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Autore: reby    17/05/2010    8 recensioni
Tai sobbalzò quando sentì il capo di Sora a contatto con lui e subito un’ondata di calore molto famigliare si sprigionò dal suo stomaco arrivando dritto al cervello.
Decelerò impercettibilmente l’andamento e Sora ritrasse il capo avvertendo quel repentino cambiamento.
-No!-
L’esclamazione uscì ancora prima di poterla bloccare e Tai si morse la lingua dandosi dello stupido.
Ma perché scollego sempre il cervello in queste situazioni?!
Una one-shot nata per caso e dedicata alla mia coppia preferita!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Koushirou Izumi/Izzy, Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Liceo di Odaiba, ultimo giorno di scuola.
E’ noto che, in ogni scuola che sia degna d’essere chiamata tale, l’ultimo giorno sia dedito a stravaccarsi sulla sedia e perdersi in chiacchiere con gli amici, scendere in cortile o mangiare e ridere senza contegno.
Un gruppo composto da sette elementi aveva scelto l’alternativa migliore: riposarsi sull’erba del giardino perdendosi in chiacchiere, mangiare e ridere. Insomma, una scelta astuta.
Erano seduti sotto il loro solito albero, con un’enorme tovaglia a quadri stesa a terra e una moltitudine di cibi e vivande sparsa su di essa.
Non erano cambiati molto rispetto agli anni che li aveva visti a Digiworld. Fisicamente erano cresciuti certo, i lineamenti fanciulleschi ormai li stavano abbandonando per lasciare spazio a contorni più adulti e le ragazze avevano corteggiatori in tutto l’istituto, ma caratterialmente era rimasti gli stessi di sempre. Con un pizzico di maturità in più.
Tornando alla questione corteggiatori, le ragazze infondo, di questo non se ne curavano perché tutte erano impegnate.
O meglio, due di loro erano felicemente fidanzate, una invece…
Sora rise all’ennesima battuta di Taichi di quella mattinata e contemporaneamente cercava di non strozzarsi con il panino che stava mangiando.
-Tesoro, un po’ di contegno!- rise Mimi Tachikawa battendole una mano sulla schiena nel tentativo di salvarla.
Sora alzò una mano in segno di salvezza e finalmente inghiottì il boccone.
Di fronte a lei Tai la guardava con un sorriso dolce stampato sul viso. Il ragazzo biondo seduto accanto a lui, roteò gli occhi dandogli una gomitata.
-Ahia!- esclamò il castano, massaggiandosi il fianco.
-Se continui così ti dovremo raccogliere con il cucchiaino…- gli mormorò Yamato Ischida all’orecchio con un ghigno sarcastico.
Taichi scosse il capo con un sospiro.
Già, perché a differenza delle altre Sora Takenouchi non era fidanzata. A differenza delle altre, il suo cuore era impegnato in segreto.
Ancora.
-Tk!ahah…smettila di prego…- Hikari cercava di divincolarsi dal solletico che il più piccolo degli Ischida le stava facendo senza pietà e che dopo la sua richiesta si bloccò finendo con un tenero bacio sulle labbra.
-Oddio…mi verrà la glicemia.-
Rise Izzy guardando la coppia e Tk gli rispose con una linguaccia mentre Kari arrossiva in silenzio.
-Oh ma andiamo!- sbottò invece Mimi,- solo perché tu sei un cubetto di ghiaccio non è detto che debbano esserlo anche gli altri!-.
Il ragazzo si voltò, arrossendo a sua volta.- Ma cosa dici!-
-Beh Izzy, non è che Mimi abbia tutti i torti…- ribattè Sora, appoggiando la causa della sua migliore amica.
-Sciocchezze!- esclamò il diretto interessato, sdraiandosi sull’erba a pancia in su e sperando così di chiudere la questione.
Ma Mimi non perse occasione e si gettò a tuffo su di lui, cominciando a riempirgli il viso di bacetti e portando il suo neo ragazzo all’esasperazione.
Il resto del gruppo attaccò a ridere vedendo la scena. Si erano messi insieme il mese prima e dopo non pochi tentativi di spronare il timidissimo Izzy a farsi avanti, alla fine era stata proprio Mimi a baciarlo all’improvviso durante una festa. Tipico della Tachikawa.
Sora abbassò lo sguardo pensierosa, cosa che non sfuggì affatto a Yamato e né tantomeno a Taichi.
Ma se il primo sapeva bene cosa ronzasse nella mente della sua migliore amica, il secondo aveva preso un granchio, come al solito.
Il biondo spostò lo sguardo dall’uno all’altro, scuotendo il capo rassegnato.
Mi chiedo perché mai ho due migliori amici talmente ciechi e testardi…anche se la colpa maggiore è dell’idiota che è seduto al mio fianco!
-Così impari!- esclamò Mimi sollevandosi da Izzy che ormai era ricoperto di lucidalabbra rosso che tuttavia si mimetizzava visto il rossore del ragazzo.
-Prima di tutto questo…- cominciò Yamato, ma Taichi lo fece bloccare mettendogli una mano sulla spalla.
-Non intendo sentire nessuna scusa per stasera. La festa di fine anno è sacra, dunque ci saremo tutti.-
Kari sospirò.- Sempre il solito…-
Sora invece lo guardò con un cipiglio triste.- Lo sai che molto probabilmente non potrò venire, devo aiutare mia madre…-
-Era proprio questo che intendevo, niente scuse- continuò Tai, aggrottando le sopracciglia.
Mimi allora intervenne.- Tranquillo, ci sarà anche lei.-
Sora si voltò dalla sua parte, sorpresa.- Ma lo sai che purtroppo non posso!-
-Ma non è detto che tu debba venire proprio quando inizia. Puoi sempre raggiungerci più tardi!- propose la sua migliore amica, strizzandole l’occhio.
-Dai Sora, hai anche comprato un vestito stupendo…- aggiunse Kari, guardandola implorante.
La ragazza li guardava tutti affranta.
Ci teneva tantissimo a quella festa ed effettivamente la settimana scorsa era uscita a fare shopping con le altre due comprando un vestito che le piaceva da impazzire.
Purtroppo sua madre all’ultimo minuto le aveva chiesto di aiutarla alla fiera botanica che si sarebbe tenuta proprio quella sera.
-Verrà.-
Il tono autoritario di Matt la fece sobbalzare.
Lui ricambiò il suo sguardo con un’alzata di spalle.- Niente d’aggiungere.-
Sora allora si lasciò andare ad un sorriso spontaneo. Sapeva perché ci tenesse alla sua presenza quella sera: era per Tai. Ormai ogni giorno la spronava a farsi avanti, a confessargli tutto…ma lei non ci riusciva. Aveva una terribile paura di rovinare tutto, per quanto potesse essere banale.
Gli mimò con le labbra un “non cambierai mai” e lui sorrise.
Tai li guardava non capendo.- Bene…allora…ci vedremo tutti stasera-.
-Peccato per Joe…- sospirò Tk, carezzando i capelli della sua ragazza.
-Proprio non ce la fa a venire?- domandò Mimi con una punta di tristezza.
Izzy scosse il capo.- Purtroppo l’università lo sta facendo ammattire…-
Tai rise.- Più del solito?-
 
 
Era ormai suonata l’ultima campanella dell’anno e tutti si apprestavano ad accalcarsi verso l’uscita contenti finalmente della fine della scuola.
-Allora ci vediamo tutti stasera davanti al cancello della scuola,- stava dicendo Yamato, con lo zaino in spalla.
-A stasera ragazzi,- salutò Izzy, circondando con un braccio le spalle di Mimi.
Ma non avevano fatto neanche un passo che la ragazza si fermò di botto.
Izzy la guardò sorpreso.- Cosa c’è?- le mormorò all’orecchio ma la domanda gli morì in gola quando vide lo sguardo sarcastico della ragazza.
Ecco che parte in un’altra delle sue idee geniali..
-Taichi!- urlò pochi secondi dopo e facendo girare mezzo istituto.
Izzy batté una mano sulla fronte, rassegnato.
Il ragazzo, che stava togliendo la catena al suo scooter con Sora al suo fianco alzò la testa.
-Dimmi!- urlò di rimando.
Il sorriso di Mimi si allargò.-Passi tu a prendere Sora stasera, non è vero?-
Tai si pietrificò all’istante mentre Sora lanciava un accidente silenzioso alla sua migliore amica che la metteva sempre in determinate, imbarazzanti situazioni.
Taichi si voltò dalla parte della ragazza incerto.
Lei alzò le spalle.- Se per te non ci sono problemi…-
Il castano allora, non nascondendo un sorriso alzò il braccio nella direzione di Mimi con il pollice in su.- Certamente!-
Mimi scoppiò a ridere.- Possiamo andare ora- aggiunse poi in direzione di Izzy che intanto rideva a crepapelle.
-Sei fantastica!- gli uscì spontaneo e si fermò per baciarla proprio lì in mezzo a tutti, facendole scappare un urletto di stupore.
Si staccò da lei per un solo attimo.- Almeno così la smetti di dire che sono un cubetto di ghiaccio..-
E Mimi rise, abbracciandolo di slancio.
 
-Si parte!-
Tai mise in moto lo scooter improvvisamente e Sora dovette aggrapparsi a lui con le unghie per non cadere indietro.
-TAI!- sbraitò, colpendolo sulla schiena.
Il castano rise, sapendo bene la paura della  ragazza quando partiva in quel modo brusco.
Da quando i signori Yagami avevano comprato il tanto sospirato motorino al loro primogenito, il ragazzo all’uscita di scuola accompagnava Sora fin sotto il portone di casa sua.
Era un patto che aveva suggellato con Hikari all’inizio della primavera: così lei si sarebbe goduta una passeggiata tranquilla con Takeru e lui il suo giro in moto con Sora.
Il vento le scompigliava i capelli mentre Tai sfrecciava per le strade della periferia di Tokyo, quasi deserte a quell’ora, battute dal sole di Giugno.
Non aveva tolto le mani dal suo stomaco.
In realtà, non lo faccio mai anche quando non ce n'è più bisogno… pensò Sora, con un sorriso tipico di chi è innamorato.
Sperando che lui non se ne accorgesse, poso delicatamente la testa sulla sua schiena lasciandosi andare ad un sospiro felice.
Tai sobbalzò quando sentì il capo di Sora a contatto con lui e subito un’ondata di calore molto famigliare si sprigionò dal suo stomaco arrivando dritto al cervello.
Decelerò impercettibilmente l’andamento e Sora ritrasse il capo immediatamente avvertendo quel repentino cambiamento.
-No!-
L’esclamazione uscì ancora prima di poterla bloccare e Tai si morse la lingua dandosi dello stupido.
Ma perché scollego sempre il cervello in queste situazioni?!
-Non…non ti dà fastidio?- mormorò Sora con il cuore a mille.
Tai sospirò: ormai la frittata era fatta.
-Affatto…-
La ragazza sorrise e prendendo un po’ di coraggio poggiò il mento sulla sua spalla, facendo sfiorare le loro guance.
Entrambi trasalirono a quel contatto.
Ok Tai, concentrati sulla strada se non vuoi schiantarti contro il primo palo…
Sora tossicchiò, pensando a qualche argomento di conversazione per spezzare il silenzio.-Allora ehm…stasera sarai in smoking come Yamato?-
-Già…- sospirò affranto il ragazzo facendola ridere,- mia madre e Kari mi hanno obbligato.-
-Hanno ragione, dai.. non potevi mica venire in jeans!- ironizzò Sora conoscendo bene l’avversione del ragazzo verso gli abiti formali.
Tai rise apertamente.- L’avrei preferito!- Senza poi pensarci troppo voltò il capo nella sua direzione, scordandosi però della vicinanza del volto della ragazza e finendo per far accidentalmente sfiorare gli angoli delle loro labbra.
Sora fu scossa da un brivido freddo in quell’istante. Chiuse gli occhi per un attimo mentre Tai tornava a guardare la strada appena in tempo.
-Attento!- urlò Sora artigliandogli i fianchi.
Il ragazzo sterzò velocemente, beccandosi una suonata e qualche urlo dal conducente dell’auto sulla quale stavano finendo.
-Oddio, stavamo per morire!- sbraitò la ragazza con il cuore ormai devastato sia dall’emozione di pochi istanti prima ma soprattutto per la paura.
-Scusami…è che non l’avevo proprio visto…- biascicò Taichi, consapevole d’aver appena fatto una pessima figura.
Il viaggio continuò in silenzio fin sotto il portone della ragazza.
-Allora…- cominciò lei, voltandosi nella sua direzione prima di sparire oltre il cancello – ci vediamo stasera?-
Tai la guardò, annuendo.
Devo rimediare…non voglio che pensi a quella scena imbarazzante fino a stasera!
-Allora facciamo per le 22.30?Io dovrei finire un po’ prima e riuscire a prepararmi in temp…
-Ti va un gelato oggi pomeriggio?-
La frase uscì in un modo talmente improvviso da stupire lo stesso Taichi.
Cavolo non pensavo che sarei riuscito a chiederglielo davvero!
Sora lo guardò strabuzzando gli occhi.
Certo, non era la prima volta che lei e Tai uscivano da soli, anzi…praticamente passavano quasi tutti i pomeriggi insieme.
Ma allora perché quella volta le era sembrato diverso?
Forse…è per quello che è successo in moto poco fa…le suggerì una voce dentro di lei e subito sentì il sangue imporporarle le guance.
-Certo!- gli rispose con un sorriso e lo vide strizzarle l’occhio.
Dopo essersi accordati sull’ora, Tai mise in moto e con una sgommata partì.
 
 
Questa no, è troppo scollata…questa è da suora!E questa?Naaa..trasparente!
Sora stava litigando con il suo armadio da circa un’ora, gettando alla rinfusa ogni maglietta ed ogni pantalone che trovava davanti a se.
E se mettessi una gonna?...ma cosa vado a pensare..dovremo anche andare in moto!
-Ahhh!- urlò ad alta voce gettandosi sulla pila di vestiti sparsi sul letto.
-Tesoro tutto bene?- la signora Takenouchi si affacciò sull’uscio della camera preoccupata per l’urlo lanciato dalla figlia poco prima.
Sora si tirò a sedere sul letto.- Non so cosa mettermi!-
Sua madre rise.- Beh lo vedo…devi uscire?-
Sora annuì.
-Con Mimi?-
Scosse il capo, distogliendo lo sguardo.
-Ho capito. Devi uscire con Taichi.-
Sentì sua figlia sospirare e recuperare un’anonima camicia bianca finita sotto tutte le altre.
Sua madre storse il naso vedendo su quale capo fosse ricaduta la scelta di Sora.
-Tesoro…vuoi metterti davvero quella?-
Sora si voltò sorpresa della domanda.- Si, perché?-
-Non pensi sia meglio…- cominciò la mamma per poi lanciarsi sulle numerose maglie e tirandone fuori un top blu elettrico senza spalline, - questo?-
L’adolescente spostò lo sguardo dal top a sua madre, scettica.- Mamma..sto uscendo solo per un gelato in centro. E poi è solo Tai…-
-Appunto!- la rimbeccò sua madre.
Sora la guardò senza capire.
Sua madre sbuffò sorridendo.- Figlia mia, a volte sei tale e quale ad una talpa. Fidati!-
E con questa frase la lasciò al suo destino.
 
Quando uscì dal portone trovò Taichi ad aspettarla sul suo scooter rosso fuoco con indosso una semplice camicia di lino nera e naturalmente i suoi tanto amati jeans.
Ecco, lo sapevo che avrei dovuto mettere quella maledetta camicia!
Tai intanto, protetto dai suoi occhiali da sole scuri, aveva strabuzzato gli occhi.
Ma quel top le sta benissimo!Il mio cervello farà completamente tilt..
-Ehm…- cominciò Tai, ma la salivazione azzerata non gli permise d’andare avanti.
Sora, più imbarazzata che mai, salì dietro di lui in silenzio.
-Mia madre mi ha costretta ad indossare questo stupido top. Lo so che è troppo elegante…-
Spero che dando la colpa a lei sembri meno stupida.
-Stai benissimo invece!- esclamò il ragazzo in maniera del tutto spontanea.
-Oh.-
Calò un breve silenzio.
-Allora, andiamo alla solita caffetteria?- propose Tai guardandola dallo specchietto con un sorriso.
Sora ricambiò, annuendo.
Erano ancora in moto quando le vibrò il cellulare nella tasca dei jeans scuri. Facendo attenzione a non farlo cadere, trovò un sms di Mimi.
 
“Divertitevi miraccomando!!”
 
Sora scosse il capo divertita, pensando all’espressione che in quel momento sicuramente aveva la sua migliore amica.
-Problemi?- domandò Tai, voltando di poco il capo per farsi sentire.
-No, è soltanto Mimi!- rispose Sora riponendo il cellulare e godendosi l’aria frizzante del giro.
 
 
Ordinarono due coni con tanto di doppia panna per Tai e si sedettero ad uno dei tavolini del bar, che affacciava su uno dei tanti prati di Tokyo.
-Ma non ti sembra d’aver esagerato con lo zucchero con tutta quella panna?- gli domandò, osservano la grandezza abnorme del suo cono.
-Mannò. La vita è già amara di suo, tanto zucchero non può che far bene!-
Sora aggrottò le sopracciglia, stupita da quella massima.- E questa di chi è?- gli chiese poi con un ghigno.
Lui le fece l’occhiolino.- Taichi Yagami!-
Scherzavano come sempre, ridendo a crepapelle per le battute di Taichi e tirando le somme di quell’anno scolastico giunto al termine.
-Non penserai mica di ridurti all’ultimo secondo per preparare la tesina, vero?- domandò Sora, conoscendo già la risposa.
Esatto, quell’anno lei, Tai e Matt avevano la maturità d’affrontare. Cercavano di non pensarci troppo per non rovinarsi le giornate, ma in realtà già dal giorno dopo avevano organizzato un piano di studio serrato.
Naturalmente, il tale piano era finalizzato a far studiare Taichi.
Il ragazzo alzò le spalle.- Mi conosci.-
-Sei impossibile!-
Tai le fece una linguaccia, tornando al suo cono enorme.
Continuarono a mangiare in silenzio, ma era uno di quei silenzi tranquilli e senza imbarazzo che caratterizzavano la loro particolare amicizia.
Tai la osservava di sottecchi.
Era così bella. E quel top metteva in risalto la sua carnagione…e le sue forme che aveva sognato spesso di poter toccare…baciare..
Tossì improvvisamente per quei pensieri facendola voltare.
-Ehi piano, non serve strozzarsi..- lo rimbeccò lei, prendendo un tovagliolo per pulirgli la panna che gli era finita sul naso.
-Ti sei sporcato tutto!- esclamò ridendo, strofinando il tovagliolo sul suo naso.
Sto così bene quando siamo soli…
Tai le afferrò la mano e la sorpresa fu tale da farle sfuggire il fazzoletto.
-Oh scusa…volevo solo dirti che mi stavi facendo starnuti…etciù!-
E attaccarono nuovamente a ridere.
Perché loro erano così, lo erano sempre stati. Erano risate, erano pianti, conforto…erano tutto quando stavano insieme.
Le risate si attenuarono così com’erano venute. In ritardo entrambi s’accorsero d’avere ancora le mani l’una sull’altra e alzarono lo sguardo rimanendo in silenzio per secondi che parevano ore.
Poi un pallone sbatté al loro tavolo ed entrambi distolsero lo sguardo, imbarazzati.
-Scusa, puoi lanciarmelo?- un ragazzino da lontano sventolava la mano nella loro direzione e Taichi, lanciandogli tutte le bestemmie che conosceva, si alzò e gli sferrò un calcio micidiale che fece finire il pallone molto lontano.
Infondo, era sempre il capitano della squadra ci calcio..
L’accompagnò a casa ed entrambi, sotto tacito accordo, decisero d’ignorare il momento imbarazzante di poco prima.
Si diedero appuntamento per quella sera normalmente e si salutarono.
La timidezza, in certi casi, rasenta l’idiozia!
 
Casa Takenouchi, mezz’ora dopo.
«Fammi ben capire, siete rimasti muti, mano nella mano…e nessuno ha detto niente?! »
Sora sospirò, sentendo le urla tramite telefono della sua migliore amica.
«Già…»
«Ma siete del tutto scemi!Ma cosa vi ci vuole ancora?! »
Sora sbuffò, attorcigliando il filo del telefono tra le dita, nervosa. «Senti ma come fai a dire una cosa simile?Io non voglio rovinare la nostra amicizia!Preferisco guardarlo da lontano piuttosto che…»
«Amicizia?Perchè la chiami ancora in quel modo?Sora, sei innamorata di lui da quanto?Da quando hai emesso il primo vagito?Da quando eri nella culla?Da quando.. »
«Okay,okay ho afferrato il concetto.»
Silenzio.
«E poi, ti ci voleva tua madre per dirti d’indossare quel dannato top?Non ti ho insegnato niente di moda allora!» sbraitò ancora, ma Sora sentì la sua risata cristallina sovrastare il tutto.
«Basta così, ho capito dove vuoi arrivare!»
«Lo spero…allora ci vediamo stasera?»
«A stasera pazza…» rise Sora, chiudendo la telefonata mentre ancora rideva.
 
 
 
Altrove.
-Tu sei scemo.-
Tai voltò la testa, fulminando Yamato. –E’ la terza volta che me lo dici in meno di dieci minuti.-
-E’ la verità.- ribatté semplicemente lui.
Poco dopo si alzò dalla panchina sulla quale erano seduti.
Ogni volta, dopo qualche episodio un po’ particolare tra lui e Sora cosa succedeva?Semplice: il suo migliore amico correva da lui.
D’accordo che ho successo con le ragazze, ma loro due sono proprio un caso perso…
-Dove vai?-
-A casa.-
Taichi si alzò.- Ma siamo appena arrivati!-
Matt, si voltò guardandolo truce.- Lo so. Ma tanto sai già quello che ho da dirti quindi…ora tocca a te amico!-
Il castano non rispose subito. Si gettò sulla panchina allargando le braccia.- Ma per te è facile…- mormorò poco dopo, quasi a se stesso.
-Io la amo da anni eppure…ho sempre paura di perderla…che possa cambiare qualcosa nel nostro rapporto che è sempre stato perfetto.-
Yamato si risedette, con un sospiro.- Lo era quando eravamo più piccoli. Ma ora siete adulti Tai, è ora di prendere una decisione.-
 -Ma non so…non so nemmeno da dove cominciare!-
-Beh su questo non hai tutti i torti. Non sei mai stato granché con le parole…-
Taichi storse le labbra.- Grazie..- biascicò.
-Baciala- suggerì Matt, semplicemente.
-Cosa?-
-Baciala,- ripeté il biondo.- Poi vedi cosa succede. Non è poi così difficile.-
-Baciarla…- mormorò Taichi dentro di se, sentendo il cuore cominciare a battere più velocemente.
-Ti sei sempre vantato del tuo coraggio, perché in effetti è vero che lo sei, coraggioso... dunque dimostralo.-
Yamato a volte, sapeva essere molto convincente.
 
 
 
 
Aggiustò il papillon per l’ennesima volta davanti allo specchio, nervoso come non mai.
Kari era già uscita e i suoi non erano in casa e lui…non sapeva come diavolo metterlo!
Guardò l’orologio e accorgendosi del ritardo lo lasciò sciolto precipitandosi fuori rischiando d’investire la signora anziana del piano di sotto che saliva le scale schiacciata dal peso delle buste.
Sora camminava su e giù davanti al portone di casa sua, con la borsetta nera che ondeggiava al suo polso. Non si sentiva a suo agio stretta in quel vestito, ma lo adorava troppo per lamentarsi.
Era turchese, con una profonda scollatura che le lasciava coperta tutta la schiena fin sopra il bacino ed impreziosito sul davanti con degli Swarovski. Non era né lungo né eccessivamente corto: qualche centimetro sopra il ginocchio.
A farla gemere tuttavia erano le scarpe.
Dannati tacchi dodici centimetri!
Lo vide arrivare da lontano sull’immancabile motociclo. Si fermò inchiodando proprio davanti a lei cominciando a sciogliersi in mille scuse. Ma quando alzò lo sguardo si fermò.
-Sei…bellissima..-
Sora arrossì.- Grazie Tai..-
Silenzio imbarazzante.
La ragazza sollevò lo sguardo e sorrise vedendo il papillon sciolto del ragazzo.- Sapevo che ti avrebbe dato problemi, quello.-
Tai rise, grattandosi i capelli con la mano.- Che puoi farci!-
Si avvicinò e delicatamente, facendo attenzione a non sfiorarlo gli fece un perfetto nodo.
-Ecco fatto.-
Alzò lo sguardo e vide che la guardava in un modo talmente dolce…
Le prese la mano e con un gesto di vera galanteria, vi posò un casto bacio.- Andiamo?-
-Certo,- sorrise lei.
L’aiutò a salire, ridendo con lei mentre imprecava contro quelle dannate scarpe e raggiunsero la festa in poco tempo.
 
 
-Siete arrivati finalmente!-
Mimi si precipitò da loro non appena li vide entrare.
La festa era ormai nel vivo, e tutti gli studenti si dimenavano in pista seguendo il ritmo della musica.
-Scusate il ritardo, è colpa mia- ammise Tai, salutando Matt ed Izzy.
-Non avevamo dubbi infatti- ribattè Izzy con un sarcasmo.
Ignorando la frecciata del ragazzo si guardò intorno.- Mia sorella?-
Mimi si voltò.- E’ in pista da quando è cominciata la festa. Che dite, li imitiamo?-
E senza aspettare una risposta trascinò Sora con sé proprio al centro della sala.
Ballavano da circa un’ora quando Sora sbuffando si fermò.
-Cosa succede?- le urlò Mimi per farsi sentire.
-Devo sedermi, queste scarpe mi stanno rompendo i piedi!- ammise con una smorfia di dolore.
-Ti accompagn…-
-No, no tranquilla!Mi siedo un attimo e torno- la rassicurò e si allontanò in cerca di un divanetto libero.
A quel punto Mimi puntò a passo di carica verso Taichi che aveva assistito alla scena da lontano. Quando gli fu di fronte gli premette il dito sul torace assottigliando gli occhi.-Se non la segui giuro che ti prendo a pugni qui davanti a tutti.-
Gli altri scoppiarono a ridere e Tai, alzando le mani in segno di resa e con un ghigno sparì tra la folla.
La vide mentre usciva dalla porta principale e guardandosi intorno capì che sperava di trovare posto fuori, visto che all’interno era tutto occupato.
Mentre si sedeva su una panchina la raggiunse sedendosi accanto a lei e facendola sobbalzare.
-Ehi, non ti avevo visto!-
-Ti ho vista uscire, volevo prendere una boccata d’aria- rispose Tai, stravaccandosi.
Rimasero in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri, ad osservare i pochi che passeggiavano.
-L’anno prossimo prenderemo tutti strade diverse…-
Tai si voltò nella direzione della ragazza, stupito da quella frase così improvvisa.
Si girò a guardarlo, sorridendo triste.- Stavo pensando questo prima che arrivassi tu. Abbiamo sempre condiviso tutto ed ora ci troveremo separati. Joe è già lontano da noi…non voglio che succeda la stessa cosa.-
Tai sospirò. In verità era un pensiero che assillava anche lui ma cercava di non pensarci perché infondo non se ne preoccupava molto.- Se non vuoi che accada non succederà.-
Sora lo guardò intensamente.- Tu dici?-
Le sorrise.- Certo!L’hai detto, siamo cresciuti tutti insieme e non sarà l’Università a dividerci. Joe beh..lui è andato fuori Tokyo, è normale che ci vediamo di meno. Ma sinceramente Sora, tu senti che i tuoi sentimenti d’amicizia verso di lui sono cambiati?-
Sora si stupì di quella domanda, indignandosi quasi.- Certo che no Tai, cosa dici..-
Il ragazzo alzò le spalle, guardando il cielo ricoperto di stelle.- Allora di cosa ti preoccupi?-
Rimase in silenzio dopo quello che le aveva detto. Ecco perché lo amava così tanto, era capace di sorprenderla in ogni occasione.
-Diventerò un grande calciatore, uno che gioca nel Tokyo*!- esclamò all’improvviso il ragazzo, facendola ridacchiare.
-E questo cosa c’entra con l’Università?-
Tai rise.- Un bel niente. Però mi piace sognare.-
Sora aggrottò le sopracciglia, divertita.- E non pensi sia meglio sognare qualcosa di più piccolo tanto per cominciare?-
-Ahhh, Sora!- esclamò Tai, alzandosi in piedi.- Se devo sognare voglio farlo in grande, altrimenti che gusto c’è?!-
La ragazza cominciò a ghignare piano, ma dopo alcuni secondi eccoli di nuovo che ridevano a crepapelle insieme, proprio come due bambini.
Si stava asciugando gli occhi quando vide la mano tesa di Tai davanti al suo viso.
Lo guardò interrogativa.
-Balliamo.-
-Qui?- gli domandò stupita ma contentissima della proposta.
Pensavo non me l’avrebbe chiesto più!
Tai allargò le braccia per poi lasciarle ricadere sui fianchi. –Si, proprio qui!Avanti!-
E’ proprio da Tai..!
Senza farsi pregare e contagiata dal suo entusiasmo, Sora si alzò in piedi e subito Tai l’attirò a sé.
La voce di Will Young su Light my fire li accompagnavano nel loro lento improvvisato sull’erba inglese.
Tai la stringeva con le mani sulla schiena nuda della ragazza provocandole inconsciamente dei brividi lungo tutta la spina dorsale. Le fece fare delle giravolte mentre lei rideva.
Strano ma vero non avevano mai ballato insieme in quel modo in tutti i loro diciannove anni di vita.
Sembrava un sogno.
Continuarono a ballare ridendo per tutta la durata della canzone mentre i loro cuori battevano all’unisono un solo sentimento.
Quando la canzone però mutò in una che entrambi conoscevano bene, anche le loro risate si spensero.
I Goo Goo Dolls suonavano la loro celeberrima canzone Iris annunciata dalla voce ovattata del dj che dall’interno la dedicava a tutte le coppie presenti.
Dondolavano in silenzio, cullati dalla musica. La luce della luna faceva da perfetto contorno a quell'atmosfera magica. Sora poggiò il capo sulla spalla di Tai che sobbalzando, comincio ad accarezzarle la schiena su e giù.
Le parole di Yamato gli risuonarono nella mente come un monito.
Ha ragione lui…l’ha sempre avuta…
Accentuò la presa sulla pelle scoperta e, non prima d’aver sospirato le depositò un lievissimo bacio sotto l’orecchio.
Sora spalancò gli occhi e istintivamente smise di dondolarsi. Tai continuò a tracciarle piccoli baci risalendo la mandibola e la sentì completamente abbandonarsi su di lui.
Si scosto, allontanandola di pochi centimetri. Si guardarono negli occhi, non esisteva nient’altro.
Tai le carezzò la guancia con le dita e Sora sospirò
-Sei bellissima…lo sei sempre stata per me..-
Vide gli occhi della ragazza farsi lucidi e temette di star sbagliando tutto ma la mano che Sora poggiò sulla sua lo fece ricredere.
Annullarono le distanze tra loro contemporaneamente, come due assetati. Si abbracciarono disperatamente mentre il bacio si approfondiva.
Sora posò le mani sul suo torace scolpito dagli allenamenti e fremette mentre lui la stringeva ancora più forte.
Dovettero separarsi solo per riprendere fiato, rimanendo fronte contro fronte.
-Non sono mai stato bravo con le parol…
-Shhh..- Sora gli posò un dito sulle labbra gonfie per il bacio.- Non serve dire niente adesso..-
Tai sorrise. Sorrise ampiamente contagiando anche la ragazza che aveva da sempre amato. La sollevò da terra e cominciò a girare su se stesso.
-Tai!!- urlò Sora, ma lacrime di gioia cominciarono ad uscirle dagli occhi.
 
-Non ci credo…- mormorò Mimi alcuni metri più lontano, mano nella mano con Izzy che rideva.
-Era ora!-
Sentì la sua ragazza singhiozzare e l’abbracciò.- Ehi, non ti metterai a piangere adesso?-
-E’ che….che sono così belli insieme!- rise lei, abbracciandolo di rimando.
 
Perché infondo Tai e Sora non sarebbero mai stati solo una normale coppia. Erano prima di tutto amici. Amici…speciali.
-Tu sei impazzito!- esclamò Sora quando finalmente la mise giù.
Lui l’abbracciò di slancio, stritolandola.- Dio, quanto ti amo Sora!-
Si bloccarono entrambi.
Mi è uscito così…oddio…
Sentì la ragazza stringerlo ancora più forte e dopo avergli schioccato un bacio a fior di labbra, con tutto il fiato che aveva in corpo gridò.
-Ti amo Taichi Yagami!-
-Sei impazzita anche tu allora…- le mormorò Tai incredulo, sentendosi improvvisamente il ragazzo più felice del mondo.
Sora rise, avvicinandosi al suo orecchio.- Beh…- si fermò, circondandogli il collo con le braccia,-sai Taichi in effetti essendo innamorata di te, un po’ pazza lo sono!-
 
 
 
 
The end
 
 
 
 
 
 
* non so se effettivamente questa squadra esista..la immagino come la nostra nazionale.
Salve a tutti!
Innanzitutto, so bene che devo portare a termine un’altra storia su Digimon.. ma questa one-shot era in cantiere già da tanto tempo ed era scritta per metà, quindi…
Decisamente ho usato tematiche più allegre rispetto alle fan fiction che ho pubblicato su questa serie, infatti non sono sicura del lavoro né se potrà piacervi. Sta di fatto che è la oneshort più lunga che io abbia mai scritto!!
Ho provato a trattare una coppia nuova per me, ovvero Mimi-Izzy. Non so se il risultato è stato decente, non avendo mai letto niente su loro due insieme..^^
Insomma, spero di ricevere qualche recensione anche naturalmente con critiche costruttive(che non mi fanno mai male..).
Un saluto a tutti voi fan di questo anime,
Sabrina
 
Ps. Faccio un po’ di pubblicità alle altre mie fan fiction, sempre incentrate sulla coppia Taiora^^:
Breathlessly(in corso)
Drop of memory(conclusa)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

   
 
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