Seduto sul sedile di quel treno sgangherato, accanto a suo fratello Alphonse, Edward Elric osserva pensieroso il paesaggio che scorre davanti i suoi occhi dorati. Troppi ricordi affiorano nella sua giovane mente. Quei prati verdi, quelle colline rocciose gli ricordano la sua infanzia. Un'infanzia che non può assolutamente esser chiamata così. Prima l'abbandono della sua figura paterna, poi la morte di sua madre e infine quel tragico evento. Al solo pensiero, il cuore comincia a battergli più velocemente del normale. Lui voleva solo rivedere sua madre. Lui aveva bisogno di rivedere sua madre! Che male c'era se l'avesse abbracciata ancora una volta? Perchè l'Alchimia non poteva concedergli un altro momento di felicità con sua madre? Non era mai riuscito a comprenderlo. Con quel folle gesto non solo non aveva rivisto sua madre, ma aveva anche perso suo fratello. Quelle immagini sono ancora nitide nella sua mente. Alphonse che si sbriciolava davanti ai suoi occhi increduli, la sua gamba sanguinante letteralmente tagliata a metà e infine anche il suo braccio per riavere indietro almeno l'anima di suo fratello, bloccato in quell'armatura. Sobbalza quando un treno proveniente dalla direzione opposta alla loro gli passa davanti. Scuote la testa sospirando. Osserva quell'automail che ormai è diventato il suo vero braccio. Stringe la mano in un pugno, così forte che viene scosso da un leggero tremore, dopodichè osserva suo fratello accennando un sorriso. Edward Elric è sempre stato un ragazzino testardo, ma ad essere d'acciaio non è solo la sua Alchimia. Lo è anche la sua determinazione!