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Autore: Dea Elisa    30/05/2010    5 recensioni
Un percorso in qualche capitolo della storia tra House e Cuddy in diversi momenti della loro vita.
Scene separate tra loro ma accomunate da... rumors.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Contesto generale/vago
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Tempo d'esami - parte 1









Una ragazza dai capelli castano scuro, tra i quali spuntava un fermaglio rosso a forma di rosellina, era china su un grosso librone scritto fitto in inglese; accanto a lei un evidenziatore scarico e una matita ben temperata osservavano dal piano della scrivania le sue espressioni di stanchezza mista a frustrazione.

“Lisa!” la voce squillante forzatamente ma inutilmente tenuta bassa della tua compagna di stanza attirò l’attenzione di tutta la biblioteca: giovani studenti di medicina ora fissavano Clarissa che tentava, ingobbita dal peso dei libri che trasportava, di raggiungere la sua postazione.
“Diamine quanto pesano!”
Un ronzio indistinto accomunava intanto i presenti.

Sempre più in imbarazzo, osservi la scena sperando che finisse il prima possibile.
La ragazza lascia andare i tre tomi sulla scrivania, liberandoli in un sonoro tonfo.

“Lisa non t’immagini… Lisa ho preso 18! E non sai che gran culo che ho avuto!”

Dietro di te odi qualcuno che sposta la propria sedia scricchiolante.
Si sporge appoggiandosi al piano della tua scrivania.
Guarda la tua amica, ora forse più in imbarazzo di te.
Il silenzio cala all’improvviso.

“Peccato, ma l’unico culo di cui posso testimoniare la grandezza – e siamo a livelli spropositati – è quello della tua amica che, apparentemente al contrario tuo, non si accontenta di un misero 18, viste le ore che ormai ha passato su questo volume di…”
Si piega addocchiando le pagine del libro e lo senti farfugliare qualche frase letta qua e là.
L’unica cosa che invece a te verrebbe in mente di fare è uscire da quella sala di corsa e picchiare a sangue Clarissa.
Ruoti il capo per guardare in viso quello studente che sembrava avesse almeno un anno più di te; quando percepisce la tua curiosità, si volta a sua volta, rimanendo sospeso a pochi centimetri dal tuo volto.
Senti di essere arrossita e speri che quel velo di fondotinta che ti eri messa quella mattina fosse servito a qualcosa.
Avevi il cuore che ti martellava contro la cassa toracica quando i suoi occhi – di un azzurro che non avevi mai visto – si erano tuffati indagatori nei tuoi.
Sembrava spiazzato anche lui, da quella buffa situazione, e speri avesse riconosciuto l’argomento che stavi trattando, affinché potesse concludere quel provocante rimprovero alla tua compagna.
“… neurochirurgia. Non per vantarmi, ma ho preso 30 e lode, a suo tempo” abbozza un sorriso.
Il voto a cui tu puntavi.

Non avevi il coraggio di distogliere lo sguardo da lì, cosa tra l’altro inutile, visto che la tensione nell’aria non presagiva nulla di buono: come minimo Clarissa vi stava fissando con un’espressione ebete, mentre tutti gli altri assistevano allo spettacolino magari muniti di qualcosa da sgranocchiare.
Lo conoscevano.
Il silenzio che si era stabilito da quando aveva mosso la sua sedia non significava niente se non… rispetto.
Rispetto o paura.
O entrambi.
Perché allora l’unica cosa che provavi tu era un’insolita curiosità e una strana e soprattutto inopportuna attrazione?

“La tua agitazione mi dice che hai l’esame domani.”

Annuisci.
O aveva imparato a memoria gli appelli di ogni esame, o aveva provato a indovinare, o aveva un superpotere di cui ignoravi l’esistenza.

“Se vuoi, ti posso dare una mano per il ripassone finale, miss culo grosso.”

“Cafone.”
Senti qualcuno trattenere il fiato, altri borbottare qualcosa, altri ancora azzardare qualche parola in serpentese per zittire i più audaci.

Si bagna le labbra con la lingua, sorridendo, forse soddisfatto.
“Mi chiamo Gregory. Ma tu puoi chiamarmi House.”
Ti porge la mano, che stringi.

“Mi chiamo Lisa Cuddy. E puoi chiamarmi come vuoi.”

“Va bene, miss culo grosso.”





To be continued...


   
 
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