Without a name

{Non solo inutili parole}

...

Bel modo di iniziare una lettera. O un testamento, non lo so.

Io scrivo, ma non so che scrivere.

Già, che meraviglia.

Tra l'altro, trovo davvero improbabile che prima o poi qualcuno legga questo insignificante foglio di carta.

E allora, mi chiedo, che scrivo a fare? Non conosco la risposta.

Fatto sta che ho bisogno di scrivere, dato che tra poche ore darò il via al mio folle piano per catturare Takada e far ottenere la vittoria a Near.

Contro Kira.

Contro l'uomo che ha ucciso L, che quasi sicuramente ucciderà anche me.

Mh.

Mi sento un po' come cristo all'ultima cena.

Consapevole di dover morire per un mondo che non mi accetta.

Non credo che mi metterò a pregare di tornare indietro, però.

Non è un granché come prospettiva di vita... anche se non credo di averne mai avuta una.

Da sempre il mio obbiettivo è stato uno solo: diventare il numero uno.

Non voglio monopolizzare la situazione, ma ho deciso che questo sarà un testamento in piena regola. Non mi va di lasciare come ultimi pensieri un delirio senza capo né coda. Quindi, dovrei ripercorrere la mia vita?

Beh, fa male.

Fa molto male ricordare.

Almeno fino ai sei anni, non sono stato nemmeno lontanamente felice.

Per un lieve periodo, alla Wammy's House, in compagnia del mio unico vero amico -e per questo ti ringrazio, Matt- sono stato soddisfatto di me stesso e della mia vita. Poi è arrivato Near.

Ho cercato di considerare anche lui come un amico, ma, sarà per la sua netta superiorità su di me, sarà per le mie manie di grandezza, ho iniziato ad odiarlo.

Ma non credo di averlo mai fatto davvero.

Semplicemente, ho odiato ciò che faceva in più di me.

Così, quella assurda fissazione di superarlo e di raggiungere L mi ha spezzato l'animo e solo adesso mi rendo conto che ci ho bruciato dietro una vita.

La mia vita.

Near, se stai leggendo, com'è molto possibile, sappi che non ho ottenuto nulla dal volerti superare a tutti i costi. E continuerei all'infinito a farlo. A non ottenere nulla, intendo. Perché è tutto ciò che ho fatto da quando sono nato, ed è inevitabile che lo farò fino alla morte. Che coinciderà con l'unica volta in cui sarò riuscito ad ottenere davvero qualcosa...

Questo è un testamento. Quindi devo dirti cosa ti lascio.

Ebbene, ti lascio la vittoria, Near.

E mi aspetto che tu mi dica grazie.

Ci conto davvero, sai?

Veniamo a te, Matt.

Stupido Matt, che hai accettato di seguirmi nel bene e nel male.

Stupido, ma per ciò ti sono grato. Infinitamente grato.

Beh, non dovresti finire ucciso. Ma è probabile che tu mi segua anche nell'aldilà, razza di testardo.

Non ci conto, o almeno faccio finta, ma è possibile che anche per te arrivi il Game Over.

Cosa ti lascio?

Non farti aspettative. L'unica cosa che posso lasciarti, poiché è l'unica che ho, è la mia amicizia.

Grazie di tutto, amico mio, e perdonami, te ne prego.

In ogni modo, sono felice di raggiungere L.

Non credo né al paradiso, né all'inferno.

Però, chi lo può sapere?

Per tutti io sono Mello.

Mello l'impulsivo, il mafioso, l'eterno secondo candidato alla successione di L.

Quello che per arrivare al suo obbiettivo è disposto a tutto. Il rivale di Near.

Però a volte vorrei essere, almeno per un po' di tempo, almeno per qualcuno, Mihael Keehl.

Quello che scrive, che ama, che sente.

Colui che avrebbe voluto vivere, ma che non ha potuto. Colpa dell'intrepido Mello che non può provare certi sentimenti.

Io non ho una vita, non ho un nome.

A dire il vero, due: uno per nascondere la mia fragile identità sotto la scorza del cattivo, l'altro troppo debole e pericoloso per essere conosciuto.

I nomi non sono lettere messe a casaccio.

Sono i titoli dei meravigliosi libri che sono la vita degli esseri umani.

Eccetto il mio.

Un nome che non serve alla mia missione senza vita.

Ma, nell'incombente buio della morte, conscio del mio destino, non penso ai miei peccati, né trovo conforto nel ricordo dei pochi amici, né ho paura dei pensieri che abbandoneranno la mia testa, né del sangue che mi si gelerà nelle vene.

Sono felice perché per una volta IO servirò a qualcosa.

Almeno per una volta, qualcuno userà il mio nome.

Almeno una volta, avrò una vita e duna identità precisa.

Sarò Mihael Keehl.

Morirò come Mihael Keehl.

Forse, essere senza nome mi mancherà un po', in quel momento.

Domandarmi chi sono, chiudere gli occhi e vivere, non potrò più farlo.

Non sono solo inutili parole d'addio, non è neanche un addio.

Interpretatelo a vostra scelta.

A me piace pensarlo come un Requiem.

Addio.

Note dell'autrice

Bonjour, cari sfortunati lettori che siete incappati nella mia sventura.

Questa patetica storiella che avevo zitta zitta nei mei archivi a riposare non ce la facevo più a vederla lì, buttata giù e mai pubblicata.

Un testamento di Mello, ho dato voce ai suoi pensieri e mi è venuto malissimo e sono abbastanza soddisfatta. Ma vi dico, è senza pretese. Prendetela come una cosetta scritta in onore di uno dei miei personaggi preferiti.

So che non piacerà a nessuno ç______________ç *autostima da far paura, eh*

Mi farebbe piacere qualche commento, critica e qualsivoglia cosa vi passi per il capo.

Yeaah sfogatevi è.é

Ehi sappiate che anche se non avrà successo non la cancellerò mai è.é

Sì, è una minaccia XP

Lettore avvisato, mezzo salvato! ^^