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Autore: ChelseaH    25/05/2010    2 recensioni
Ecco perché di solito lasciava la parte logistica del mettersi in contatto con lui a Dean, senza contare che fra i due c’era molto affiatamento, molto, molto affiatamento.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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DISCLAIMER: Supernatural e i suoi personaggi sono proprietà di Kripke, della CW e degli aventi diritto, con questo scritto non ci guadagno nulla.


ACCENNI SPOILER QUINTA STAGIONE.


NOTE: Shot scritta per la settimana a tema comic della challenge di maggio di ff_serietv_ita.



Un angelo per capello


Dean ultimamente era ingestibile, per non dire irriconoscibile.

Non lo biasimava, ne avevano passate troppe e tutta quella storia dell’apocalisse non era esattamente facile da gestire, ma lui non poteva passare le sue giornate a tentare di combattere il male, elaborare piani anti Lucifero e fare anche da balia al fratello.

No, Dean doveva decisamente rinsavire e smetterla con i suoi vaneggiamenti sulla possibilità di mollare tutto o, peggio ancora, di dire si a Michael.

Le aveva provate tutte, eppure il fratello non lo stava a sentire, non voleva proprio saperne. In realtà nemmeno per questo si sentiva di biasimarlo, non dopo tutta la storia di Ruby, del sangue demoniaco e il piccolo dettaglio che era stato lui a dare praticamente il benvenuto a Lucifero nel loro mondo, ma non per questo l’avrebbe lasciato compiere qualcosa di avventato di cui tutti loro avrebbero avuto poi modo di pentirsi.

Fu così che si ritrovò a chiamare Castiel, se Dean non voleva dar retta al fratellino che troppo spesso aveva perso la retta via magari l’avrebbe data all’angelo che l’aveva letteralmente salvato dall’inferno.

Il problema nel contattare Castiel era che lo si doveva fare per telefono, per via del simbolo enochiano che nascondeva lui e Dean dai radar angelici e demoniaci. E Castiel e i cellulari non andavano esattamente d’accordo. A dirla tutta, Castiel e qualunque tipo di tecnologia non andavano d’accordo ma tant’era, se voleva parlargli doveva chiamarlo e così fece.

“Dean.” rispose la voce all’altro capo.

“Sam.” lo corresse lui.

“Dean? La tua voce è strana.”

Sam.

“Sam.” replicò Castiel con fare incerto e il ragazzo se lo figurò mentalmente mentre guardava con sospetto il cellulare cercando di capirne i meccanismi oscuri che lo facevano funzionare.

“Cass dobbiamo fare qualcosa per Dean.” gli disse venendo subito al punto.

“Continua con la storia di cedere a Michael?”

“Fra le altre cose...” sospirò Sam.

“Hai un piano d’azione?”

“Veramente speravo che tu potessi aiutarmi in questo.”

“Dove sei?” gli chiese Castiel.

“Econo Lodge, Mansfield, Ohio.”

“Ok, arrivo.”

“Ti aspetto allora.” Sam fece per riagganciare quando percepì che l’altro aveva ancora qualcosa da dirgli.

“Dimmi per quando posso arrivare.” aggiunse infatti Castiel.

“In realtà pensavo fossi già qui, sai... teletrasporto.” osservò Sam guardandosi intorno.

“Sono in bagno.” gli disse laconico l’altro.

“Che ci fai in bagno?!” esclamò il ragazzo, aprendo la porta del bagno e trovando l’angelo nascosto nella doccia.

“Dean.”

“Dean cosa?”

“Dean mi ha detto più volte di non invadere i suoi spazi personali quando mi teletrasporto.” gli spiegò.

“Oh.” si limitò a dire Sam incredulo di star avendo una simile conversazione con un angelo.

Ecco perché di solito lasciava la parte logistica del mettersi in contatto con lui a Dean, senza contare che fra i due c’era molto affiatamento, molto, molto affiatamento.

“Cosa c’è?” gli chiese Castiel.

“Niente. – scrollò la testa Sam guadagnandosi un’occhiata scettica – è solo che di solito siete tu e Dean a progettare cose e... non lo so, siete diventati molto uniti.” gli disse alla fine.

“Si, non nel senso in cui pensi tu.” precisò l’angelo.

“In che senso penserei io?!” chiese Sam, sconvolto al solo pensiero.

“Non c’entra Dean, tu sei il tramite di Lucifero.” gli disse oltremodo serio l’altro.

“E dunque?”

“Io un angelo del signore.”

“E dunque?”

“Hai sangue demoniaco nelle tue vene.”

“Cass!” esclamò Sam, esasperato da quell’elenco di fatti che gli pareva assolutamente superfluo.

“Mi dispiace Sam.” affermò Castiel con solennità.

“Ti dispiace per cosa?”

“Fra noi non può funzionare.” gli spiegò l’angelo con espressione paziente, prima di svanire nel nulla, del tutto dimentico che avevano la questione “Dean” da sistemare.

   
 
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