L'inizio
Ho un ragazzo che mi ama, che non mi farebbe
mai soffrire, che non mi fa mancare nulla, ma… lo amo?
Non dovrei farmi questa domanda, soprattutto
dopo 3 anni che stiamo insieme ma se arriva qualcun altro a sconvolgerti la
vita, se risveglia gli ormoni ormai assopiti da una vita non puoi non
domandartelo.
“Ludo, andiamo?” una voce mi riportò sulla
terra, non proprio quella che vorrei sentire
“ Mmm, cosa dicevi?” chiesi.
“Ludovica, per favore, siamo già in ritardo,
sbrigati!”
Che palle d’uomo, ok, mi ama, non mi fa mancare
niente ma è un essere amorfo.
Non che non lo ami, anzi, non ci sarei stata
altrimenti 3anni, ma da quando ho conosciuto Manuel tutto è cambiato. Mio
collega d’università, ragazzo a dir poco stupendo che con un semplice sguardo è
riuscito a sconvolgermi.
Non lo avevo neanche notato all’inizio dell’anno,
troppo presa dalle lezioni, non sia mai che me ne perda una, ma un giorno,
uscendo da un aula dopo un esame, lo vidi che parlava al telefono, lo salutai
non feci in tempo a sorpassarlo che mi prese per mano, chiuse la sua
conversazioni e mi chiese com’era andato l’esame.
“Penso bene, tu invece?” gli chiesi
“Anch’io! Il tuo nome è Ludovica, vero?”
Si ricordava il mio nome? Tra quasi 100 persone
si ricordava di me?
“Si, e tu sei Manuel, vero?”
“Brava, vedo che ti ricordi di me!”
Se avesse continuato a guardarmi con i suoi
splendidi occhi verdi, così intriganti da farmi dimenticare chi ero avrei
rischiato un infarto lì su 2piedi.
“Scusami, devo andare o rischio di perdere l’autobus,
beh ciao Manuel”.
Mi saluto accompagnandomi con lo sguardo fino
alla fermata.
Oddio! Wow, un ragazzo a dir poco stupendo che
si ricorda di me.
Dovevo dirlo a qualcuno, ovviamente non a
Marco, ma dovevo dirlo. Presi il cellulare e mandai un sms a Mary, la mia
migliore amica accennandole quello che mi era successo. La risposta non si fece
attendere,
“mia cara Ludo, ti sottovaluti troppo. Ma se è
così bello da farti dimenticare addirittura il compleanno di Marco devo proprio
conoscerlo”. Il compleanno di Marco??? Ma che giorno era??? Oh no! Oh no! Oh no
no no no. Presa dall’esame mi ero completamente dimenticata di lui. Sperando di
non ricevere una sgridata lo chiamai all’istante.
“Amore mio, scusami, Buon Compleanno! Che stupida
che sono”
Sarebbe stato meglio ricevere un cazzotto in
faccia, invece…
“Ma no piccola, non preoccuparti, è
comprensibile, stai tranquilla, ci vediamo stasera, ok?”
3anni che stavamo assieme e mai una vera e
propria litigata, mi ero dimenticata del suo compleanno e quasi quasi quello
che si scusava era lui?
Arrivai a casa, distrutta dall’esame, eccitata
per lo sguardo di Manuel ma furibonda per la rabbia che tenevo dentro.
Mi mancava una scarica di adrenalina, quella
scarica che per pochi secondi mi aveva invaso parlando con Manuel.
“E allora, amica cara, raccontami di questo
porcone!” mi chiese Mary non appena varcai la soglia di casa.
“Farmi riposare no, vero?”
“E dai, non farmi tirare le parole di bocca”
Le raccontai in breve quello che era successo,
in pratica quello che già le avevo scritto nel messaggio, ma lei a quanto pare
non si accontentava.
“Non sai nient’altro di lui? solo come si
chiama?”
Ma sono fidanzata! Cosa le sfuggiva di questo
concetto? Non mi sarei mai permessa di flirtare con un altro ragazzo.
“E qui che ti sbagli, Ludo. Sappiamo benissimo
entrambe che Marco non è il ragazzo giusto per te, tu sei briosa, frizzante,
tutti i miei colleghi vorrebbero farsela con te perché ti trovano eccitante e
tu che fai? Ti fossilizzi su quell’idiota?”
Non è un idiota, pensai, ma certo non si
sbagliava di molto, a me piaceva l’avventura e per lui avventura voleva dire al
massimo mettersi in macchina per andare a trovare i suoi.
“Non dirmi queste cose ti prego, sono già in
crisi di mio” le dissi.
“E questo che vuol dire?!? Che nel tuo
inconscio sai benissimo che hai buttato 3anni per un cretino. Ascoltami Ludo,
ci conosciamo da poco, da quando il destino ti ha messo sulla mia strada, o
forse sarebbe meglio dire, quando ti ha messo a casa mia, ma ti conosco
abbastanza per dirti queste cose sapendo che non mi sbaglio.”
Forse aveva ragione.
“Cosa proponi?” le chiesi, sapevo che aveva un’idea
in mente.
“Stasera si esce, si va a ballare, a conoscere
gente nuova!”
L’idea mi allettava ma…
“non posso, ho già dimenticato il suo
compleanno non posso bidonarlo stasera.”
Si sedette accanto a me e guardandomi come Manuel
aveva fatto poco tempo prima “ non è un problema, prima usciremo noi, ti farò
conoscere un po’ di gente e poi ti lascio con l’ameba.”
Ahahah, che ridere, ameba gli stava a pennello
come soprannome, ma non le potevo dare soddisfazione, trattenni la risata me
confermai per la sera.
Nel tardo pomeriggio cominciammo a
prepararci.
“Vestiti
seducente, devi far capire all’ameba cosa rischia di perdere.” La guardai di
traverso, quando mai mi ero vestita da ragazza castigata, non era proprio nel
mio stile.
“Ma si può sapere
dove stiamo andando?” chiesi preoccupata.
“A casa di mio
fratello, ha organizzato una festa. Stasera potrai vedere tanti bei maschietti.”
Mary aveva un
fratello?
Wow, altro che casa per studenti fuori sede, sembrava
una villa per party.
Entrammo e vidi effettivamente tanti bei
ragazzi che neanche ad un concorso di bellezza.
Mi voltai e, non potevo crederci, Manuel. Manuel era lì e si stava avvicinando. Impossibile,
sarà un’allucinazione.
“Ciao Ludovica, sono felice che mia sorella sia
riuscita a convincerti a venire!”