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Autore: Lady Numb    01/09/2005    10 recensioni
Un'altra one shot sui Green Day,in particolare su Billie Joe Armstrong e la sua famiglia...la vicenda è drammatica,ma puramente inventata!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Billie joe aveva la sensazione di vivere in un incubo

NDA: prima di leggere,date un’occhiata a questa nota,perché è ESTREMAMENTE importante!!

Io non possiedo i Green Day,appartengono a loro stessi e allo stesso modo Adrienne Nesser appartiene a se stessa e tutti i minorenni citati in questa storia appartengono ai loro genitori.

Le vicende narrate sono INVENTATE,non è MAI successo nulla del genere che io sappia,tutto ciò che leggerete è solo il frutto della MIA IMMAGINAZIONE!

 

Revenge

 

2002:

 

Billie Joe aveva la sensazione di vivere in un incubo.

Non poteva essere vero,non riusciva a capacitarsi del fatto che tutte quelle cose orribili stessero succedendo davvero a lui,molte,troppe volte aveva l’impressione di vivere in un brutto sogno o nella vita di qualcun’altro,perché quel susseguirsi di eventi dolorosi e umilianti non aveva nulla a che vedere con la vita che lui,Billie Joe Armstrong,aveva vissuto fino ad una settimana prima.

Il ragazzo si alzò dal divano,su cui passava ormai gran parte delle giornate,per dirigersi in cucina in un raro momento di appetito.

Mentre si stava preparando qualcosa da mettere sotto i denti,lo sguardo gli cadde su una macchinina che si trovava,per qualche strano motivo,nel cestino del pane.

Immediatamente Billie sentì che lo stomaco gli si chiudeva e rimise tutto quello che aveva preparato al suo posto,ormai rassegnato,perché ogni volta che ci provava succedeva sempre qualcosa che lo faceva desistere prima ancora di iniziare.

Prese la macchinina fra le mani e la portò con sé in salotto,dove si mise di nuovo a sedere sul divano,e la osservò attentamente: non era un gran intenditore,ma se non si sbagliava quella doveva essere una Ferrari,rossa,precisa in ogni dettaglio.

La mise sul tavolino di fronte a lui e si ripromise di portarla a Jakob non appena lo avesse incontrato.

‘Chissà quando,allora...’ si disse il ragazzo.

Aveva pensato di accendere la televisione,ma poi aveva rinunciato anche a quell’unica distrazione,forse nel profondo si divertiva a farsi del male in quel modo,ma preferiva di gran lunga guardarsi intorno e rendersi conto del silenzio,del vuoto e dell’inutilità che regnavano da una settimana in casa sua,quella casa troppo grande per lui solo,ma che non poteva lasciare.

Le copertine dei giornali poi non lo aiutavano affatto: Mike non avrebbe voluto portarglieli,ma Billie aveva insistito,voleva sapere cosa si diceva fuori,come veniva vista e giudicata quella storia e quando finalmente Mike aveva ceduto,aveva compreso il motivo della sua esitazione,perché da quello che aveva potuto leggere la gente aveva già espresso il suo verdetto,un verdetto di colpevolezza nei suoi confronti.

In quel momento avrebbe disperatamente avuto bisogno di Adrienne,della sua amata Adrienne,ma lei non era lì con lui,non poteva essere lì con lui,perché lei si trovava in una stanza d’ospedale a combattere fra la vita e la morte e lui non poteva nemmeno starle vicino,perché lui era accusato di averla ridotta così.

Se solo quel maledetto pomeriggio avesse ascoltato Mike e fosse andato con lui allo studio,ora non si sarebbe trovato in quella situazione,invece lui aveva deciso di raggiungerlo più tardi,di passare un po’ di tempo a casa.

Ricordava ogni singolo dettaglio come se fosse successo il giorno precedente:Jakob era all’asilo e Joey a scuola,lui era rimasto in camera a riposare mentre Adrienne era in cucina intenta in qualche esperimento culinario dei suoi.

Billie si era addormentato attorno alle due e un’ora dopo la sveglia era suonata,infatti aveva promesso a Mike e Trè che li avrebbe raggiunti alle tre e mezzo,per cui si alzò e si cambiò,poi scese al piano di sotto per uscire,ma prima,come faceva sempre,era andato a cercare Adrienne per salutarla.

Si era diretto a passo deciso verso la cucina,l’ultimo posto dove l’aveva vista,ma lei non c’era,allora l’aveva chiamata e l’aveva cercata in salotto,ma non l’aveva trovata.

Iniziando a preoccuparsi,Billie pensò di cercarla al piano di sopra e aveva salito la rampa di scale che portava al piano superiore.

Aveva guardato nella camera dei bambini,in bagno,nella sala dei giochi,aveva guardato ovunque,finchè, ormai al culmine della preoccupazione,aveva notato una cosa che lo aveva sorpreso:la porta del suo studio era socchiusa.

Non era normale,perché le chiavi le aveva solo lui e normalmente chiudeva sempre a chiave,perché temeva che Jakob e Joey entrassero e combinassero qualche danno,tipo stracciare testi o farsi male con le chitarre.

Si avvicinò alla porta,l’aprì completamente e subito sentì la necessità di aggrapparsi allo stipite.

Adrienne giaceva a terra,una piccola chiazza di sangue sotto la testa e di fianco a lei una delle chitarre, macchiata di sangue.

Billie si sentì mancare,poi il suo primo impulso fu quello di correre da lei per vedere come stesse,ma per fortuna ebbe l’accortezza di non muoverla,si limitò a chiamare l’ambulanza e la polizia.

Gli agenti iniziarono a tempestarlo di domande non appena misero piede in casa,ma Billie era troppo sconvolto per rispondere,forse aveva detto qualcosa,ma fortunatamente aveva chiamato Mike il quale, insieme a Tré,si era precipitato da lui e aveva gentilmente fatto capire alla polizia che quello non era il momento adatto per pressarlo.

Mentre Tré andava a prendere i bambini e li portava dalla madre di Billie,Mike rimase a casa con l’amico e si fece raccontare tutto quello che era successo,poi Billie si era calmato e la polizia aveva ricominciato a fargli domande.

Dal tono e dal tipo di quesiti,Billie capì subito dove volevano arrivare,lo avrebbe capito chiunque che lo ritenevano già colpevole.

Dopo un’ora circa era arrivata la notizia che Adrienne era in coma e che le sue condizioni erano critiche, notizia che aveva distrutto Billie,ma nonostante questo Mike dovette quasi litigare con gli agenti per convincerli ad andarsene.

Trè aveva riportato a casa i bambini e questo era servito a distrarre Billie per un bel pezzo,infatti aveva avuto il suo bel da fare per inventare una storia che potesse giustificare il disastro che c’era in casa,infatti il piano di sopra per espressa richiesta degli agenti non doveva essere utilizzato e anche il piano di sotto era conciato male,ma per fortuna Mike e Tré gli avevano dato una mano a sistemare.

Quella notte sia lui sia i bambini avevano dormito sul divano,o meglio,Joey aveva dormito,Jakob era terrorizzato,anche se Billie lo aveva convinto con tutte le sue storie,quella situazione lo spaventava,inoltre l’assenza di Adrienne rendeva il piccolo ancora più inquieto.

Erano passati due giorni e la polizia gli aveva ufficialmente comunicato che era sospettato del tentato omicidio di sua moglie,dato che tutti gli indizi sembravano portare a lui:innanzitutto la chiave dello studio,che era stata ritrovata poco distante dalla ragazza e su cui c’erano solo le impronte di Billie, ma questo non era l’unico elemento,la polizia aveva infatti trovato nascoste in cortile un paio di scarpe di Billie macchiate di sangue,che era risultato essere di Adrienne e nonostante il ragazzo avesse ripetuto all’infinito che non aveva la più pallida idea di come le scarpe fossero uscite dal suo armadio,non gli avevano creduto, nessuno oltre a Mike,Tré e sua madre gli aveva creduto.

Ulteriori elementi portavano a supporre che chiunque avesse colpito Adrienne fosse alto all’incirca quanto lei,al massimo qualche centimetro in più,esattamente come Billie,il quale,sulla base di tutti questi elementi, era considerato il maggiore indiziato e il primo dei sospetti,poco importava che esistesse un considerevole numero di persone che aveva ottimi motivi per odiarlo.

Ovviamente,nonostante il loro manager,James,avesse fatto di tutto per impedirlo,la notizia divenne di dominio pubblico e la stampa cominciò ad assediare il giardino di casa Armstrong,ma a Billie non importava nulla.

Non era stato portato al commissariato proprio per evitare che i giornali costruissero storie più assurde di quelle che già creavano,in compenso c’erano agenti che lo controllavano giorno e notte,per evitare che scappasse,ma il ragazzo non ci pensava nemmeno,a scappare,non aveva più voglia di fare nulla,organizzare una fuga era proprio l’ultimo dei suoi pensieri

Tutto questo,però,sarebbe stato in qualche modo sopportabile se non fosse arrivato un altro brutto colpo: dal momento che sul suo capo pendeva un’accusa di gravità notevole,gli era stato impedito di vedere sia Jakob sia Joey se non in giorni stabiliti e comunque sotto stretta sorveglianza.

I bambini ora stavano da sua madre e Billie ci stava male,perché loro erano le cose più belle e più importanti della sua vita e non poteva sopportare che gli impedissero di stare con loro,era come togliergli l’unico motivo di vivere,ma non era solo questo il problema,c’era altro,sapeva che anche loro stavano male, soprattutto Jakob, aveva parlato con sua madre,almeno quello glielo lasciavano fare,e lei gli aveva detto che il bambino piangeva sempre,non voleva mangiare né giocare,stava tutto il giorno semplicemente seduto sul suo lettino a piangere,si addormentava con le lacrime agli occhi e si svegliava triste,sua madre aveva detto che non lo aveva mai visto sorridere e Billie Joe,già abbastanza depresso per tutta quell’assurda situazione,se possibile si era ulteriormente innervosito e intristito.

L’unica cosa che gli aveva impedito di lasciarsi completamente andare erano le visite praticamente giornaliere di Mike e Tré,che gli portavano anche notizie di Adrienne,purtroppo mai particolarmente buone,ma almeno sapeva qualcosa,altrimenti,ne era certo,sarebbe impazzito sul serio.

I suoi amici inoltre stavano facendo un ottimo lavoro con la stampa,insieme a James stavano tenendo a bada praticamente tutta la stampa nazionale e Billie gliene era profondamente grato,perché se fosse stato per lui avrebbe mandato tutti quanti a quel paese e aveva la netta sensazione che questo non avrebbe giovato alla sua reputazione,al momento già piuttosto compromessa.

Come evocato dai suoi pensieri,in quel momento Billie vide Mike entrare in salotto,lo sguardo piuttosto nervoso,probabilmente gli agenti lo avevano perquisito o qualcosa del genere.

Mike ‘ehy,come va?’

Billie ‘cambiamo domanda?’

Mike ‘niente novità?’

Billie ‘secondo e non stanno nemmeno facendo ulteriori ricerche,hanno il loro colpevole e questo gli va bene...’

Mike ‘non essere così pessimista Billie...’

Billie ‘dammi un buon motivo per non esserlo Mike...passo tutto il sacrosanto giorno chiuso qui dentro guardato a vista,ci manca solo che mi filmino,mia moglie è in ospedale in bilico fra vita e morte e mi accusano di esserne il responsabile,non mi fanno vedere i miei figli,il mondo mi considera un assassino...dimmi tu che cosa ci vedi di buono in tutto questo!’.

Mike rimase interdetto per qualche secondo,non sapeva davvero cosa rispondere,perché si rendeva conto che non c’era un lato positivo in quella storia,ma era anche vero che era vitale che Billie non si lasciasse andare completamente.

Billie ‘scusa,ma sai com’è...quando passi le giornate a prendertela col divano,appena vedi un essere umano ti viene naturale usarlo come capro espiatorio...’

Mike ‘nessun problema’

Billie ‘novità?’

Mike ‘su che fronte?’

Billie ‘quanti fronti abbiamo?’

Mike ‘stampa,indagini...’

Billie ‘Adrienne’

Mike ‘su quel fronte non c’è nulla di nuovo...la situazione è sempre la stessa,i dottori dicono che ci sono dei lievi miglioramenti,ma per il momento non se ne vede l’effetto...’

Billie ‘come diavolo fanno a credere che sia stato io?!’

Mike ‘Billie,è la stessa domanda che puntualmente mi fai ogni giorno ed io puntualmente ti fornisco la stessa risposta...non gli pareva vero di avere un colpevole a disposizione e hanno fatto di tutto per trovare prove a tuo carico...’

Billie ‘ho bisogno di sentirmelo ripetere...ci devo fare l’abitudine,sai’

Mike ‘ti prego,piantala di fare il disfattista!’

Billie ‘ok,ok,la smetto...’

Mike ‘così ti voglio!’

Billie ‘non è che hai visto Joey e Jakob?’

Mike ‘tua madre è casualmente passata davanti a casa mia con i bambini e quando hanno visto Estelle non c’è stato verso di dividerli per un’ora buona...’

Billie e stanno bene?’

Mike ‘beh,ieri si sono distratti,sembravano tranquilli e tua madre ha detto che Jakob sta meglio...non che sia al settimo cielo,ma per lo meno gioca,mangia e parla... Joey è un po’ triste,ma è un bambino intelligente,cerca di reagire al meglio’

Billie ‘non sai che sollievo...già non poterli vedere è terribile,ma sapere che stanno male è ancora peggio’

Mike ‘lo posso solo immaginare,ma ti capisco...ah,Jakob mi ha detto di darti questo!’ ed estrasse un foglio dalla tasca.

Billie lo guardò e vide che suo figlio aveva fatto un disegno.

Mike ‘se non ho capito male dovremmo essere noi tre...’.

Billie Joe sorrise osservando come suo figlio aveva rappresentato un ideale concerto dei Green Day: dietro a tutti c’era quello che voleva essere Tré,raffigurato dietro la batteria con le bacchette in mano e gli occhi azzurri spalancati,situazione che aveva sempre fatto morire dal ridere suo figlio e,a dire il vero,anche lui e Mike,poi ‘era Mike,i capelli biondi esageratamente in piedi e il basso in mano e infine c’era lui,con la chitarra blu a tracolla mentre cantava al microfono.

Mike ‘certo che è un piccolo artista...’

Billie ‘non direi’

Mike ‘e perché?’

Billie ‘ti ha fatto bello,amico’

Mike ‘...ah ah...’

Billie ‘dai,qui sembri bello quanto me!’

Mike ‘si dà il caso che lo sia,molto più di te’

Billie ‘credici,credici...scherzi a parte,grazie,questa è la cosa migliore della settimana’

Mike ‘figurati...a proposito di cose belle,ti saluta Tré,oggi doveva andare a non so quale incontro scolastico per Ramona’

Billie ‘ok,salutalo.

I tre rimasero a parlare ancora per un’oretta circa,poi Mike dovette salutare il suo amico,quella settimana Estelle stava con lui e aveva approfittato anche troppo della disponibilità di sua madre.

Billie accompagnò l’amico alla porta,poi,una volta che se ne fu andato,si preparò ad affrontare i momenti peggiori di tutta giornata:la sera e soprattutto la notte.

 

****************

 

Erano passati altri tre giorni e la situazione era sempre la stessa,con un’unica differenza:Billie Joe era più vicino alla follia.

Nell’unica conversazione che aveva avuto con la polizia,che proprio per la sua unicità era stata anche civile,aveva chiesto quando avrebbe potuto incontrare i bambini e l’argomento era stato liquidato con un “non si sa ancora” e il ragazzo aveva il sospetto che stessero sì continuando le indagini,ma in un’unica direzione,quella per accusarlo.

Questa era un’opzione,l’altra era che,oltre che pazzo,stesse diventando anche paranoico.

Ormai non se la sentiva di escludere nulla,in fondo aveva conservato la lucidità per capire che parlare con la sua immagine riflessa nello specchio non era quello che comunemente era considerato un sintomo di sanità mentale.

Mentre si stava chiedendo se rendersi conto del fatto che certi suoi atteggiamenti non fossero normali fosse o meno un passo avanti verso la guarigione,sentì qualcuno che bussava alla porta del soggiorno e senza aspettare la risposta entrava.

Billie si voltò e si trovò davanti a quello che lui aveva ribattezzato il “Divino Commissario Johnson”,perché aveva la netta impressione che tutti dipendessero da lui e dalle sue decisioni e ultimamente aveva avuto l’impressione che anche la sua vita dipendesse dalla sua volontà.

C. Johnson ‘buongiorno signor Armstrong,potrei parlarle per qualche minuto?’

Billie prego,si accomodi’.

Il commissario si sedette davanti a lui e sembrò esitare,ma poi iniziò.

C. Johnson ‘bene...innanzitutto le dobbiamo delle scuse’.

Billie lo fissò senza capire:scuse?

Billie ‘prego?’

C. Johnson ‘certo...le porto due buone notizie,la prima è che sua moglie oggi si è risvegliata e secondo i medici sta bene...’.

Il cuore di Billie Joe mancò un battito per la felicità e trattenne l’impulso di abbracciare il commissario,in quel momento avrebbe abbracciato persino gli Slipknot se fossero stati lì.

C. Johnson ‘la seconda buona notizia è che lei ha affermato che non è stato lei a colpirla,anche se non ha visto il colpevole,dice che aveva un passamontagna,ma è certa che era molto più alto di lei,pertanto da questo momento lei è prosciolto da ogni accusa...tuttavia c’è una cosa molto importante:la notizia dovrà essere assolutamente riservata,ho già parlato con i medici e loro faranno in modo che la notizia non trapeli,di modo che il colpevole creda di essere ancora al sicuro...tutto questo sarà ovviamente chiarito con comunicati stampa alla risoluzione del caso...per quanto riguarda i suoi figli, torneranno a casa oggi stesso,facendo attenzione che nessun giornalista se ne accorga o la nostra copertura cadrebbe...lei ha qualche idea di chi potrebbe essere il colpevole?’

Billie ‘come ho già ripetutamente affermato,più di una persona ha delle buone ragioni per odiarmi...’.

Il commissario incassò l’affermazione piuttosto ironica di Billie senza scomporsi,disse che avrebbe controllato i nomi che il ragazzo da subito aveva dato alla polizia e se ne andò,porgendogli di nuovo le sue scuse.

Una volta che gli agenti se ne furono andati,Billie corse verso il telefono per chiamare Mike e Tré,ancora euforico per la notizia ricevuta.

Non era passata mezz’ora che i due erano a casa sua e avevano un bel da fare a calmare Billie,decisamente su di giri.

Mike ‘ma sbaglio o ci sono ancora gli agenti fuori?’

Billie ‘copertura,se se ne vanno la stampa capisce ed è la fine...devo restare ancora tappato in casa,ma non me ne importa più nulla,i bambini tornano,Addie sta bene...Dio,mi sembra di essere uscito da un incubo!’

Trè ‘sei uscito da un incubo,amico’

Billie ‘già…anche se resta sempre un’incognita...’

Mike ‘chi è stato,giusto?’

Billie ‘già...in fondo è meglio che gli agenti restino qui,non mi sento affatto sicuro...Addie non ha nemici,non che io sappia almeno,perciò credo che si tratti di qualcuno che ce l’ha con me...’

Trè ‘una cosa per volta,adesso goditi la felicità del momento!’.

In quel momento i tre videro gli agenti accompagnare nella stanza la madre di Billie con i bambini,che non appena videro il padre gli corsero incontro e un attimo dopo Billie si ritrovò sul divano con addosso Jakob e Joey e il ragazzo pensò che probabilmente quello era il momento più bello della sua vita.

 

****************

 

Billie aveva appena messo a letto i bambini,i quali si erano addormentati praticamente subito,dal momento che avevano passato tutto il giorno a giocare e rincorrersi per la casa.

Quei quattro giorni erano stati favolosi,i bambini avevano ridato un senso alla vita di Billie Joe,finalmente era tornato quello di un tempo,quello che era prima che succedesse tutto e a questo aveva contribuito in modo determinante la telefonata che Adrienne gli aveva fatto il giorno prima,si capiva chiaramente dalla sua voce che era ancora abbastanza debole,ma Billie aveva capito che stava bene e questo gli bastava per sopportare il fatto di non poterla vedere.

Uscì dalla cameretta e si diresse verso il suo studio:il giorno prima ci era entrato per la prima volta dopo molto tempo e gli erano venuti i brividi,ma non al pensiero di quello che era successo,bensì quando si era reso conto del disastro che la polizia aveva provocato:lui,che era un maniaco dell’ordine,si era ritrovato tutti i testi, vecchi e nuovi,sparsi qua e là,le chitarre appoggiate alla buona l’una sopra l’altra,biro,plettri,fogli sparpagliati ovunque.

Il primo impulso era stato quello di andarsene e lasciar perdere ed in effetti era quello che aveva fatto,ma quella sera aveva deciso di affrontare il problema e,anche se sapeva che probabilmente ci sarebbe voluta quasi tutta la notte,aveva deciso di sistemare tutto.

Si sedette alla sua scrivania e cominciò a dividere i testi vecchi da quelli nuovi,per poi raggrupparli a seconda del cd di appartenenza,della data di stesura o secondo altri canoni,poi si dedicò al resto degli oggetti distribuiti ovunque sul pavimento.

All’incirca alle due decise di sospendere l’attività e di andare a dormire,era stanchissimo anche lui dal momento che Jakob e Joey ad un certo punto avevano deciso che era più divertenti mettersi insieme ad inseguire papà.

Stava radunando gli ultimi fogli,dando le spalle alla porta,quando sentì che questa si apriva.

Istintivamente si alzò in piedi e si voltò,convinto che Jakob avesse fatto di nuovo qualche brutto sogno,ma non si trovò davanti né Jakob,né Joey né uno degli agenti che normalmente controllavano casa sua:davanti a lui c’era un uomo di circa trent’anni,molto alto,con due occhi neri da far paura e i capelli del medesimo colore.

Billie lo fissò confuso e spaventato,perché l’uomo teneva in mano una pistola e gliela stava puntando.

‘Ti ricordi di me,Armstrong?’.

Billie lo guardò più attentamente e all’improvviso si ricordò:quell’uomo era Jason Gills.

Ricordava perfettamente l’episodio che aveva fatto entrare quell’uomo nella sua vita,come se non fosse passato un anno da allora.

Stava tornando a casa dallo studio ed era tardi,le undici di sera circa stava percorrendo la solita strada,scarsamente illuminata dai pochi lampioni che funzionavano.

Billie non stava andando eccessivamente forte,anzi,per i suoi standard andava decisamente a rilento,ma non fu questo la causa scatenante di quello che successe,fu il furgoncino dietro di lui la causa di tutto.

Si era fermato al semaforo rosso,ma il conducente del veicolo che lo seguiva era ubriaco e non aveva nemmeno frenato,lo aveva tamponato e Billie,nel tentativo di controllare la macchina,era finito sulla corsia opposta.

Aveva visto la macchina arrivare e aveva fatto di tutto per sterzare in tempo,ma l’impatto era stato inevitabile:lui ne era uscito illeso e lo stesso valeva per il conducente della terza vettura,ma non per la moglie di quest’ultimo,che era senza cintura e che aveva sbattuto violentemente la testa contro il parabrezza,morendo sul colpo.

Suo marito si chiamava Jason Gills e aveva dato la colpa della morte della moglie a Billie,lo aveva denunciato e trascinato in tribunale,ma la giuria gli aveva dato torto, la colpa non era di Billie,ma del conducente del furgoncino che aveva spinto la macchina del cantante sull’altra corsia.

Dallo sguardo che aveva,Billie capì perfettamente che lui non la pensava così.

Jason ‘tu mi hai rovinato la vita...è colpa tua,solo tua...’

Billie ‘non sono stato io...’

Jason ‘non è vero! È facile per quelli come te...siete famosi e credete che con i soldi si possa fare tutto…avrai anche convinto i giurati che non era colpa tua,ma io lo so che non è così,so che sei stato tu ad uccidere la mia Jane...tu mi hai rovinato la vita ed ora io rovino la tua...’.

Billie Joe capì immediatamente cosa voleva dire:era lui che aveva tentato di uccidere Adrienne.

Jason ‘sai,è stato fin troppo facile entrare in camera tua quel pomeriggio e rubarti chiavi e scarpe...per attirare tua moglie è bastato fare un po’ di rumore...’.

Billie finalmente cominciò a capire molte cose,era come se i pezzi di un puzzle si stessero finalmente incastrando,dando un senso a tutto.

Jason ‘come ci si sente,eh? Come ci si sente sapendo che qualcuno ha ucciso tua moglie? Male,vero? Si sta male...ma tu ti meriti di stare molto peggio...ti meriti di morire per quello che hai fatto al mio amore...pensa un po’ ai titoli dei giornali... “Roso dal rimorso per aver ucciso la moglie,Billie Joe Armstrong si toglie la vita con un colpo di pistola dopo aver soffocato i figli nel sonno”..’.

Billie Joe si sentì mancare:no,Jakob e Joey no.

Billie ‘loro non c’entrano nulla,sono solo dei bambini!’

Jason ‘lo vedi cosa significa,soffrire? E tu non potrai fare niente...chissà,chiameranno il loro papà perché venga ad aiutarli,ma tu non ci sarai,perché sarai già morto...’

Billie non riusciva a sopportare nemmeno il pensiero di una cosa del genere,di quel pazzo che osava anche solo avvicinarsi ai suoi bambini.

Jason ‘bene...addio!’ e sparò.

Billie,colto di sorpresa,fece appena in tempo a scansarsi e ad evitare il colpo,ma Jason non si scoraggiò e continuò a sparare.

Un proiettile colpì di striscio sul braccio il cantante,che cadde a terra.

Fortunatamente però gli spari avevano attirato l’attenzione degli agenti,che erano corsi in casa ed ora bloccavano a terra l’uomo.

Una volta che questo fu reso innocuo,Billie corse in camera dei bambini per assicurarsi che stessero bene,ignorando il dolore al braccio e quando aprì la porta li vide seduti nei loro letti,evidentemente spaventati da tutto quello che avevano sentito.

Billie gli fece segno di avvicinarsi e non appena li ebbe vicino a lui li abbracciò entrambi,sollevato nel vedere che stavano bene.

Joey ‘papà,cos’hai fatto al braccio?’.

Solo in quel momento Billie si rese conto che nel punto in cui la pallottola lo aveva sfiorato la sua maglietta era sporca di sangue.

Billie ‘va tutto bene,non è niente...voi state bene?’

Joey ‘sì’

Jakob ‘sì’

Billie ‘bene,questo è quello che conta...adesso andiamo a dormire,ok?’

Joey ‘va bene’

Jakob ‘mi racconti una storia?’

Billie ‘tu mettiti sotto le coperte,vado un attimo di là e poi torno a raccontarti tutte le storie che vuoi,ok?’

Jakob ‘evviva!’.

I bambini si rimisero a letto e Billie uscì dalla stanza proprio nel momento in cui Jason veniva portato via.

Quando finalmente tutti i poliziotti se ne furono andati,Billie andò a medicarsi la ferita e si cambiò la maglietta,poi si diresse verso la camera dei figli.

Il giorno dopo finalmente avrebbe rivisto Adrienne e ne avrebbe avuto di cose da raccontargli,eccome!

Entrò nella cameretta e si sedette sul bordo del letto di Jakob e quando lo vide sorridere capì per la prima volta che era davvero tutto finito.

 

 

Ciao ciao ciao!!

Con questa fic sono tornata sul genere drammatico,che,se qualcuno non lo sapesse,è il mio preferito... lo so,ho un immaginario quanto mai cupo e tragico,ma che ci volete fare...

Spero che questa piccola invenzione (e sottolineo,INVENZIONE) della mia fantasia malata vi sia piaciuta e spero anche che vorrete lasciarmi una recensione,tanto per farmi contenta!!

Un bacione schioccoso!!!

 

P.S. un po’ di pubblicità...se questa fic vi è piaciuta,potrebbero interessarvi le altre fic sui Green Day che ho scritto,ossia “When the elevator stopped”, “High Voltage”, “2000 light years away” e “Why I wrote that song”...se volete,leggetele e recensite,mi raccomando!!!!!!!^___^

   
 
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