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Autore: Lachesis_    27/05/2010    9 recensioni
Il primo bacio non si scorda mai, così dicono. Dovrebbe essere un momento magico, ma a volte non rimane più nulla dopo, se non pochi frammenti che dobbiamo rimettere insieme da soli.
Una semplice flashfic scritta durante una versione greco, un ricordo perduto di un primo bacio sofferto, distrutto e distruttore.
E poi, che cosa resta?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quello che resta

Alla Bec, perché ci crede ancora.
E alla Dids, perché c’è sempre .
Vi voglio bene.

Occhi, occhi che scrutavano, scavavano dentro di lei, sembravano quasi toccare la sua anima. Mani sicure, forti, ma dolci e delicate, petali di rosa sulla pelle. Mani che la sfioravano, la facevano tremare, la rinchiudevano in un abbraccio. E alla fine rimase solo quell’abbraccio, tutto il resto scomparve intorno a loro, svanì semplicemente. Svanirono le sue lacrime impertinenti, svanì il suo sorriso pieno di dolore, quel dolore muto che la scuoteva dall’interno, faceva tremare tutte le barriere, tutti i muri che tanto abilmente aveva costruito dentro di sé. Quei muri che le sembravano tanto forti ora vacillavano, erano come carta velina al vento. Si avvicinava piano, esitando, cercando di darle un’ultima codarda possibilità, un’ultima via di fuga. E poi tutti i muri crollarono e furono solo labbra, labbra che si toccavano, si cercavano come l’assetato cerca l’acqua e come il bimbo cerca la madre nella notte più oscura. Labbra che giocavano, torturavano, scoprivano e raccontavano una storia meravigliosa, come una porta spalancata su una vita diversa, come una cartolina da un posto lontano e colorato; un invito. Il tempo scivolava accanto alle loro figure unite, senza sfiorarle con il suo scorrere inquieto.
E poi tutto finì, svanì come erano svanite le sue lacrime poco prima. E mentre l’ombra scura di lui svaniva nella notte, a lei rimanevano solo il buio e le macerie, le macerie di quei muri che lui aveva abbattuto. Ma lui non c’era più.
Il suo primo bacio; semplicemente macerie.

 

Note.

Bene, eccomi di nuovo all’attacco con un’altra schifezza. Ahahah. Questa volta anche con dedica, sissì. Comunque. Sì, è brutta, sì è insensata. D’altronde l’ho scritta durante un’ora di greco, dopo – e durante – la versione, quindi potete immaginare le mie condizioni.
Se è qui bisogna solo “ringraziare” la Bec e la Dids, che hanno problemi mentali e credono che io sia brava. Tecnicamente questo coso ha preso spunto dalla traccia di un contest, ma dato che è una traccia che ho proposto io, mi sono sentita libera di pubblicarla qui, con vostro sommo disgusto.
Uhm… non ho altro da dire, se non un grandissimo ringraziamento a tutte le mie pazze, che ormai sono abituate ai miei sproloqui.
Yeah, ho finito. Magari lasciatemi una recensione, eh… xD
Un bacio a tutti.


Bea

  
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