-Patrick, prendi quella scatola piena di scartoffie lì sulla mia scrivania-

-Quale questa?-

-Sì, grazie-

Intanto Teresa si avviò verso le scale; l'ascensore quel giorno era guasto e aveva deciso di far fare il lavoro pesante al consulente.

Giunta alle scale, sentì un rumore poco rassicurante, come di un idiota che inciampava e una scatola che volava…no poteva essere; si girò... NO NO NO!!!

SBAM PATATRAAACKK..

-Oddio! Lisbon stai bene?!-

- Uhmm…sì…credo; i pezzi ci sono, devo vedere se sono ancora utilizzabili... AHI!! Okay, no, mi sa che prenderò l'ascensore-

- Lisbon mi sa invece che ti dovrò aiutare a scendere, l'ascensore è fuori uso; rammenti?

-Merda! Me ne ero già dimenticata; e ora?-

-Dai, tranquilla ,ci sono qua io-

Teresa, lo guardò di sbieco.

-Hai il coraggio di dire: ci sono qua io, tranquilla?-

-No ,in realtà era…-

-Sssh…-

-Ma era…-

- SSSSHH!!...ZITTO E PORTAMI FINO ALLA MACCHINA!-

-Ok! ci siamo, sei viva. Ora il problema è: come fai a tornare a casa in macchina, se ti sei slogata una caviglia?-

-Passami il cellulare...Pronto? Si Cho…scusa se ti chiamo a questa ora ma sono caduta dalle scale e mi sono slogata una caviglia, non ce la faccio a tornare a casa…stasera tarderò un po’- 

- Uhm…si…ma non c'è nessuno che ti può accompagnare?-

-C'è Patrick qui con me-

-tuu…tuu…tuu…-

-Ha attaccato?-

-Sta arrivando!-

Un quarto d’ora dopo

SCREEEECK

Dalla macchina uscì un Cho attento e vigile e per niente assonnato, come sembrava al telefono.

-Ma quanti semafori hai bruciato?- chiese, sbigottito, Patrick.

-Qualcuno- 

-Il mio uomo- disse una voce soddisfatta; fu solo un bisbiglio ma il consulente, dall'orecchio fine, lo captò comunque e, sconcertato, si girò.

Teresa era passata da un espressione incazzata furente, ad una tutta gongolante. Stupefacente, non aveva mai visto un cambio d'umore così repentino…sbalorditivo…forse ce la faceva a fuggire dalla vendetta di Lisbon.

Come si dice? La speranza è l'ultima a morire? Bèh, questi furono i pensieri del consulente, prima di sentire la sua condanna a morte.

-Ah, Cho, lo sai che è stato Patrick a farmi cadere giù dalle scale, con uno scatolone volante?!-

Mai fu visto sguardo più agghiacciante di quello; dietro la figura di Cho si innalzava un drago furente che sputava fuoco e fiamme e digrignava i denti.

-Domani facciamo i conti-