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Autore: luis    18/05/2010    4 recensioni
Quando un amore supera ogni limite ed ogni barriera solo allora può definirsi autentico e forte...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutti.... Sono pazza direte voi, con due storie da terminare e ferme da un po' me ne esco con qualcosa di completamente diverso.... Perdonatemi questo piccolo sclero... L'ispirazione è volubile e quando la intravedi devi seguirla, altrimenti rischi di perderla completamente.... Non so cosa ne sia uscita da questa mia perversione mentale... Spero vi piaccia.... Fatemi sapere il vostro parere... Per me è importante...... Se tra voi c'è anche chi segue le altre mie storie non preoccupatevi il capitolo di Amare oltre le Apparenze e quasi concluso, manca qualche dettaglio nel finale.... L'angelo Oscuro è nella mia testolina, devo solo trovare il tempo per stenderlo nero su bianco..... Se volete potete dare uno sguardo alla mia pagina autore ogni tanto... Grazie alla cara Erika ho attivato il servizio del forum... Sarà il mio modo per interloquire con voi e magari lasciarvi qualche spoiler o dritta sugli aggiormanenti.... Davvero ora non voglio annoiarvi ulteriormente. Vi auguro

Buona Lettura

Luis...

Non so come, non so quando, ma un giorno, forse non troppo lontano ci rincontreremo. Chissà se ci riconosceremo, se il nostro sentimento sarà puro e intenso come oggi. Il mio cuore è una fiamma che si spegne, priva dell’aria che lo alimenta. Qui di fronte un oceano imperioso e cristallino mi perdo nel pensiero di noi distesi a perderci l’uno nell’altra. A donarci amore e parole d’amore che come benzina alimentavano le nostre fiamme. Ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrati.

Triste e malinconica ero seduta al tavolino di un bar a rimuginare sull’ennesina batosta infertami da questa vita. Una voce profonda e sensuale mi riportò alla realtà.

“E’ libero?”

Alzai il capo, pronta come una leonessa intenta a difendere il proprio territorio. Rimasi paralizzata dalla luminosità di due fari verdi profondi e scintillanti. Le parole mi morirono in gola. Ne uscì un suono strozzato e acconsentii con un grugnito degno di un rinoceronte. La grazia fatta persona, pensai. Un sorriso dolce fu la risposta che ricevetti.

“Ciao, sono Daniele. Tu sei Martina, vero?” chiedesti con disinvoltura, come ci conoscessimo da una vita.

Inarcai un sopracciglio.

“Ci conosciamo, per caso? Come fai a conoscere il mio nome?” risposi con una punta di acidità nella voce. Bene, carina come sempre.

Una risatina allegra ne uscì da quelle labbra tentatrici, disegnate da qualche scultore, probabilmente ubriaco, per aver creato cotanta perfezione.

“Certo che ci conosciamo”

“Davvero? Eppure io ho una buona memoria. Mi ricorderei!” di un adone come te, avrei voluto aggiungere.

“Frequentiamo il corso di calcolo insiem. Siamo vicini di banco a laboratorio” spiegasti.

“Sicuro? Non ti ho mai visto” insistetti.

Una strana luce, tra divertimento e soddisfazione, riempì il tuo sguardo. Il tuo bellissimo viso divenne serio, i tuoi occhi ancora più intensi.

“Non mi hai mai notato. È diverso. Per questo mi piaci” sensuale e tentatore sibilasti le parole che mi trafissero l’anima.

“Mi… mi stai prendendo in giro?” chiesi esitante e balbettante, incapace di formulare un pensiero coerente per lo shock.

Scuotesti il capo con decisione. Mi rivolgesti il tuo sorriso ammaliatore e con quello capitolai.

Passarono i giorni e la nostra amicizia crebbe, la nostra complicità aumentò. All’università eravamo una coppia di cervelli in movimento, l’uno il complemento dell’altro.  Nella vita divenimmo due anime affini che si consolavano, capivano e solleticavano l’altro. Passarono i mesi e il mio cuore ormai perso batteva solo per te come non aveva mai battuto per nessun altro. Eri diventato tutta la mia vita, eri la mia vita, l’aria che respiro. Quando finalmente le nostre labbra si sfiorarono per la prima volta, fu un’esplosione dei sensi. Morbida e sinuosa la tua bocca avvolse la mia, lambendola con delicatezza e passione. Piccoli e teneri morsi alternati a leggeri tocchi mordi e fuggi accesero il mio corpo di puro desiderio portandomi ad emettere un lieve gemito. Sufficiente affinché potessi appropriarti della mia bocca completamente, schiudendola e accarezzandola con il tuo alito fresco e zuccherino.

Mai nessun essere umano ha amato qualcuno come io ti ho amato. Un amore fatto di passione, devozione, donazione. Ora sono qui, immersa in questo limbo. Il mio solo rimpianto è di poterti adorare ancora una volta. Ancora una volta accarezzare le tue labbra e il tuo corpo fatto per amare. Ancora una volta poterti dire “Ti amo, amore mio, più della mia stessa vita” e rivedere il riverbero dello stesso sentimento riflesso nei tuoi occhi di smeraldo. Ma questa vita è stata crudele. Ci ha separato nel momento in cui tutto era perfetto. L’ennesima beffa del destino, camuffata dai fari abbaglianti di un’auto in corsa completamente allo sbaraglio. Il mio cuore piange lacrime di sangue, il mio dolore è un’eco lontana riflesso del tuo. Il mio corpo mi è estraneo, non ne percepisco più le membra. Sono solo leggera come una nuvola che sovrasta l’oceano cristallino del mio orizzonte. Acque trasparenti che mi permettono almeno di ammirarti, seppur trasfigurato dal dolore.

Daniele, amore mio, non essere triste. Un giorno, forse ci rincontreremo, fino ad allora: Sii felice, amore mio.

Una luce calda ed abbagliante mi avvolge. Lacrime calde e salate lambiscono il mio viso. Dove starò andando? È giunta la mia ora, quindi? Inerme e cheta come un agnello mi lascio travolgere dalla sensazione di benessere che mi avvolge. Poi è tutto freddo, è tutto buio. Un dolore lancinante trapassa le mie viscere. Fitte acute mi lacerano l’anima. Ora lo sento il mio corpo straziato. Troppo debole e martoriato. Provo ad aprire gli occhi. Due fari di un verde intenso e profondo mi accolgono. Lucidi e arrossati per le troppe lacrime versate i tuoi occhi mi perforano il petto.

“Mhmmm…” tento di dire qualcosa, ma la bocca è impastata non so da cosa. Non so da quanto tempo non apro gli occhi, non so per quanto tempo sono rimasta a fluttuare nel limbo della mia coscienza.

“Non parlare, amore mio, sei debole” la tua voce carezzevole e vellutata riempie le mie orecchie del sublime suono della vita. Inspiro lentamente e profondamente. Il tuo profumo dolce e mascolino mi inonda le narici e inebria tutto il mio essere, facendolo vibrare.

La vita scorre di nuovo nelle mie vene. La mia vita è di nuovo accanto a me. Con le poche forze rimastemi apro la bocca e do fiato alle parole che più di ogni altra cosa ho necessità di pronunciare.

“Ti…. Am… amo…. Pi…ù della… mi…a vi..ta” sorrido per essere riuscita nell’impresa. I tuoi occhi si riempiono di mute lacrime. Mi regali il tuo sorriso ammiccante e sensuale che mi ha fatto capitolare. Un tenero bacio sulla fronte, sugli occhi, sulle guance, sul naso. Un leggero sfioramento di labbra.

“TU sei la mia vita” sono queste le parole che custodisco nel cassonetto del mio cuore e come un tesoro geloso, lo serro. Chiudo gli occhi felice e appagata, cosciente, infine che forse la vita non è poi stata tanto crudele, se mi ha permesso di ritornare e riprendermi il mio piccolo angolo di Paradiso. Chissà forse il Paradiso è proprio qui su questa terra.

 

   
 
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