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Autore: Fr3nky    18/05/2010    0 recensioni
devi conoscere il passato per comprendere il presente...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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la storia

Storia Antica


Devi conoscere il passato per comprendere il presente”- disse il saggio Galen, “ora ti racconterò tutto quello che conosco: devi sapere che io sono vecchio quanto questi alberi millenari. Tutto cominciò quando la nostra stirpe, quella degli uomini, arrivò in questo mondo. Le leggende narrano che questi uomini si facessero chiamare “Romani”. Questi conquistarono tutto il mondo allora conosciuto, finché un piccolo gruppo di uomini, mandati in perlustrazione, trovò in una grotta una pietra verde con delle rune incise. Così gli uomini portarono questa strana pietra al loro accampamento per capire che cosa fosse, ma per errore attivarono la magia di quella mistica pietra, che trasportò l’intero accampamento in questo mondo. Una volta ambientati nella nuova terra, cominciarono a costruire villaggi, che poi si ingrandirono fino a divenire città, mescolandosi a nani ed elfi. Ma così facendo scatenarono l’ira dei draghi, potenti signori di Halkaria. E’ la guerra! I draghi avevano dalla loro potenza e quelli più anziani erano in grado di utilizzare la magia per sconfiggere i nuovi arrivati, ma gli uomini potevano contare sull’aiuto degli stregoni elfici, creando degli esseri, chiamati Titani. Questi ultimi riuscirono a sconfiggere i draghi in una sanguinosa battaglia che fece tremare i cieli e la terra per giorni e notti intere.

Terminata la guerra, i romani, vittoriosi, imposero ai draghi durissime condizioni per mantenere la pace.

Qualche anno dopo gli uomini dovettero vedersela con le loro creature, diventate troppo potenti e incontrollabili, ormai corrotte dagli incantesimi di Eigex, demone che prese possesso di uno stregone con delle manie di potere.

Seguirono anni di sanguinose guerre, finché un gruppo di stregoni non tolse l’anima ai Titani, con un potente incantesimo, pietrificandoli all’istante.

Adesso i loro corpi sono sepolti ai quattro angoli di Halkaria in attesa di essere risvegliati, mentre le loro anime sono state confinate nel mondo da cui arrivarono i primi uomini. La pace regnò sovrana per i cinque secoli a venire, ma ora una nuova minaccia si profila all’orizzonte: Eigex ritornò più forte di prima e ha intenzione di risvegliare i Titani per conquistare entrambi i mondi con le sue orde di demoni. Così tutte le creature magiche si unirono per contrastare il malvagio Eigex, creando la spada di cristallo, arma di eccezionale potenza e magia.

Fui io ad affrontare Eigex, armato della mitica spada forgiata dai migliori fabbri di queste terre.

Dopo un durissimo combattimento ebbi la meglio su perfido demone, che prima di sparire, maledì e la mia spada, dividendone l’essenza in tre parti, confinandone una nel mio corpo e nella mia spada, una venne mandata nel mondo degli umani e una scomparve senza lasciare traccia.

Eigex sta diventando sempre più forte e punta a conquistare i due mondi.

Ora và dal re dei draghi Halvex e mostragli questo anello, in modo che capisca che ti ho mandato io da lui” e gli diede l’anello. “Prendi anche questa spada che può ferire i demoni.

Adesso và e compi il tuo destino!”

Naël prese la spada che Galen gli porse: questa era lunga quattro piedi, con una lama seghettata e molto affilata, nell’impugnatura di cuoio grezzo, c’era un incavo dove ci sarebbe dovuto essere il pomo.

Come mai non c’è il pomo in questa spada?- chiese Naël- non capisco come mai manchi”. “La risposta alla tua domanda è racchiusa nella pietra”.

Adesso và! Eigex si rafforza ogni minuto di più!”- disse il saggio Galen.


Una nuova forza


Naël si avviò verso l’uscita della capanna dell’anziano saggio, salutandolo con un gesto di rispetto, dopodiché montò sul cavallo e si avviò verso la sua casa, nel villaggio di Samer, piccola cittadina in una valle fra i monti Kras.

Mentre Naël si avviava verso casa, attraversando il piccolo bosco sulle montagne, sentì un rumore alle sue spalle, di rami spezzati da uno stivale: si voltò di scatto, pronto ad attaccare in caso di necessità. Si trovò davanti una creatura molto simile a una persona, per quanto riguarda la corporatura, ma priva di ogni umanità. Questa creatura possedeva gambe sottili e spalle larghe due piedi, con due spuntoni che sporgevano da ambo i lati delle braccia. I suoi arti superiori erano robusti e molto forti, dotati di un guanto con artigli di drago che sporgevano dalle punte delle dita.

Naël si lanciò all’attacco con un fendente alla gola della creatura, la quale con una velocità sovrumana, scartò di lato evitando il colpo e diede una gomitata alla testa del giovane, il quale stramazzò al suolo, in una nuvola di polvere; la spada donatagli dal saggio gli scivolò di mano nella caduta, finendo poco più in là. Nella caduta, il giovane non si accorse che il sacchetto che aveva attaccato alla cintura, si era staccato, facendo rotolare la pietra verde verso la spada.

Da dietro gli alberi spuntarono altre cinque creature simili alla prima: era un’imboscata! Naël si sentì perduto, aveva capito che era arrivata la sua ora, ma un fatto inaspettato ribaltò la situazione: la pietra rotolata via dalla bisaccia si era incastrata nell’incavo dove mancava il pomo, rivelandone il vero potere. La spada di cristallo risplendeva davanti al giovane con un bagliore verde accecante, fluttuando in aria, come sostenuta da un’energia invisibile. Il giovane Naël la prese con un balzo in avanti e venne investito da una scarica di energia pura nel momento in cui toccò l’impugnatura di cuoio: entrò in contatto mentale con l’arma e divenne uno spadaccino provetto in pochi secondi, arrivando a superare addirittura la velocità dei demoni che aveva davanti, trafiggendoli uno alla volta e colpendoli con una precisione tale da stupirlo. In pochi attimi i mostri che prima sembravano imbattibili erano ai suoi piedi, annientati dalla sua furia; il giovane era sbalordito dalle abilità appena acquisite, perché aveva un addestramento base sull’uso della spada, ma non a questo livello!

Naël provò a colpire un avversario immaginario per vedere di cos’era diventato capace, restando stupito dalla velocità e dalla forza di ogni fendente e affondo compiuto.


La strada di casa


Naël ritornò a Samer a notte fonda, stanco, ma spinto da una forza interiore a restare sveglio, rientrando si trovò davanti suo fratello Eric. “Dove sei stato finora? E che cos’è quella? dove l’hai trovata? l’hai rubata? a chi? dimmi tutto e subito prima che perda la pazienza!”-chiese Eric. “Calma, calma ora ti spiego: sono andato da Galen, mi ha raccontato la sua storia e mi ha donato la sua spada, dicendomi che sono il predestinato a sconfiggere Eigex e il suo esercito di demoni, come quelli che ho affrontato nel bosco poco fa, prima di arrivare al bivio.”- rispose Naël. “Ma cosa vai dicendo! Non credere a quello che dice quel vecchio pazzo!”- disse Eric. “Allora come ti spieghi questo?” chiese Naël sguainando la spada e facendo vedere al fratello un paio di schemi di combattimento, appresi entrando in contatto con la spada dai poteri appena risvegliati. Nel mulinare la spada, visto il poco spazio a disposizione all’interno della capanna, Naël colpì un vaso di terracotta, dividendolo in due metà perfette, senza romperlo in tanti cocci. Eric restò sbalordito dall’abilità del fratello e dalla perfezione del taglio che aveva provocato la spada al vaso.

Come hai fatto? Non sei mai stato così bravo ad utilizzare la spada, dove hai appreso queste tecniche? Sembri uno spadaccino da anni, invece fino a ieri reggevi a malapena un bastone!”, esclamò Eric, con un tono misto di stupore e ammirazione.


Il sentiero dei cieli


Il sole era appena sorto quando Naël si svegliò, dopo essersi preparato e aver mangiato un pezzo di pane con del formaggio, si avviò verso la fortezza del re drago, con in tasca l’anello che gli aveva donato Galen e un mantello sulle spalle, avvolto in modo da nascondere la spada a occhi indiscreti. Appena uscito di casa il giovane vide tutto il villaggio in agitazione: erano arrivati i mercanti del lontano Ovest. Tutti si affrettavano a vedere la merce che veniva messa in vendita e si contrattava sul prezzo, creando un baccano molto forte, che si sentiva fino a un quarto di miglio di distanza. Naël passò per la piazza gremita di gente fino ad arrivare a una tenda, dove si vendevano monili. Il ragazzo mise le mani in tasca, camminando in disparte, ma un uomo lo urtò e gli fece cadere l’anello. quando lo raccolse, il mercante lo notò e gli disse:” conosco Galen e mi ha detto di dirti di andare verso Ovest, lì troverai ciò che cerchi.” Naël rimase stupito, ma ringraziò e si diresse verso la direzione indicatagli dal mercante. “Attento, giovane uomo, le spie di Eigex sono dappertutto e non impiegheranno molto a rintracciarti se ti farai notare!”. Dopodichè il mercante sparì tra la folla, senza possibilità di chiedergli altro; quindi il ragazzo si incamminò di buon passo verso Ovest.

Dopo aver percorso una decina di leghe, si fermò a riposare all’ombra di una quercia a mangiare del pane con delle olive. Dopo il pasto frugale, si allenò con la sua spada, provando qualche schema nuovo che aveva pensato prima di addormentarsi la sera prima.

Dopo una decina di minuti si rimise in marcia nella campagna piena di fiori e di alberi, con uccelli coloratissimi e pieni di gioia, nel cantare la loro dolce melodia; due pettirossi gli svolazzarono a poca distanza dal naso facendolo trasalire, ma subito dopo si accorse che non stavano giocando, le due piccole creature, bensì si stavano mettendo in salvo da qualcosa di pericoloso, come aveva iniziato a intuire lui stesso, sentendo la spada runica fremergli da dentro il mantello, come a indicare un pericolo imminente.

Naël mise la mano sul pomolo smeraldo della sua spada, senza pensare due volte su cosa fare: qualunque cosa fosse sbucata fuori dagli alberi non gli avrebbe intralciato la strada verso il re drago con cui doveva conferire!

La sua missione era troppo importante per essere fermata così facilmente da un attacco a sorpresa fra le querce di quella sperduta campagna di Halkaria.

Ad un tratto un immenso uccello volò poco sopra le cime degli alberi: questo era simile a un’ aquila, ma di enormi dimensioni e con le piume dorate, il suo canto era celestiale e creava un tiepido venticello che agitava le cime degli alberi. Poi la creatura si alzò di quota e svanì nell’azzurro del cielo.

Dopo molte miglia di cammino Naël giunse ad una piccola radura, quando all’improvviso un rumore lo mise in allerta: un ruggito sinistro proveniva dal bosco,poi venne quasi travolto dalla carica di un drago che gli ringhiò contro dicendo: “Sparisci piccolo insetto o assaggerai la mia rabbia!”

Devo parlare al re drago” ribatté Naël

Tu, piccolo esserino, vorresti parlare al mio re?Tu vorresti parlare al grande re dei draghi?Povero illuso, finirai come tutte le creature che hanno osato avventurarsi nel nostro regno!”. Naël estrasse la spada pronto a difendersi, ma il drago, vedendo la pietra verde brillare alla luce del sole, si arrestò e disse quasi sotto voce: “E’ stato Galen a mandarti?”-“Si” rispose Naël “Allora seguimi”.

  
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