Film > Alice nel paese delle meraviglie
Ricorda la storia  |      
Autore: Caranil_    21/05/2010    4 recensioni
Cit: Tutti erano stati contenti quando Mirana aveva vinto la battaglia.
E Iracebeth, nella solitudine dell'esilio, si chiede perchè.
Per Angel666!
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sommario: Cit: Tutti erano stati contenti quando Mirana aveva vinto la battaglia.
E Iracebeth, nella solitudine dell'esilio, si chiede perchè. Per Angel666! <3
Pairing:Nessuno. Beh, c'è la Regina Rossa e c'è Stayne, ma non so se in questa storia loro due si possano definire una coppia.
Rating: Giallo. E' una storia triste, quindi, se hai otto anni, non leggerla, vai a vedere i Puffi in TV.
Disclaimer: Non ho i diritti sui personaggi, nè sull'ambientazione, e stavolta neanche sulla storia: è di Angel666.
Beta: Ernil, anche se non era quello che le avevo chiesto. Thank you so much!
Note dell'autrice: Questa storia è un regalo per la mia beta Angel666, perchè mi sopporta senza che le torni nulla in cambio, e un regalo per me stessa: è il mio bimesiversario!

'Cause she cried, too


Le Lande Desolate erano davvero desolate.
Un deserto di rocce brulle e aride, senza un accenno di vegetazione, se non qualche arbusto solitario e spinoso; un cielo costantemente plumbeo e nuvoloso, che non lasciava mai filtrare un raggio di sole, o cadere qualche goccia di pioggia.
Iracebeth (ormai non era più la Regina Rossa), quando era arrivata lì, aveva trovato un castello uguale al suo, gentile omaggio della sua carissima sorellina. E in quel castello si era insediata, dopo aver costretto un altro esiliato a tagliare le manette che la legavano a Stayne, che ormai non era più il Fante di Cuori.
Stare lì non era così male, dopotutto. Se solo non ci fosse stata mandata da Mirana, sarebbe stata benissimo.
Ma come si era permessa di esiliarla?!
Era lei la maggiore!
Era lei ad avere il diritto di regnare su Sottomondo!
Ma tutti erano stati contenti quando Mirana aveva vinto la battaglia. O meglio, quando la paladina di Mirana aveva vinto la battaglia, perchè Mirana non aveva fatto altro che stare lì a guardare.
Tutti erano stati felici quando la dolce, buona, pura Mirana le aveva usurpato il trono. Perchè era questo, ciò che aveva fatto. Non aveva salvato Sottomondo da una crudele tirannia, aveva usurpato il trono di sua sorella!
Mirana non era altro che una disonesta bugiarda. Lei almeno non si dava nessuna patina di correttezza, e non si era mai definita una santa(1); lei non aveva mai finto di essere buona o di amare i suoi sudditi, cosa che invece Mirana faceva. E Iracebeth sapeva per certo che sua sorella mentiva continuamente.
Eppure.. eppure a quanto pareva le finzioni di Mirana avevano più successo dell'onestà della sorella.
Mirana era sempre stata la preferita di tutti.
I loro genitori volevano più bene a lei. Non appena sbatteva quelle sue lunghissime ciglia, e faceva quel suo sorriso da incantatrice, le concedevano tutto. Già quando erano piccole, Mirana mangiava sempre il triplo dei dolci che poteva toccare la sorella. Bastava che facesse gli occhi dolci, e tutti cadevano ai suoi piedi.
Compreso mio marito... pensò tristemente.
Già.. suo marito.. quel doppiogiochista.
Era stata costretta a tagliargli la testa, o lui l'avrebbe lasciata per quella smorfiosetta di Mirana.
Certo, Mirana era più bella di lei. Era alta, snella, ben proporzionata, e così, bianca ed eterea, sembrava quello che gli abitanti del Mondo di Sopra chiamavano angelo. Altro che lei... Iracebeth era bassa, grassoccia, e con una testa enorme. A lei piaceva la sua testa... ma forse agli uomini piacevano le teste piccole.
Pensò a Stayne. Uno dei tanti leccapiedi che aveva avuto intorno, anzi, il peggiore di tutti. Gli altri si limitavano a portare protesi, per avere naso, fronte, orecchie più grandi...
Lui aveva finto di amarla!
Obiettivamente, era stato abile. Così furbo da scoprire il suo punto debole, e colpirla lì, per arrivare al potere.
Beh, non che il suo punto debole fosse tanto ben coperto.
Era chiarissimo, per chiunque, che lei aveva un disperato bisogno di essere amata.. e lui aveva sfruttato questa cosa con mente cinica e fredda.
Obiettivamente, lo ammirava.
Soggettivamente, lo odiava. Lo odiava perchè l'aveva illusa, perchè l'aveva manipolata, perchè si era servito di lei come di un oggetto. Lo odiava perchè l'aveva fatta innamorare di lui. Lo odiava perchè aveva fatto crollare il suo roseo mondo illusorio in cui loro due erano una coppietta innamorata, quando aveva provato a ucciderla.
Per una cosa del genere, chiunque sarebbe stato immediatamente decapitato. Ma Iracebeth non ne aveva avuto il coraggio... anche se non lo ammetteva a se stessa, lo amava ancora, e quindi non riusciva a fargli del male. Si era limitata a tagliare le manette non appena erano entrati nelle Lande Desolate, e a ordinargli di non farsi più vedere, sforzandosi eroicamente di trattenere le lacrime. Già, lacrime.
Perchè anche lei piangeva.
Da bambina piangeva spesso.
Ogni volta che provava a raccontare qualcosa ai suoi genitori, e che loro la zittivano brutalmente, perchè Mirana stava parlando.
Ogni volta che provava ad accarezzare un tenero e piccolo animaletto, e questo la aggrediva.
Ogni volta che veniva qualcuno in visita, e i suoi genitori insistevano perchè entrambe rimanessero nel salone delle visite: per lei c'era un sorrisetto forzato, e per Mirana c'erano baci, complimenti, e a volte anche regali.
Da adulta, invece, piangeva meno. Perchè nessuno osava trattarla male, o ignorarla, altrimenti sarebbe stato privato della testa.
Pensava che, terrorizzando la gente, avrebbe fatto in modo di essere amata. Sì, era qualcosa di abbastanza inconcepibile, con il senno di poi, ma quando si ama qualcuno alla follia, si crede sempre a quello che lui dice... e Iracebeth, l'indifesa, ingenua Iracebeth, si fidava ciecamente di Stayne, e dato che lui le aveva consigliato di farsi temere, si era fatta temere.
All'improvviso un rumore la scosse. Un colibrì stava becchettando la sua finestra, per attirare la sua attenzione.
Iracebeth lo fece entrare, e notò che aveva un anellino di rame intorno alla zampa destra, con l'incisione I.S.
Stayne.. neanche qui smetterai di rovinarmi la vita... pensò.
Il colibrì iniziò a parlare con la voce del suo padrone.
"Mia Regina, so che voi ora mi odiate, e avete ragione, ma io volevo che voi sapeste che dopo sole due settimane senza vedervi, sto impazzendo..."
Iracebeth scoppiò in lacrime.
Quelle lacrime che da troppo tempo tratteneva, e che premevano per uscire. In altri momenti si sarebbe accusata di essere troppo debole, ma ora, non le importava.
Intanto il colibrì continuava a parlare, parlare, parlare, come se Stayne avesse voluto fare un tentativo per tornare ad essere il beniamino della sua Regina, che ormai Regina non era più.
Stayne concluse la sua orazione, e il colibrì attese una risposta da poter ripetere.
Iracebeth parlò con calma, sebbene avrebbe voluto urlare alle sue guardie di tagliargli la testa immediatamente, modulando la sua voce in modo che non fosse chiaro che le sue guance erano rigate di lacrime versate per lui.
"Mi pareva di averti detto chiaramente di non farti mai più vedere o sentire. Mi pareva di averti fatto comprendere che sono stata molto clemente con te, consentendoti di rompere le manette e facendoti andare via sano e salvo. Non tollererò più che tu ti metta in contatto con me. Spero di essere stata chiara, questa volta. Sappi che hai perso i miei favori, e che non li riacquisterai mai più."
Fece un cenno al colibrì, ordinandogli di andare via.
Le lacrime ripresero a scorrere sul suo viso, facendo colare via il suo ombretto blu, e facendo sbavare il suo rossetto attentamente disegnato.
Sussurrò, mentre i singhiozzi scuotevano le sue spalle: "Sappi che hai perso i miei favori nel momento in cui hai fatto cadere la tua maschera. Sappi che ti odio per avermi illusa, e sappi che ti amo, nonostante tutto."
E dire che lei voleva solo essere amata...



(1): Breaking Dawn, Stephenie Meyer: capitolo 34 "Dichiarazioni", pagina 593. "Stefan annuì: - Non ci siamo mai dati una patina di correttezza e non ci siamo mai definiti dei santi. -" Si stanno riferendo ai Volturi, nda.

Note dell'autrice
Questa storia è nata come semplice esame dei sentimenti della Regina Rossa, ma ha finito per diventare un regalo per Angel666, la ragazza, o meglio, la martire, che mi ha supportato e sopportato, e che spero continuerà a farlo. Grazie perchè sei sempre pronta a darmi una mano, Beta!
Un altro grazie gigantesco va a Pervinca Potter 97, che mi ha fatto da lettrice-in-anteprima, e che mi ha aiutato con il canon, e a Ernil, che, sebbene io le avessi chiesto solo di leggere la storia e di dirmi cosa ne pensava, me l'ha betata. I love U, girls.
Questa storia è anche, in un certo senso, un regalo per me stessa: infatti oggi, 21/05/10, è il mio bimesiversario, ovvero, sono qui su EFP da due mesi esatti. Buon bimesiversario a me!
*distribuisce champagne a tutti*
E un grazie speciale a tutti voi che mi leggete, mi recensite, mi seguite, o qualunque cosa facciate, perchè siete voi che mi fate andare avanti a pubblicare!
*fuochi d'artificio*
*RainbowFairy saluta freneticamente e scappa via saltellando*
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: Caranil_