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Autore: sssundew    27/05/2010    5 recensioni
E sarò pure matto, folle, completamente svitato quando dico che l'aspetterò. Ma ti svelo un segreto: tutti i migliori sono matti.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cappellaio Matto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 « Si dice che per sopravvivere qui bisogna essere matti come un cappellaio.
E per fortuna... io lo sono. »

 

 

[ Un teatro vuoto, apparentemente; un'inquadratura buia, un sipario che scivola a metà dal soffito. Una musica che sa di caramelle, the e zucchero in sottofondo, nient'altro che quella a trascinare lontano l'attenzione di un pubblico invisibile. D'un tratto, un'ombra si muove sul palco spoglio, di sottecchi, borbottando strane parole. In testa, ha un enorme cappello. Un cappello... Oh si, Il Cappellaio. Una luce fioca ne insegue i contorni fosforescenti, avvampando sui capelli troppo rossi, finchè - ecco: ti guarda. ]

Cappellaio: Ehm. Sai per caso perchè un corvo somiglia ad una scrivania?

[ Con gli occhioni strabici e verdissimi fissa il vuoto, cercando una sagoma ove soffermare lo sguardo; porta il cappello - il suo cappello, il più bello che abbia mai creato - sulle cosce, mentre va a posare le vertebre su un'impalcatura laterale. ]

Cappellaio: Oh si. Lei aveva perso l'intera sua moltezza, ed era anche arrivata in ritardo - sai?

[ La musica si affievolisce, tace quasi, quando Tarrant alza il volto etereo e smuove le labbra porporine. Un brillio gl'irradia le iridi. ]

Cappellaio: Ma io - si, io! - io l'avevo riconosciuta subito, anche se era più piccola di Mallymkum il ghiro. E poi pluf! l'avevo gettata in una teiera... - oh, dimenticavo. Vuoi un pò di the? - ... ma solamente per salvarla da Ilosovic Stayn, quell'integerrimo! Le avevo poi cucito un vestitino della sua misura, perchè era piccola piccola e, si: furono davvero poche le occasioni in cui la vidi della giusta misura. Le domandai, certo, perchè fosse sempre troppo alta o troppo bassa e non ne so neppure il motivo. Avrei voluto avere il suo visetto giulivo davanti al mio, per... per... oh! Ma che cappello mi prende?

[ Le parole si mescolano confusamente, e avvampano sul viso cinereo - ora rosso, che le labbra quasi non si riconoscono. Avanza qualche timido passo verso la platea, col cilindro sempre chino, e l'imbarazzo negli occhi. La luce lo insegue, mentre la musica ritorna energica, più veloce ad ogni parola che il Cappellaio pronuncia. ]

Cappellaio: Da quando Lei se n'è andata, il tempo si è offeso e si è fermato e da allora neanche più un ticchettio. Ma io le avevo chiesto di restare, oh si che l'avevo fatto! E lei aveva detto si, aveva detto che sarebbe stata una folle, pazza, meravigliosa idea. Eppure, poi, aveva detto che c'erano domande a cui doveva rispondere, cose che doveva fare. E se ne era andata, andata per sempre, con la promessa di tornare prima che io me ne accorgessi.

[ La voce gaia sfiorisce, il fascio di luce che lo inquadra si attenua - diventa ombra, e nasconde qualcosa. Lacrime, forse. ] 

Cappellaio: Tuttavia io sono qui a Sottomondo, e lei chissà dove. I fiori - oh, quelli sanno sempre tutto! - dicono che si sia messa in affari, che abbia dimenticato di essere Alice, quella moltosa, quella  Alice giusta che ci piaceva tanto.

[ La musica torna una cantilena fiacca, che di caramelle, the e zucchero non sa poi molto. Il cappello, frattanto, monta nuovamente sulla nuca infrattata da cespugli rubicondi, irti e sconclusionati. E Tarrant, Tarrant Hightopp - il Cappellaio matto, arretra verso il buio alle sue spalle, confondendovisi lentamente. ]

Cappellaio: E sarò pure matto, folle, completamente svitato quando dico che l'aspetterò. Ma ti svelo un segreto: tutti i migliori sono matti.

[ La figura psichedelica del Cappellaio scompare dietro il sipario, mentre - levandosi il cilindro, saluta la platea vuota con un silente, catartico sorriso. Le luci si spengono, lo spettacolo è finito. ]

 

 

 

 

Mad notices;

C'è poco da dire in proposito.
Io amo profondamente questo personaggio, in particolare in questa versione Burtoniana, e ho voluto, dovuto scrivere qualcosa a riguardo. Ci ho provato, non dico che sia un capolavoro, ma è stata una delle poche cose che ho partorito piacevolmente, qualcosa che è venuto fuori da sè, spontaneamente. E ci tengo, a dirla tutta.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, e per farlo, potete usare ciò che volete - annunci alla radio, piccioni viaggiatori, segnali di fumo - ma vi ricordo che il metodo più semplice è sempre una recensione. Perlomeno, è quello più veloce *_*"

Bhe, alla prossima *_*
sssun.

Avvertenza: le citazioni che avete trovato qui e là nel testo, sono di totale proprietà di Tim Burton. Io le ho solo inserite per rendere al meglio il personaggio, ma non ne detengo i diritti, purtroppo çç°

  
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