Pieces Of Feelings

Il vento freddo spazzava la pianura con insistenza.

Appollaiata su una grossa roccia stava una figura vestita di un bianco kimono.

Osservava fisso davanti a se, il crescere della notte, la luna piena, le stelle. Il velluto nero che si stendeva sopra di lui ad avvolgere il mondo.

Dietro alla roccia un mostro a due teste, un piccolo demone e una ragazzina umana dormivano beatamente. O almeno era quello che credeva.

- Sesshomaru sama – una piccola vocina destò il demone dai suoi intricati pensieri.

Qualcuno lo stava delicatamente tirando per la lunga manica del kimono.

- Rin, dovresti dormire – disse lui, glaciale, come al solito.

Ma la ragazza non sembrava particolarmente intenzionata ad addormentarsi ancora.

Grosse lacrime calde scendevano lungo le sue guance e presto, iniziò a singhiozzare.

Sesshomaru si voltò verso di lei senza far trapelare alcuna emozione dai suoi occhi gialli.

- Cosa succede? -

- Sesshomaru sama, ho paura! -

Non capendo minimamente le paure di una piccola umana pensò immediatamente all'attacco di qualche nemico.

- Naraku? - chiese.

Rin scosse la testa continuando a stringere la manica del kimono come se solo quello riuscisse a calmarla.

- Ho fatto un brutto sogno – borbottò a strappi.

La fissò. Quanto erano fragili le menti degli umani. Così soggette alle forte emozioni. Così deboli.

Improvvisamente la ragazzina si buttò fra le braccia del demone, affondando la testa nel suo kimono bianco. Ecco, l'aveva fatto. Aveva sfondato tutte le barriere che fino a quel momento le avevano impedito di avere troppi contatti con lui.

Sesshomaru spalancò gli occhi, completamente impreparato ad una reazione del genere.

Rimase immobile, mentre il vento continuava ad agitargli i lunghi capelli argentati.

Rin non smetteva di piangere. Che razza di incubo poteva aver avuto?

- Rin … -

- Ho sognato di rimanere sola, che lei se ne era andato chissà dove, ed io venivo catturata da un mostro … -

Cos'era quello che sentiva in fondo al suo stomaco? Pietà? Compassione? Affetto? Un raro quanto mai insolito filamento di emozione.

O forse, era paura quella che lo stava soffocando?

Sapeva di non poter portare in vita ancora una volta Rin, dato che Tenseiga non poteva funzionare più di una volta.

E se un giorno si fosse distratto, l'avesse davvero lasciata sola … e lei, fosse … fosse morta?

Tentò di non pensarci.

- Non ti accadrà niente – proclamò avvolgendola con maniche del kimono a mo di coperta.

Rin chiuse gli occhi, trovando consolazione in quel calore. Il glaciale e freddo principe dei demoni la stava abbracciando. Che strana notte quella.

- Finché avrò vita ti porterò con me ovunque vada e nessuno oserà toccarti nemmeno con un dito – sussurrò ancora. Alla fine nemmeno uno come lui poteva tenersi tutto dentro. In fondo possedeva un cuore e un anima. In fondo era figlio di suo padre e non poteva rinnegare sempre quel lato del suo carattere nascosto assiduamente da muri di orgoglio e cinismo.

- Sesshomaru sama … - La piccola mano di Rin allentò la presa dal suo kimono, il suo braccio scivolò in basso. Ora aveva smesso di piangere. Il suo petto si alzava e si abbassava, lentamente. Era finalmente tranquilla nel suo sonno.

Sesshomaru strinse ancora di più le braccia su quel corpicino esile, come a volerla proteggere dal mondo intero. Come a volerla tenere con lui per sempre.

- Dormi Rin, dormi ... -

Se qualcuno legge, recensisca ^^ Mi piace sapere i pareri delle persone u.u

Lo so che non è molto lunga ma è una cosa che mi è venuta di getto e mi faceva piacere pubblicarla ...