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Autore: domaris    27/05/2010    3 recensioni
Il Dottore rigenerato torna a cercare Jack.
Terzo capitolo della serie "Conversazioni".
Spoilers: Doctor Who - The End of Time, The Eleventh Hour, Torchwood - Children of Earth
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Conversazioni'
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Nota: poiché le storie stanno aumentando ho creato la serie "Conversazioni" in modo che sia più semplice seguirne la progressione. Contrariamente a quanto scritto precedentemente il terzo capitolo non completa la serie. Ci sarà ancora una conversazione oltre questa. Buona lettura, Robin.

Dedicata a Joy, amica e beta preziosa :)

La speranza

Jack Harkness sedeva in un angolo tranquillo del bar, una bottiglia mezza vuota sul tavolino, lo sguardo rivolto verso l'esterno ma indifferente alla spettacolare distesa di stelle. Senza pensare alzò il bicchiere che teneva in mano e bevve tutto d'un fiato il contenuto, facendo una smorfia quando l'alcool gli bruciò la gola. Chiuse gli occhi, assaporandone il gusto residuo che seppur brevemente gli riportava alla mente l'immagine di serate tranquille trascorse nel suo ufficio e quell'ultimo bicchiere condiviso con Ianto a conclusione della giornata.
Improvvisamente si sentì osservato e si volse, riaprendo gli occhi. Un uomo alto e magro apparentemente fuori posto in quel bar spaziale lo stava fissando.
- Jack? - chiese con una punta di dubbio il nuovo venuto.
- Penso che mi abbia scambiato per qualcun altro, - replicò con diffidenza, alzandosi intenzionato ad allontanarsi.
- Capitano Jack Harkness! Mi aspettavo di meglio dall'uomo che mi ha atteso per quasi centocinquanta anni, - decretò l'altro senza scomporsi.
- Dottore? - chiese Jack incredulo, osservandolo dalla testa ai piedi cercando un segno qualunque che gli facesse riconoscere il vecchio amico.
- Rigenerazione, - indovinò il capitano.
Il signore del tempo sorrise compiaciuto.
- Sapevo che doveva esserci un motivo per cui gli piacevi così tanto, - dichiarò.
Jack non disse niente e il Dottore riprese la parola.
- Lo sai, vero? Non avrebbe dovuto farlo. Ma era talmente confuso da essere convinto che sarebbe morto definitivamente. Ci ho messo un po' a riprendermi, anche il TARDIS stava collassando ed ha dovuto rigenerarsi e ripararsi.
Jack si irrigidì, sospettoso.
- Che intenzioni hai? - domandò duramente.
L'uomo sorrise appena e si passò una mano tra i capelli, ricordandogli per un attimo l'esuberante versione precedente.
- Quel che è fatto è fatto, interferire ulteriormente sul passato porterebbe più grattacapi di quanti ne risolverebbe. Ma il controllo della spaccatura è a rischio e la Terra non può permetterselo.
- Non torno indietro, - dichiarò rabbiosamente Jack, pronto ad attaccare il Dottore come se fosse un suo nemico.
- Io credo che invece dovresti farlo prima che Torchwood cada, di nuovo, nelle mani sbagliate.
Il capitano alzò il tono, indifferente alle occhiate di cui lui e il Dottore cominciavano ad essere oggetto.
- Ho lasciato Gwen al comando, non permetterà che accada nulla, - obiettò.
Il Dottore scosse la testa.
- La discendente della coraggiosa donna che chiuse la fessura ha ora una famiglia di cui preoccuparsi. E gli altri non hanno il potere di opporsi alla UNIT.
- Non è un problema mio, - rispose secco Jack, voltandosi per andarsene.
- No? E' strano perché pensavo che ti importasse. Quando lui... Quando io ho contravvenuto alle regole è stato per te, perché ti importava. Perché non c'era modo di salvare il bambino ma c'era la possibilità che salvando Ianto tutto alla fine sarebbe andato nel verso giusto. Invece tu sei ancora qui a crogiolarti nella disperazione come se fosse la tua penitenza mentre laggiù ci sono persone che hanno bisogno di te.
Jack strinse i pugni, furioso.
- Per cosa? Per ricordare ad Alice che ho ucciso suo figlio e che non può vendicarsi in nessun modo? Per avvelenare la vita di chi amo con la mia immortalità?
Il signore del tempo sospirò. Il capitano era sempre stato una testa dura e fargli intendere ragione non era un'impresa facile.
- Per prevenire che avvenimenti così orribili accadano di nuovo, per non cedere il controllo a qualcuno come Yvonne Hartman o anche solo perché l'attuale personale di Torchwood Tre fa del suo meglio ma manca di addestramento e dovrebbe importarti dal momento che si tratta di Ianto Jones, Alice Carter e Lois Habeba e perché tutti quelli che ti amano si sentono miserabili senza di te.
Jack era senza parole. Non lo sorprendeva che Ianto fosse rimasto o che Lois dopo aver assaporato un'avventura non fosse tornata a fare la segretaria. Ma Alice aveva odiato tutto quello che per lui era stato importante, il suo lavoro quasi più della sua immortalità.
- Alice è ostinata quanto suo padre, ma ha avuto accanto amici che l'hanno aiutata a temperare il dolore e a rivalutare alcune cose. Se non vuoi farlo per altri motivi, fallo per lei. Torna a casa, Capitano Harkness.
Non c'era altro da dire. Il Dottore fece un passo indietro, ma ci ripensò, tirò fuori da una tasca il cacciavite sonico e gli prese il polso, armeggiando con il manipolatore del vortice.
- Potrai usarlo per spostarti nello spazio e per chiamarmi in caso di emergenza. Ma se ne abusi la prossima volta lo disattivo completamente, - lo avvertì con un tono gioviale che ancora una volta procurò a Jack un pizzico di nostalgia per il tempo ormai perduto in cui aveva viaggiato con il Dottore.
- Grazie, - fu tutto quello che riuscì a dire con voce strozzata mentre scattava sull'attenti, un'abitudine di cui apparentemente non riusciva a liberarsi.
Non tornò a bere, aveva cose importanti a cui pensare, persone che aveva lasciato convinto di non rivedere mai più. La colpa per la morte di Steven non lo avrebbe mai abbandonato, così come si sarebbe sempre sentito responsabile per Grey, Suzie, Owen, Tosh e tanti altri. Ma nel suo cuore si stava risvegliando una scintilla di speranza e vi si aggrappò con forza. Premette alcuni tasti sul manipolatore e chiuse gli occhi mentre si dissolveva per riapparire a milioni di anni luce di distanza, davanti alla Baia di Cardiff sotto il cielo stellato che circondava la Terra. Era tornato a casa.

Fine


23 maggio 2010

   
 
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