Videogiochi > Silent Hill
Segui la storia  |       
Autore: SundayBloodySunday    20/05/2010    0 recensioni
Ancora Samantha =D solo che ora spiego meglio il rapporto tra lei e Bennet. Se avete seguito Alex Shepherd Chronicles sapete di che parlo =D
Genere: Horror, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Cos'è quello?"
"Ti farà stare bene. Dammi il braccio."
"No, ho paura degli aghi."
"Così tanta che ti fai anche le iniezioni da sola? Samantha, dammi quel braccio!"
Voltai la testa. Di sicuro con quel gesto sarei sembrata una bambina capricciosa, ma mi che importava. Non volevo che mi toccasse, aveva sempre le mani fredde. Fredde come i suoi occhi, così fermi, e...statici, come quelli delle bambole di porcellana...le ho sempre odiate, le bambole di porcellana. Sono ferme, ti guardano, anzi ti fissano. Spesso hanno grandi occhi rossi, e sempre quei vestiti ottocenteschi, e i capelli a boccoli. La pelle chiara, quei visi delicati... i miei zii spesso me le regalavano quando ero piccola. E io correvo in camera mia e le infilavo in fondo all'armadio.
"Samantha, per favore. Dammi il braccio"
Ora aveva assunto un tono quasi supplicante. Alla fine glielo cedetti.
"E sta attento a dove metti l'ago. L'altra volta il tuo collega non trovava la vena e mi ha fatto patire le pene dell'inferno."
Sorrise. "Certo."
Avrebbe voluto essere delicato nel prendermi il braccio, dico avrebbe voluto perchè mi aveva quasi strattonato.
"E sta attento." brontolai.
Lui aveva ancora la testa china sul mio braccio, e l'unica cosa che fece fu annuire, sempre mostrando quel sorrisetto.
Mi innervosiva.
Un ometto fece irruzione nella stanza; sembrava alquanto sbigottito.
"Dottor Bennet?? Perchè diamine non risponde al cercapersone. La cercano in neurochirurgia da tredici minuti."
Lui sollevò di poco gli occhi. "Arrivo, sto facendo un prelievo alla signorina." Mi sorrise ancora, ma dall'altra parte c'era la mia espressione indifferente. Quella che facevo sempre, che ripetevo ad ogni suo stupido sorrisetto, ma lui non demordeva.
L'ometto sbuffò. "E' urgente."
Io incoraggiavo il mio medico curante ad andarsene facendo il tipico gesto con la mano: "Vai, Brian, vai"
Stava andando, ma il mio incoraggiamento non fu visto molto di buon occhio da lui, che si girò verso di me per fulminarmi con lo sguardo. "Dopo ci penso io a te"
Lo raggiunsi alla porta. "Vedremo!", dissi con un tono talmente alto che pareva urlassi; l'ometto di prima mi fece gesto di fare silenzio, in risposta sfoggiai il più innocente dei miei sorrisi e chiusi lentamente la porta, girando la chiave. Volevo stare sola nella mia stanza, isolarmi nel mio piccolo mondo fatto di mostri e immagini terrificanti di corpi tagliati in ogni modo. Potevo stare da sola, perdermi nei miei pensieri, canticchiare, o instaurare contatti con Michael. Era sempre lì, nel condotto sovrastante il mio letto. Cercava me. Mamma sta arrivando...
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Silent Hill / Vai alla pagina dell'autore: SundayBloodySunday