Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Mash    26/05/2010    2 recensioni
E’ la mia prima Flash Fiction... E' stata dura rientrare con così poche parole! L’episodio narrato avviene prima delle vicende del manga di Akira Amano, all’inizio del primo anno scolastico di Yamamoto. Il ragazzo non capisce ancora il perché deve portare rispetto per qualcuno come il comitato studentesco e non riesce a capire il presidente del comitato e i suoi stessi sentimenti verso quest’ultimo…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chinai la testa per l’ennesima volta al suo passaggio, ancora non capivo perché dovevo avere quell’atteggiamento di riverenza nei confronti del comitato studentesco, e, in particolare nei SUOI.

Hibari Kyoya, era dannatamente altezzoso, trattava gli altri come fossero nullità, e non mostrava i suoi sentimenti a nessuno. Alzai di poco lo sguardo per riuscire unicamente a incontrare il suo volto che, indecifrabile come al solito, mi passava davanti non degnandomi neppure di uno sguardo. Nonostante il suo comportamento con gli altri, non potevo fare a meno di provare una sorta di attrazione per Hibari.

Anche quel giorno pensavo a quel tipo, nonostante stessi facendo i miei quotidiani allenamenti di baseball con il club. Per questo non mi accorsi subito della palla che, colpita da un mio compagno, era schizzata oltre la rete.

-Vado io a prenderla!- dissi iniziando a correre verso la direzione che aveva preso quella dannata pallina. Uscii dal campo arrivando fino al giardino della scuola che in quei primi giorni di primavera era decorato di petali di ciliegio rosa che svolazzavano sospinti da una delicata brezza primaverile. Fu in quel momento che lo vidi.

Lui, il mio chiodo fisso nelle ultime settimane, colui che non mi si toglieva dalla testa, neppure a scacciarlo prepotentemente, colui che mi ossessionava giorno e notte senza che riuscissi neppure a capirne il motivo, era lì, in giardino, sotto un albero di ciliegio carico di fiori rosa.

Era l’ultima e prima persona che avrei voluto incontrare.

Mi avvicinai a Hibari dimenticandomi completamente della pallina, finché non la vidi proprio lì, accanto a lui, vicino al suo braccio. Lo guardai per la prima volta in volto da una distanza ravvicinata. Era veramente un ragazzo affascinante, nonostante il pessimo carattere. Mi soffermai sul suo petto che si muoveva lentamente, sugli occhi chiusi dalle lunghe ciglia, sulle labbra socchiuse che sembravano solo invitare le mie e sulla mano che si alzava e abbassava adagio con il respiro.

Mi avvicinai ancora di più, mettendomi in ginocchio ad un passo dalle sue labbra, decidendo se prendere la pallina accanto a lui, o spingermi oltre e dargli un bacio, mentre stava ancora dormendo. Senza nemmeno accorgermene sfiorai il suo braccio e improvvisamente mi trovai a terra con lui addosso che mi minacciava con un tonfa alla gola.

-Ehi! Calma, volevo solo riprendere la palla. –esclamai mantenendo il mio solito sorriso.

-Detesto quelli che mi disturbano mentre sto riposando. -disse lui, con uno sguardo di ghiaccio. Faceva veramente paura.

-Perdonami. -dissi portando le mani verso di lui scansandogli l’arma, per poi rimettermi a sedere.

-Prenditi la tua inutile pallina e sparisci. -disse, gentile come al solito.

-D’accordo… Beh, ci vediamo – risposi prendendo la pallina dalla sua mano e alzandomi per andare di nuovo al campo.

-Non contarci troppo.-

Quella fu la conversazione più lunga che ebbi con lui, almeno, fino a questo momento. Non so se fu amore a prima vista, o se m’innamorai gradualmente di lui, so solo che ancora adesso, lo trovo dannatamente carino nonostante il caratteraccio.

  
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