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Autore: sweetdreams8    28/05/2010    2 recensioni
Forse questa non è veramente la fine... Una piccola fic (molto, mooolto corta) sul mio personaggio preferito Zero. Spero vi piaccia ^^
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un pezzo d’anima

 

Fin dalla prima volta che l’avevo vista avevo provato qualcosa di particolare per lei: i suoi capelli castani, due occhi profondi dello stesso colore e quelle labbra che si esprimevano sempre con un semplice sorriso.

Forse è in quel momento che ho cominciato ad amarla e a soffrire, ma già allora lei non era molto interessata a me, anzi, non lo era allora, non lo è adesso e non lo sarà mai.

E anche ora, come tutte le altre volte, lei ha scelto lui, suo fratello, la persona che più ama al mondo.

Magari questa è l’occasione buona per lasciarla andare, per dimenticarmi di lei, ma per quanto sia un proposito positivo come sempre s’infrangerà: non posso dimenticarla. Eppure per quanto la mia parte maligna la odi alla follia, il suo sangue scorre caldo insieme al mio, mi inebria tutte le volte che ci penso. Che sciocco…

Ti vedo andar via…

Per quanto tu sia cambiata e io abbia promesso di ucciderti, sai che non potrei mai farlo, sarebbe più facile inginocchiarmi ai tuoi piedi e farmi uccidere io da te…

Ancora una volta vedo allontanarti verso l’uscita delle mura dell’accademia, non sai che io ti sto fissando e forse è un bene. Sono sul tetto dell’edificio, fra poco è l’alba e con l’innalzarsi di essa si sente nell’aria un dolce aroma di rose rosse misto ad incenso: è lo stesso profumo dei tuoi vestiti, forse una folata di vento ti ha sfiorata portandomi un piccolo ricordo di te. Un ricordo che fa male e sicuramente ritornerà in futuro.

Io, Zero, un guardiano, un vampiro, un cacciatore. Io che dovrei essere immovibile ed impenetrabile comincio ad arrancare, straziato da tutto.

Il cuore, gli occhi, le orecchie… tutto rimbomba, i ricordi, in particolare quelli. Tutto ricorda lei e ciò che provo.

Sapere che non avrà mai occhi per me mi fa soffrire. Chi ha mai visto Zero piangere? Riabbandonato da chi amavo, nascondere ciò che provo.

Le gambe non mi reggono più, è come se avessi catene pesanti ai polsi che mi spingono ad inginocchiarmi.

Queste mani che hanno ucciso, commesso peccato, ma che ti hanno sfiorata; queste mani che si stanno bagnando di lacrime salate, che cosa ignobile, non dovrei nemmeno provare tutto questo, ma sono stufo di fingere, stufo di mentire e soffrire, questo deve diventare un ricordo.

Un semplice ricordo.

Uno stupido ricordo.

Ti guardo andare via…

Ti volti, guardi l’accademia, non mi vedi. Muovi un passo incerta verso la presidenza, forse hai dimenticato qualcosa. Tempo due secondi, ti rigiri e riprendi a camminare. Forse mi sono immaginato tutto, magari anche tutto ciò che provavo e vivevo era semplicemente una vana fantasia, ma una cosa è certa: tu non sei mia e non lo sarai mai.

Continuano a scendere copiose lacrime rigandomi il viso; guardo il cielo, è un nuovo giorno, ma non per me, è come se tutto affogasse dentro il mio cuore pugnalato da ogni raggio di sole. Il cuore sembra fermarsi, il respiro si fa affannato quasi fossi in iperventilazione.

Chiudo gli occhi, respiro profondamente cercando di calmarmi, una fitta mi colpisce allo stomaco e un gemito soffocato squarcia l’aria della terrazzina espandendosi rauco nell’aria e nel cielo della prima mattina. Ma lei non sente, o forse non vuole sentire.

E da stupido che sono ho sbagliato, ho mostrato il mio punto debole.

Mi alzo, accanto alla porta che riconduce all’interno dell’edificio c’è un cespuglio di rose, mi avvicino e, prima di entrare, raccolgo uno di quei candidi fiori.

Lo guardo è così piccolo nella mia mano, è fragile, puro, ma si può macchiare in fretta e soprattutto non è mio. Stringo il pugno, tutti i petali si staccano e cadono dalla mia mano mezza aperta. Lei non è più la mia dolce rosa Yuki, lei ormai è di Kaname.

Tristemente, abbandono la mia posizione, sono convinto che non la rivedrò mai più.

All’interno delle lacrime che ormai stanno terminando, piccoli pezzi della mia anima che vanno in frantumi; apro la porta ed entro nell’accademia. Le ragazze, ancora assonnate, che passano mi guardano con fare interrogativo, forse notano le righe delle lacrime, con fare veloce le asciugo. Alcune passano gettandomi sguardi di apprezzamento che mai non ricambierò.

Sento già la sua mancanza, come se un pezzo della mia anima volesse andare con lei, guardo fuori della grande finestra del corridoio.

Lei è ferma, sotto il porticato delle mura, pronta ad uscire, sta raccogliendo qualcosa dal cielo, un petalo…

Lo prende, lo guarda e alza lo sguardo verso le tante vetrate, mette il petalo in tasca e riprende a camminare. Sorrido.

Forse questa non è veramente la fine, magari è solo un nuovo inizio.

E’ ancora presto per le lezioni, ma decido di andarmi a sedere in classe. Apro il mio libro preferito e dentro, quasi ad immaginarlo, un foglietto: pensavo fosse di qualche mese prima in cui lei mi sgridava perché non mi ero presentato a lezione, invece è un semplice foglio di carta con sopra scritto “Tornerò”.

Si forse ho ragione.

Questo può essere l’inizio di qualcosa di nuovo. E questa volta voglio che il mio pezzo d’anima sia legato a te, nel bene e nel male.

 

The end

 

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Ringrazio tutti i lettori, spero vi sia piaciuta, commentate in tanti!!! XD Faooooooooo

  
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