Fanfic su artisti musicali > Muse
Segui la storia  |      
Autore: tofone4    19/05/2010    1 recensioni
Notte fonda. La stanza è completamente buia, se non fosse per la piccola lamapada da tavolo poggiata dolcemente sul bordo di un grosso pianoforte a coda. Una fitta coltre di capelli rossi si alza lentamente da dietro allo strumento....
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Muse - Fanfic

Ci tenevo a precisare, prima che vi immergeste nella lettura, che questa è la mia prima storia! L'ho scritta per dare un pò sfogo ai miei pensieri, mettere su carta (o file, che preferiate) emozioni o  cose che normalmente sono chiuse nella mia mente folle...Commenti e dritte scrittorie sono gradite ^.^... Ci tengo inoltre a dire che i personaggi qui rappresentati non rappresentatno quelli reali, ma solo una mia intepretazione...La storia è composta da 2 (forse in futuro 3, si vedrà) capitoli, di cui il secondo per ora in lavorazione... Detto questo buona lettura!

MUSE - Origin Of Symmetry

Capitolo 1: Space Dementia


Notte fonda.

La stanza è completamente buia, se non fosse per la piccola lamapada da tavolo poggiata dolcemente sul bordo di un grosso pianoforte a coda. Una fitta coltre di capelli rossi si alza lentamente da dietro allo strumento, quasi un essere sopito da millenni, appoggiandosi sgraziatamente su diversi tasti. Matt si strofina gli occhi, scuote la testa e con un leggero senso di smarrimento si guarda attorno, nell'oscurità, cercando di afferrare gli ultimi echi della cacofonia che aveva provocato alzandosi. Gli occhi decorati di due pesanti occhiaie caddero quasi per istinto davanti a se, dove la flebile luce illuminava una lunga serie di fogli pentagrammati pieni di note e appunti scarabocchiati con calligrafia leggera e piuttosto sprecisa.

"Cavolo, mi sono addormentato..." pensò borbottando qualcosa di incomprensibile. Guardò l'orologio e ridacchiò. Le 4 e mezza... Oramai fare tardi era quasi un'abitudine. Si alzò barcollando e si diresse verso la stanza adiacente tastando le pareti nella penombra, si versò un pò di caffè dalla caffettiera in una grossa tazza e bevve avidamente. Chiuse gli occhi e sospirò lentamente, acquisendo gradualmente energie grazie alla miracolosa bevanda marrone. Si avvicinò alla finestra e usci per prendere un pò d'aria... L'aria fresca della notte gli avrebbe fatto bene.

Fuori il paesaggio era illuminato dalla tetra luce lunare, in un quadro spettrale contornato da miriadi di stelle, quasi una visione surreale. Era una notte limpida come non se ne vedevano di recente, sopra di lui un tappeto infinito di splendenti puntini luminosi. Matt adorava stare fuori la notte a guardare il cielo. Lo aveva sempre fatto, era irresistibilmente attratto da quell'immensa distesa, perdersi a guardare per ore l'immensità del cosmo e le sue bellezze. Si distese.

La pietra fredda gli trafisse come una spada l'esile schiena, ma non ci fece caso, era quasi piacevole. Silenzio, solo il rumore del vento....

Pochi secondi furono sufficienti a rompere quel perfetto nirvana, quando la portà alle sue spalle, in fondo alla stanza si aprì di scatto, contaminandolo con una fastidiosissima luce artificiale proveniente da quel luogo così odioso che era diventato il corridoio. Un uomo scrutava nell'ombra alla ricerca di Matt, facendo lentamente qualche passo in avanti. "Matt.. sono io... ho sentito un rumore, sono venuto a vedere..."

Matthew non aveva affatto intenzione di alzarsi, si limitò a stendere e muovere lentamente il braccio in segno di saluto. "Ah, sei lì.."

Chris percorse la stanza a grandi balzi e piombò accanto all'amico sorridendo. Lo scrutò con fare interrogativo, poi riprese a parlare. "Credevo avessi sbattuto la testa sul pianoforte dalla disperazione o qualcosa del genere con quel casino... mi hai svegliato."

"Scusami" fu la risposta, piuttosto svogliata "Mi sono addormentato scrivendo."

"Dovresti andare a letto anche tu a volte, sai?! Non puoi fare la rockstar di giorno e pretendere di non dormire la notte."

"Lo so... è solo che mi piace lavorare la notte... Vuoi del caffè? Ne ho lasciato un pò nel tavolo dilà."

Chris partì e tornò dopo pochi secondi con una grossa tazza fumante e un sacchetto di biscotti. Si sedette a gambe incrociate accanto a Matt e gliene porse un pò, ma lui rifiutò, continuando a fissare il cielo.

"Allora, sempre a fissare le stelle tu eh?"

"Mi... rilassa...mi aiuta a riflettere... dovresti farlo anche tu..." Disse Matt con un sibilo appena percettibile.

"Bè, per lo meno intanto ringrazia che fra me e Dom sono io quello col sonno leggero, sennò non so per quanto avresti continuato." ridacchiò l'altro.

Seguì un interminabile, pesante silenzio. I due non si parlavano, avevano gli occhi incollati al soffitto sopra le loro teste.

La mente di Matt si era già persa nello spazio da molto tempo. Ora stava sorvolando, immerso in un vuoto liquido e gelido, quello che fino a qualche minuto prima era stato il pianeta dove aveva poggiato i piedi l'ultima volta. Chiuse gli occhi, di nuovo e galleggiò dolcemente fra i corpi celesti danzanti come tante farfalle attorno a lui e il silenzio opprimente. Una calma infinita. Lo sconvolse il fatto di essere ancora cosciente, vide la sua mano stesa parallelamente al suo fianco, con il palmo verso l'alto come se volesse raccogliere qualcosa, ma qualsiasi tentativo di raccoglierla a se era inutile, voleva solo continuare a galleggiare....

Ora c'erano solo lui e l'universo. Il suo universo. Quel posto oscuro e sconosciuto che si annidiava nei più profondi recessi della sua mente, in agguato, pronto a torturarlo e a opprimerlo. Ma non questa volta. Vide le stelle danzare un'ultima volta attorno ai suoi occhi, vorticosamente, nervosamente, cozzando le une con le altre, in una claustrofobica danza di morte ed eternità, fino a quando, ormai stanche non fermarono di nuovo e Matt, nauseato e con la testa vorticante. ebbe appena la forza di rialzarsi e riaprire gli occhi. Volse fugacemente lo sguardo verso Chris, che nel frattempo si era addormentato supino a terra, rovesciando il fondo della tazza di caffè. Si diresse deciso, verso il sedile del piano da dove tutto era iniziato quella notte, si sedette e si concentrò, gli occhi ancora brillanti di bagliori siderali lontani. Non ci fu bisogno di riflettere troppo su cosa fare, era come se le sue mani sapessero esattamente come farlo... E cioè danzare, danzare, su e giù per la tastiera, vorticosamente, in modo isterico, esattamente come la visione che aveva avuto qualche secondo prima...

Era oramai L'alba quando tolse le mani dallo strumento, Chris se n'era andato a dormire da diverse ore, intimandolo di fare lo stesso, ma senza ottenere risposta. Guardò soddisfatto i fogli completamente scarabocchiati di arpeggi minori, passandosi una mano fra i capelli e sbadigliando rumorosamente.

"Ci siamo" Bofonchiò. Mancava un ultimo accorgimento. Con il suo solito tocco leggero, appoggiò i fogli al leggio, e in maniera stentorea, dopo la nottata di veglia, appuntò le parole "Space Dementia" in alto, sulla prima pagina.

"Et voilà..." Pensò.

La testa stava per esplodergli. Aveva un dannato bisogno di dormire subito.

"Non è stata una buona idea correggere quel caffè..." Pensò ridacchiando fra sè.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Muse / Vai alla pagina dell'autore: tofone4