Lei.
Lei.
Immensamente lei, lungo il mio cammino,
me
la sono trovata così senza un motivo.
Mi
ha presa, girata, scrutata, mi ha detto
“vieni
con me, io ti cambierò la vita”,
e
l’ho seguita, lungo la mia strada,
dove
mancava un posto ora c’è lei.
Lei.
Inconsciamente lei, nella mia anima,
dentro
il mio respiro, mi da forza, mi da vita,
ciò
che le appartiene mi appartiene,
i
suoi dolori sono i miei, il suo sorriso è il mio.
Lei.
Penetrante lei, bella di cuore e pura,
mi
trascina in questo girone senza fine,
mi
tiene la mano sul treno che ci conduce nella vita,
viviamo
a trecento all’ora e non possiamo fermarci.
Lei.
Dannatamente lei, che mi ama,
mi
ama, mi ama, mi ama,
come
nessuno al mondo sarà mai in grado di amarmi,
nessuno
sarà in grado di capirmi, di ascoltarmi,
di
parlarmi, come fa lei, che sussurra,
urla,
ride e piange con me.
Lei.
Io e lei. Una cosa sola.
E
viviamo viviamo in questa giostra meravigliosa
fatta
di colori e di speranze,
di
gioie e di dolori,
di
scintille e di dolorose fiammo,
viviamo
e amiamo e odiamo.
Lei.
E’ me.
Io.
Sono lei.
Capitata
così in un giorno di sole,
buttata
lì come un gattino che ha bisogno di essere accudito,
accarezzato,
nutrito e coccolato.
Gettata
sulla mia strada, e mi ha travolta,
sconvolta,
dipinta, plasmata di nuovo,
mi
ha resa sua nell’anima e nel cuore,
mi
tiene su una mano sotto una cupola di cristallo,
così
fragile, ma così fortemente attaccata a noi.
Lei.
Lei. Lei.
Solo
e semplicemente lei.
La
mia persona.
La
mia migliore amica.