Desolato: lat. desolątus, p.p. di desolare abbandonare (v. Desolare).
Quale aggett. Privo desolato di conforto, come chi č solo e abbandonato
Desolato
[de-ʃo-lą-to]
agg. (part. pass. di desoląre)
1 Di luogo, devastato, spopolato: una cittą desolata
‖ Che induce tristezza, malinconia: un paesaggio d.
Gennaio 1988
Desolato era il parcheggio gelido dove Ismael aspettava Morgan. Era illuminato dai neon e dai fari di una solitaria macchina in sosta, appoggiato alla Opel Corsa di Morgan a fumare distrattamente una sigaretta di Golden Virginia e Black Bombay. Tirava fuori dalla tasca del pesante cappotto l'orologio, aspettava da quasi trenta minuti.
Voleva vederlo, ma perché poi? Passare la serata in un locale fumoso a disquisire su Otto Liebmann e musica jazz o punk e bere whiskey Jameson? Per poi prendere la macchina fino a casa e finire facendo l'amore?
Perché poi? Gią sapeva con chi si era attardato in un'aula universitaria vuota, lasciandolo al gelo di Gennaio. Si strinse nel cappotto e chinņ la testa come per ripararsi dal freddo.
Desolato, si sentiva. L'anima morbida come velluto ma consunta e bruciacchiata.
*Verwirrung (confusione): secondo Bakunin č la prima fase del processo per l'instaurazione dell'anarchia, chiamata anche "fase distruttrice", dove si cancellano le autoritą e i dogmi del passato. La seconda fase si chiama Ordnung (ordine) ed č la parte dove si gettano i semi per il futuro, dove si ricostruisce secondo un'altra architettura il mondo.
Quale aggett. Privo desolato di conforto, come chi č solo e abbandonato
Desolato
[de-ʃo-lą-to]
agg. (part. pass. di desoląre)
1 Di luogo, devastato, spopolato: una cittą desolata
‖ Che induce tristezza, malinconia: un paesaggio d.
Gennaio 1988
Desolato era il parcheggio gelido dove Ismael aspettava Morgan. Era illuminato dai neon e dai fari di una solitaria macchina in sosta, appoggiato alla Opel Corsa di Morgan a fumare distrattamente una sigaretta di Golden Virginia e Black Bombay. Tirava fuori dalla tasca del pesante cappotto l'orologio, aspettava da quasi trenta minuti.
Voleva vederlo, ma perché poi? Passare la serata in un locale fumoso a disquisire su Otto Liebmann e musica jazz o punk e bere whiskey Jameson? Per poi prendere la macchina fino a casa e finire facendo l'amore?
Perché poi? Gią sapeva con chi si era attardato in un'aula universitaria vuota, lasciandolo al gelo di Gennaio. Si strinse nel cappotto e chinņ la testa come per ripararsi dal freddo.
Desolato, si sentiva. L'anima morbida come velluto ma consunta e bruciacchiata.
*Verwirrung (confusione): secondo Bakunin č la prima fase del processo per l'instaurazione dell'anarchia, chiamata anche "fase distruttrice", dove si cancellano le autoritą e i dogmi del passato. La seconda fase si chiama Ordnung (ordine) ed č la parte dove si gettano i semi per il futuro, dove si ricostruisce secondo un'altra architettura il mondo.