiata d’acqua in faccia.
Si sente
fredda; vuota.
Il ragazzo
dagli’occhi fulvi smette
di sorridere.
<
< Ehi Marcus! > >
Dice lei, sempre gentile
<
< Ti va di
venire a casa mia > > Il
ragazzo sorride ammiccante.
<
< Ma io veramente pensavo di
tornare con Justin
> > dice lei
docilmente.
Il ragazzo
tirato in causa sorride
trionfante dentro di se.
Marcus si
irrigidisce, ma poi si
tranquillizza; sono solo buoni amici.
<
< Okay, allora accompagno Eleanor
> >.
La ragazza
stranamente non si sente male,
non sente una fitta allo stomaco, no, non sente gelosia; forse un piccolo fastidio, ma di
sicuro non si
tratta di gelosia.
Il ragazzo
dai capelli del buio si
china per baciare la ragazza, ma
quando
le loro labbra si sfiorarono lei non sente le emozioni che provava una
volta.
E’
un bacio, ma per lei non ha alcun
significato, ma ora è troppo stanca per sostenere le
questioni di questo genere.
Saluta
Eleanor e Marcus, e si
accovaccia su Justin, il quale trasformò il dolore che aveva
provato prima
vedendo le labbra
dei due unirsi, in
un’infinita armonia.
<
< Justin…> > Sussurra
la ragazza, sperando che la musica non sovrasti le sue parole.
Il ragazzo le
rispose < < Dimmi
> >.
<
< Mi accompagni a casa? >
>. Chiede lei timidamente, non vuole dargli fastidio.
<
< Sì > > Dice il
ragazzo, si sente però che sta sorridendo.
Due ragazzi
su uno stesso letto.
Uno spiraglio
di luce entra da una
fessura della finestra, illuminando una piccola ragazza accovacciata su
se
stessa e un ragazzo dagli occhi dorati steso a pancia in su; il suo
petto si
alza e abbassa, si
alza e si abbassa.
<
< Justin tu credi nell’amore?
> > gli chiede lei con una voce così flebile
da sembrare il vento
che si scontra contro le finestre.
Il ragazzo
preso in contro piede
sussulta.
Sì.
Lui ci crede. Lui
l’ama.
<
< Sì > > Sussurra.
La ragazza
piange silenziosamente, ma
il ragazzo se ne accorge.
<
< Ehi Hope > > le si
avvicina e l’abbraccia.
La ragazza si
sfoga, si lascia
andare, si sente al sicuro: Protetta.
Piange.
Piange e poi si sente libera.
<
< Ti va di parlarne? >
> Le chiede
lui dolcemente.
Lei annuisce
e gli si accoccola
vicino. Il suo respiro soffia sul suo petto.
Profuma di
mare. Le piace. Cerca di
fare entrare dentro di se quell’odore; vuole che quel profumo
l’accompagni nei
suoi sogni.
<
< E’ solo che mi sento
diversa > > Singhiozza, il ragazzo la stringe a se.
<
< E’ come se tutto dipendesse
da me, se sbaglio qualcosa tutti ne rimangono delusi, devo sempre
essere
perfetta > > Scoppia a piangere ancora più
forte, il ragazzo le sussurra
parole dolci e dice che lei è perfetta qualunque cosa
farà.
La ragazza
gli dona un sorriso.
Si
addormentano, vicini. Il respiro
soffice di lei si scontra con quello di lui, dal sapore di sale e di
sole.
Solo la luna,
fuori dalla finestra
complice di quei momenti dolci e amorevoli.