Chilling
Pills.
Perché
scrivere una storia intera e di senso compiuto comporta troppa fatica.
1-Tell me something of you. (DraNina)
Nina
bevve un’altro sorso di Guinness. Precisamente, dalla sua terza pinta di Guinness.
“Ok,
siamo arrivati al momento delle verità.” Annunciò, leccandosi la schiuma
corposa via dalle labbra. Sergei le restituì il suo
solito sguardo vago, apparentemente privo di interesse, mentre la imitava,
sorseggiando la sua seconda pinta di
birra.
“Dunque:
ora ti dirò una verità sconvolgente su di me. E tu ne dirai una sconvolgente su
di te.”
“E
tutto questo perché?”
Nina
alzò le spalle. “Boh. Così. Giusto per fare conversazione. In questo pub siamo
gli unici a tacere. E visto che ci terrei a passare inosservata, è meglio
mimetizzarci tra gli avventori del locale.” Accennò con un movimento del capo
il resto degli avventori di quel locale di Dublino dove era stato trascinato suo malgrado – Dannazione, quei quattro
giorni in Irlanda era una specie di viaggio di nozze posticipato di quasi un
anno e lei lo costringeva ad uscire
dalla loro camera d’albergo con la scusa di un non ben precisato patrono
irlandese. Almeno la birra era ottima. La
seconda irlandese estremamente piacevole che gli era capitato di trovarsi tra
le labbra.
“Allora,
vediamo.” Le labbra di Nina si incresparono mentre cercava tra i ricordi
qualcosa di eclatante su di sé. “Ho
perso la verginità con un metallaro. Questa cosa me la ricordo…”
Dragunov mantenne il suo sguardo fisso su
di lei. “Credo che ti espelleranno dall’esercito per il tuo losco passato.”
commentò ironico. “Sinceramente, da te mi aspettavo qualcosa di meglio.”
“Oh,
suvvia: avevo 16anni, credo. Tocca a te.”
“...”
“Ok,
chiedo io. Come ti sei fatto la cicatrice sul labbro?”
“…?!”
“Si,
esatto, quella che mi piace così tanto…”
Con
le sue dita affusolate che gli sfioravano il labbro, Sergei
Dragunov si trovò davanti a tre opzioni.
A-
Dire
la verità –lo scopo del gioco era quello,
no?- ovvero che a 3anni, mentre correva per casa era caduto contro lo
spigolo del tavolo, rompendosi labbro, denti da latte e mezzo naso. Poco
onorevole, per un soldato. E anche se ormai Nina Williams era sua moglie da
quasi un anno ci teneva alla sua solita figura stoica di soldato imbattibile,
reduce da mille battaglie.
B-
Mentire
spudoratamente. Inventarsi un non ben specificato sanguinoso combattimento
corpo a corpo in una qualche missione all’estero. Sennonché Nina possedeva una
specie di radar per le bugie, e l’ultima volta che ne aveva snocciolato una – aveva effettivamente rotto il suo visore
notturno - si era ritrovato a testa
in giù in un bidone della spazzatura, con le stringe delle scarpe legate tra di
loro
C-
Essere
vago. La sua opzione preferita.
Alzò quindi le
spalle.
“Cioè?” incalzò la
donna, giocherellando con il bicchiere.
“Cioè sono affari
miei.”
Nina aggrottò le
sopracciglia. Dal modo in cui sbatteva le ciglia si denotava una certa
ubriachezza. “Non sarà mica stata una donna, vero?”
L’uomo le lanciò
uno sguardo orripilato.
“Non sono mica
gelosa, veh!”
“Davvero? E la mia
costola fratturata quando pensavi
stessi guardando un tabellone pubblicitario con una modella?”
“Incomprensioni.
Capitano nelle coppie.” La terza pinta di Nina era finita, e iniziava a svbattere troppo gli occhi, che si facevano troppo pesanti.
“Quindi: come ti sei fatto quella cicatrice?”
La seconda pinta
di Guinness stava dando fastidio anche a lui. Non era tarato per la birra
irlandese. “… lo spazzolino da denti.” Bofonchiò senza pensarci troppo.
“Ci avevi montato
una baionetta?”
Doveva
ricordarselo. Nina ebbra perdeva lucidità. Tutto ciò poteva giocare a suo
favore. “Eh già.”
“Che idiota.” Le
palpebre della donna sembrava più pesanti del normale. “Uhn.
Sergei… comincio a sentirmi un po’… come dire… fuori. Meglio se rientriamo in hotel, che ne dici?”
Poteva giocare DECISAMENTE a suo favore.
Che la Vostra EvilCassy fosse egocentrica, immagino l’abbiate già capito.
Così come è palese
che io sia a corto di idee/voglia/tempo per scrivere Ff
intere, di senso compiuto.
Perciò, se vi può
bastare, al momento, giusto per ravvivare la sezione, questa accozzaglia di flashfic dedicate alla mia saga (beh, si diamoci pure tutte
‘ste arie.), che mi dispiacerebbe abbandonare…
Embè. Fatemi sapere se devo continuare
o meno….
Saluti e baci
EC.