Aiutami a Volare;

Stringo la penna nella mia mano.

Provo a scrivere questa stupida lettera senza bagnare il foglio, ma non ci riesco.

Quella maledetta lacrima cade sempre lì, in quel punto: Addio Bill.

Cerco di continuare a scrivere, andare oltre quella frase, capirai la macchia di inchiostro.

Sai perché scrivo tutto questo? Perché sono cresciuta, o forse meglio dire, invecchiata.

Crescere è un fattore positivo, crescere vuol dire acquisire esperienza, diventare una persona migliore, ma io non sono cresciuta, sono solo tristemente invecchiata.

E’ finito il tempo per me di guardare con occhi sognanti una tua foto.

E’ finito il tempo di ascoltare la tua voce ed emozionarmi per le parole che uscivano da essa.

E’ finito il tempo di rincorrerti per il mondo.

Odio dover dire questo, odio dovere dire addio a tutto questo, ma devo.

Grazie Bill, grazie di avermi fatto sognare.

Grazie di essere saltato con me nei momenti più bui.

Grazie di essere stato al mio fianco, in tutti i miei giorni.

Grazie di avermi riportata in vita, quando ero morta.

Il canto delle cicale rende ancora più straziante questo addio.

Chiudo la finestra, e cerco la luna, ma essa non c’è.

Non potrai mai capire il perché di questa lettera, sono solo una fra tante.

Tu sei ancora un Bill Kaulitz in tutto il tuo splendore.

Bill, ti ho amato come mai nessuno seppi amare, ma ciò è stato davvero il mio sbaglio più grande?

Ho avuto una vita diversa da quella che immaginavo:  una vita vissuta in un sogno, meraviglioso, ma pur sempre un sogno.

Non mi pento di nulla, rifarei tutto e mille volte.

La felicità che mi ha dato un tuo “Crazie Mile” alla fine di un concerto, un tuo sorriso nei brevi istanti in cui uscivi da un aeroporto qualsiasi, il rumore del tuo pennarello sul mio foglio di carta..sono valse le immense attese anche di anni, i lunghi giorni a guardare i tuoi video desiderando di essere con te, le storie stupide scritte per meglio immaginarmi lì,con te.

Mi alzo, non credevo costasse tutta questa fatica scrivere una lettera.

Guardo la foto attaccata sopra il mio letto, sei tu.

Intorno c’è scritto, Vieni e aiutami a volare, prestami le tue ali.

Non capisco più nulla. Quella frase mi manda in confusione.

Una nuova sensazione di pace penetra nel mio corpo, so quello che devo fare.

Prendo di nuovo la penna in mano.

Devo terminare questa lettera., non hai idea del dolore che mi sia costato.

Devo dirti nuovamente Addio, Bill, ma ora ho capito.

Ho capito che pur non volendolo, tu sarai sempre lì, al mio fianco.

Ho capito che non c’è alcun modo per dirti addio, Bill.

Ma io sono invecchiata e se non posso dirti addio, voglio averti mio per sempre e per farlo, l’unico modo, è volare.

Apro la finestra, il canto delle cicale non è ancora cessato, ma non mi da più fastidio.

Il cielo torbido sta mutando nell’alba.

Salgo sul cornicione della finestra, inspiro ed espiro lentamente.

Alzo le mie braccia al cielo, e chiudo gli occhi.

Comincio a cantare, prima a bassa voce, poi più alta.

Vieni e aiutami a volare, prestami le tue ali.

So che verrai anche questa volta. So che mi aiuterai a volare.

io non mi troverò qui
io non mi riconoscerò in me stesso
vieni e portami fuori da qui
ho dato tutto per questo
io desidero viaggiare lontano
e poi voglio tornare
allontanami sempre di più
in ogni momento

E con l’ultima tua immagine nel volto, salto. Sento l’aria ghiacciata pungermi il viso e poi..

Sono atterrato qui da qualche parte.