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Autore: Rota    30/05/2010    4 recensioni
-Sebas- chan, non hai mai provato ad amare?-
-Shinigami, l’amore è uno dei sentimenti più inutili e insulsi che gli uomini abbiano mai inventato. Non vengo toccato da simili bassezze…-
-Non hai mai provato, invece, a odiare?-

[Nonsense imperante (L)]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cuore Coerenza o non coerenza, sinceramente me ne frego poco.
Avevo bisogno di scrivere questa ff. Per me stessa, per dimostrarmi che sono in grado di superare i brutti periodi. E che due cazzo di pg di un cazzo di manga non sono più forti di me ò_ò
E’ una sciocchezza, una delle mie solite sciocchezze. Non rimproveratemi questo, sarebbe inutile a me e a voi.
Parlo del niente, parlo del tutto.
Parlo di Sebastian e Grell, sì. Parlo di un Demone stronzo e di un Dio innamorato.
Parlo col cuore, sappiatelo <3


A Sae, ché è tanto puccia e dolce - anche se fa di tutto per nasconderlo <3





Cuore






-Sebas- chan, non hai mai provato ad amare?-
-Shinigami, l’amore è uno dei sentimenti più inutili e insulsi che gli uomini abbiano mai inventato. Non vengo toccato da simili bassezze…-
-Non hai mai provato, invece, a odiare?-
-E’ evidente che la tua intelligenza limitata non ti fa comprendere, Shinigami. Amore e odio sono antitesi speculari. Tutto ciò che posso dare è istigare all’odio, non altro…-
-Lo sai che ci riesci benissimo, quando ti impegni?-
-Lo prenderò come un complimento…-


Gradazioni.
Elementi che scandiscono la distanza tra il bianco e il nero, tra un sì e un no.
Temi variopinti di colori sgargianti e di musiche che formano melodie alternanti, tra un suono grave e uno un poco più acuto – in bilico su una corda sottile, saltellando di qua e di là.
Giallo, arancione, verde, viola e blu. Rosso, come il sangue che da la vita.

Tendere la mano ma non troppo, pretendere tutto ma dare l’illusione di dare qualcosa in cambio.
Finzione, pura e semplice. Amara come il caffè, dal retrogusto zuccherino di una carezza data sull’orlo del burrone.
Nel gioco da equilibrista sembra così bello volteggiare nel vuoto, credere di cadere eppure fluttuare nell’aria, ma non troppo, che la terra si avvicina sempre più, sempre più.
Quello che cercano gli umani – quelle formiche nere che brulicano e non sanno fare altro sul suolo fecondo – sono certezze indissolubili, che durano l’eterno che non toccano se non con l’immaginazione.
Quello che gli dei – quello che i demoni – cercano è la marea alta, la tempesta che sconquassa.

Il tutto vibra di spasmi, ché la mente degli immortali non ha bisogno di un qualche appiglio per non divenire semplice polvere nel tutto, annichilendo di fronte all’infinito di cui fa parte.
Il bianco e il nero sono come la salvezza e la sconfitta. E alla lunga essere codardi o coraggiosi stanca l’animo.

Ed è il cuore – il desiderio – che tinge di passione ogni singolo momento.
Oh, quale immensità degli infimi mortali.
In una parodia della stessa vita, ci si piega all’amore proibito, divenendone fatalmente servi fedeli.


-Sebas- chan, quanto mi ami da zero a dieci?-
-Farò finta di non aver sentito…-
-Secondo me è un numero assolutamente fuori classifica, impossibile da quantificare! Sì, penso sia così!-
-Grell, vuoi morire qui e ora?-
-Mi piacerebbe essere ucciso da te, Sebas- chan… ma sarebbe ancora più bello riuscire a ucciderti…-
-Vogliamo scommettere, Shinigami?-
-Non aspettavo altro…-
   
 
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