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Autore: Lusy    24/05/2010    1 recensioni
Sono 3anni che sto con un ragazzo che mi ama ma che rende la mia vita monotona, ma all'improvviso un ragazzo sconvolge tutte le mie certezze. con un semplice sguardo riaccende la voglia di vita che è in me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Intrappolata in una storia sbagliata

L'inizio

Ho un ragazzo che mi ama, che non mi farebbe mai soffrire, che non mi fa mancare nulla, ma… lo amo?

Non dovrei farmi questa domanda, soprattutto dopo 3 anni che stiamo insieme ma se arriva qualcun altro a sconvolgerti la vita, se risveglia gli ormoni ormai assopiti da una vita non puoi non domandartelo.

“Ludo, andiamo?” una voce mi riportò sulla terra, non proprio quella che vorrei sentire

“ Mmm, cosa dicevi?” chiesi.

“Ludovica, per favore, siamo già in ritardo, sbrigati!”

Che palle d’uomo, ok, mi ama, non mi fa mancare niente ma è un essere amorfo.

Non che non lo ami, anzi, non ci sarei stata altrimenti 3anni, ma da quando ho conosciuto Manuel tutto è cambiato. Mio collega d’università, ragazzo a dir poco stupendo che con un semplice sguardo è riuscito a sconvolgermi.

 

 

 

Non lo avevo neanche notato all’inizio dell’anno, troppo presa dalle lezioni, non sia mai che me ne perda una, ma un giorno, uscendo da un aula dopo un esame, lo vidi che parlava al telefono, lo salutai non feci in tempo a sorpassarlo che mi prese per mano, chiuse la sua conversazioni e mi chiese com’era andato l’esame.

“Penso bene, tu invece?” gli chiesi

“Anch’io! Il tuo nome è Ludovica, vero?”

Si ricordava il mio nome? Tra quasi 100 persone si ricordava di me?

“Si, e tu sei Manuel, vero?”

“Brava, vedo che ti ricordi di me!”

Se avesse continuato a guardarmi con i suoi splendidi occhi verdi, così intriganti da farmi dimenticare chi ero avrei rischiato un infarto lì su 2piedi.

“Scusami, devo andare o rischio di perdere l’autobus, beh ciao Manuel”.

Mi saluto accompagnandomi con lo sguardo fino alla fermata.

Oddio! Wow, un ragazzo a dir poco stupendo che si ricorda di me.

Dovevo dirlo a qualcuno, ovviamente non a Marco, ma dovevo dirlo. Presi il cellulare e mandai un sms a Mary, la mia migliore amica accennandole quello che mi era successo. La risposta non si fece attendere,

“mia cara Ludo, ti sottovaluti troppo. Ma se è così bello da farti dimenticare addirittura il compleanno di Marco devo proprio conoscerlo”. Il compleanno di Marco??? Ma che giorno era??? Oh no! Oh no! Oh no no no no. Presa dall’esame mi ero completamente dimenticata di lui. Sperando di non ricevere una sgridata lo chiamai all’istante.

“Amore mio, scusami, Buon Compleanno! Che stupida che sono”

Sarebbe stato meglio ricevere un cazzotto in faccia, invece…

“Ma no piccola, non preoccuparti, è comprensibile, stai tranquilla, ci vediamo stasera, ok?”

3anni che stavamo assieme e mai una vera e propria litigata, mi ero dimenticata del suo compleanno e quasi quasi quello che si scusava era lui?

Arrivai a casa, distrutta dall’esame, eccitata per lo sguardo di Manuel ma furibonda per la rabbia che tenevo dentro.

Mi mancava una scarica di adrenalina, quella scarica che per pochi secondi mi aveva invaso parlando con Manuel.

“E allora, amica cara, raccontami di questo porcone!” mi chiese Mary non appena varcai la soglia di casa.

“Farmi riposare no, vero?”

“E dai, non farmi tirare le parole di bocca”

Le raccontai in breve quello che era successo, in pratica quello che già le avevo scritto nel messaggio, ma lei a quanto pare non si accontentava.

“Non sai nient’altro di lui? solo come si chiama?”

Ma sono fidanzata! Cosa le sfuggiva di questo concetto? Non mi sarei mai permessa di flirtare con un altro ragazzo.

“E qui che ti sbagli, Ludo. Sappiamo benissimo entrambe che Marco non è il ragazzo giusto per te, tu sei briosa, frizzante, tutti i miei colleghi vorrebbero farsela con te perché ti trovano eccitante e tu che fai? Ti fossilizzi su quell’idiota?”

Non è un idiota, pensai, ma certo non si sbagliava di molto, a me piaceva l’avventura e per lui avventura voleva dire al massimo mettersi in macchina per andare a trovare i suoi.

“Non dirmi queste cose ti prego, sono già in crisi di mio” le dissi.

“E questo che vuol dire?!? Che nel tuo inconscio sai benissimo che hai buttato 3anni per un cretino. Ascoltami Ludo, ci conosciamo da poco, da quando il destino ti ha messo sulla mia strada, o forse sarebbe meglio dire, quando ti ha messo a casa mia, ma ti conosco abbastanza per dirti queste cose sapendo che non mi sbaglio.”

Forse aveva ragione.

“Cosa proponi?” le chiesi, sapevo che aveva un’idea in mente.

“Stasera si esce, si va a ballare, a conoscere gente nuova!”

L’idea mi allettava ma…

“non posso, ho già dimenticato il suo compleanno non posso bidonarlo stasera.”

Si sedette accanto a me e guardandomi come Manuel aveva fatto poco tempo prima “ non è un problema, prima usciremo noi, ti farò conoscere un po’ di gente e poi ti lascio con l’ameba.”

Ahahah, che ridere, ameba gli stava a pennello come soprannome, ma non le potevo dare soddisfazione, trattenni la risata me confermai per la sera.

      Nel tardo pomeriggio cominciammo a prepararci.

“Vestiti seducente, devi far capire all’ameba cosa rischia di perdere.” La guardai di traverso, quando mai mi ero vestita da ragazza castigata, non era proprio nel mio stile.

“Ma si può sapere dove stiamo andando?” chiesi preoccupata.

“A casa di mio fratello, ha organizzato una festa. Stasera potrai vedere tanti bei maschietti.”

Mary aveva un fratello?

Wow, altro che casa per studenti fuori sede, sembrava una villa per party.

Entrammo e vidi effettivamente tanti bei ragazzi che neanche ad un concorso di bellezza.

Mi voltai e, non potevo crederci, Manuel.  Manuel era lì e si stava avvicinando. Impossibile, sarà un’allucinazione.

“Ciao Ludovica, sono felice che mia sorella sia riuscita a convincerti a venire!”

 

  
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