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Autore: celine_underworld    18/05/2010    4 recensioni
Sequel The failure of destiny. Bisogna leggere prima quella. Poi un giorno un uomo che aveva l'aspetto di Merlin, solo un pò più invecchiato, reclamò Camelot. Nessuno riuscì a impedire l'inevitabile, la dinastia Pendragon fu spodestata dal suo trono. Iniziò così un periodo di terrore per il regno: molti morirono per gli stenti della fame e della sete; non c'erano più urla e schiamazzi a riempire l'aria; tutti rimanevano chiusi nelle loro case, sigillando porte e finestre.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gaius, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano trascorsi cinque anni e di Merlin se non seppe più nulla. Le cose a Camelot rimasero sostanzialmente uguali.
Uther mandava alla forca chiunque fosse sospettato di fare uso di stregoneria; Morgana parlava a malapena con suo padre e con Arthur; ed egli continuava a condurre apparentemente la sua vita, come se Merlin non fosse mai esistito.
Ma qualosa nell'animo del giovane Pendragon si era scosso, non era più la persona di cinque anni prima.
Gaius aveva avuto assolutamente ragione, aveva gettato la vita del suo servo a cui non aveva creduto, lusingato dalle parole e dai  
 gesti di un altro, che non avevano nessun fondamento.
Poi un giorno un uomo che aveva l'aspetto di Merlin, solo un pò più invecchiato, reclamò Camelot.
Nessuno riuscì a impedire l'inevitabile, la dinastia Pendragon fu spodestata dal suo trono.
Iniziò così un periodo di terrore per il regno: molti morirono per gli stenti della fame e della sete; non c'erano più urla e schiamazzi a riempire l'aria; tutti rimanevano chiusi nelle loro case, sigillando porte e finestre.
Gaius si era oramai rassegnato a vedere, prima che morisse, la distruzione di Camelot. Ma ciò che affliggeva il vecchio cerusico erano le sorti del suo Merlin, che aveva perso per sempre.
Uther si rifugiò in uno dei regni vicini, aspettando l'occasione giusta per riprendersi il trono. Invece, Arthur decise di rimanere con il suo popolo e affiancare il vecchio Gaius nelle sue occupazioni.
Un giorno giunse uno straniero. Il suo aspetto era qualcosa di stupefacente: i suoi occhi erano completamente dorati, inglobando anche la parte bianca della pupilla, i suoi capelli erano completamente bianchi, ma non dovuto all'età, perchè era ancora nel fiore degli anni, ma di  un bianco brillante, che luccicava al sole. Sul suo volto simboli di una lingua arcana lo  ricoprivano.
Tutti guardarono con sospetto e timore la sua presenza nel regno.
Lo straniero era ferito ad un braccio, che era  tutto nero, e andò a curarsi da colui che un tempo era il medico di corte.
- Oh, Buon Dio! Come vi siete procurati una così brutta ferita. - chiese, non appena vide le condizioni del braccio.
- L'ho sforzato troppo. -
- Sembra quasi bruciato. - affermò Arthur.
- È così - rispose enigmatico, sorridendo al biondo.
- Posso sapere il vostro nome, signore? - disse con tono, che un servo usa rivolgere al proprio padrone.
Un lampo divertito attraversò gli occhi dello sconosciuto.
- Il mio nome è Emyrs. -
- Che nome strano che avete. - replicò con tono sprezzante, colui che un tempo era destinato a grandi cose.
- Non avete imparato, forse, che è sbagliato giudicare qualcosa dal suo aspetto esteriore? Non vi è forse bastata la lezione? - disse concitato Emyrs, che non appena si accorse di stare urlando, cercò di calamarsi.
Arthur si sentì turbato da quelle parole, gli ricordavano il  più grosso sbaglio della sua vita.
-  Vi vedo turbato, mio signore! - disse lo straniero, schernendolo.
Arthur non rispose ed uscì a prendere dell'acqua.
- Sembra cambiato in questi cinque anni - sospirò lo straniero. Anche se manteneva l'aria arrogante che lo caratterizzava, i suoi occhi rispecchiavano un grande tormento. Che forse... Ma si scrollò la testa per allontanare qualsiasi pensiero impuro sul fatto che Arthur potesse aver fatto ammenda. Non voleva crearsi false speranze.
- Cosa avete detto? - Per sua fortuna, Gaius era avanti con gli anni e il suo udito cominciava a fare cilecca.
Arthur intanto rientrò con un secchio nelle mani.
Il silenzio che riempiva la stanza fu interrotto dalla voce di Emyrs. - Stando a come si vocifera in giro, il giovane  Merlin ha ottenuto ciò che ogni stregone vuole. -
- Quello non è Merlin - ringhiò Arthur tra i denti.
Intanto Gaius stava spalmando un uguento sul braccio, che poi lo avvolse con bende pulite. Sembrava indifferente al discorso tra i due. Come se Merlin non fosse più affare suo o molto più probabilmente cercava di non ascoltare per sfuggire al dolore della perdita di un " figlio".
- E secondo voi chi è? - chiese incuriosito della risposta.
- Non ho ancora capito  come sia potuto succedere. Ma lui non è Merlin. È Solo una sua brutta copia.  -
- Dite questo perchè voi lo conoscete bene, non è vero? - con tono acido, disse rabbioso Emyrs.
Arthur si paralizzò a quelle parole : "
perchè voi lo conoscete bene". Se fosse stato così, adesso le cose sarebbero diverse.
Camelot non sarebbe sull'orlo della distruzione e il suo valletto sarebbe ancora al suo fianco.
Abbassò gli occhi per la vergogna. - Io sono l'ultimo che possa affermare di conoscerlo. Anche se ho scoperto che è uno stregone, questo non cambia il suo  buon cuore. -
- Ma se dite il vero, adesso il vostro Merlin non starebbe sul trono che aspetta di diritto a voi? Non ho forse ragione? -
Arthur alzò di scatto lo sguardo sul viso marchiato dello straniero. - Voi come fate a sapere chi sono? -
- Io so  tutto quello che c'è da sapere su di voi. - rispose. Il principe non riusciva a capira cosa volesse e il perchè fosse a Camelot quell'uomo, che tanto lo metteva in soggezione.
- Siete sempre così... enigmatico? -
Emyrs scoppiò in una fragorosa risata. Ma fu breve, in un lampo tornò serio:  - Dovete rassegnarvi. Non c'è nulla che si possa fare per cambiare le cose. -
Il principe  a quelle parole impallidì. Davvero non c'era più speranza?
- No. C'è ancora speranza, ci deve essere! Io credo in Merlin. -
Questo non se lo sarebbe aspettato dal suo principe. Non sapeva il perchè fosse tornato o forse solamente  non voleva ammetterlo.
Era ritornato perchè sperava che forse Arthur non era così Asino come sembrava.  Si sà la speranza è una brutta bestia perchè ci illude fino alla fine, anche quando non c'è più ragione di esserci.
- Non c'è niente che si possa fare? - domandò Arthur.
- Il destino è stato clemente con voi. Vi sta ponendo una seconda possibilità. Cercate di non fallire per la vostra sicurezza e quella di Camelot. -
- Che cosa significa? -
- Avete una prova  davanti a  voi da superare e da ciò dipenderà l'intero futuro. - disse. - È appena iniziata. Buona fortuna, giovane Pendragon! -
Detto ciò, Emyrs uscì dalla stanza. Aveva appena deciso che si sarebbe potuto fidare nuovamente di lui. Sperava solo di non pentirsene nuovamente.





Angolo Autore.

vorrei ringraziare tutti coloro che hanno recensito le altre ff che ho postato e soprattutto
chi ha letto The failure of destiny.
Visto che è stata accolta bene da voi, ho deciso di scrivere un continuo, mantenendo
lo stile un pò criptico. Infatti molti dubbi rimangono, come sia possibile che Merlin ed Emyrs siano
due persone diverse?
Che cosa è successo? Le ipotesi sn molte e gli scenari sn tanti e per una volta ho deciso che sta
a voi immaginarveli e  se vorreste farmeli pervenire ne sarei molto contenta.
Forse, chissà un giorno vi illustrerò il mio...
a presto
kiss kiss
                     celine_underworl
d.
  
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