Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: SLAPPYplatypus    31/05/2010    6 recensioni
occhei, devo dire che me ne vergogno un po'. cioè, ho sempre scritto cose serie eccetera eccetera, e poi vi rifilo questo. beh, non è assolutamente serio. se non siete in vena di ridere, non fa per voi :)
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Spaventosa Notte di Halloween a Casa Armstrong

 

A volte ti capitava di odiare il tuo figlio maggiore. Come in quel momento. Lo odiavi, mentre sbatteva le palpebre supplicandoti. Non volevi farlo. Non questa volta, no! Se lo poteva sognare. Sapevi già cosa si provasse a passare tutta la fottuta notte del fottuto Halloween vedendo teenager con un terzo dei tuoi anni che ti fissano da ogni dove. Senza mai sbattere le palpebre. E la cosa non ti era piaciuta granché. Ci erano volute due settimane a casa di Tré e della sua tequila per dimenticarlo, e nemmeno totalmente.

Non avresti ripetuto l'esperienza a nessun costo. Avrebbe dovuto trovare un altro modo per adescare le ragazze. Un modo che non richiedesse la tua partecipazione.

«Lo chiederò alla mamma!» esclamò il ragazzino, alzando l'indice. Fu in quel momento che la certezza della sconfitta su tutti i fronti si schiacciò. Il danno e la beffa. Quella donna ti avrebbe strappato gli occhi, se tu non avresti accettato.

«No! Non chiederlo alla mamma! Lo faccio, lo faccio!» urlasti, fiondandoti contro la porta per impedire al traditore di uscire.

«Papà! Sei il genitore migliore del mondo!» ti disse, abbracciandoti al collo e trascinandosi dietro di te, mentre muovevi deboli passi per raggiungere il telefono. Se proprio dovevi soccombere, avresti trascinato qualcuno giù con te.

«Eh?» Tré rispose al decimo squillo. Calmo, il ragazzo.

«Tu domani sera hai da fare.» gli intimasti, in un tono che non ammetteva repliche.

«Che cosa intendi, Armstrong?» sussurrò, confuso e spaventato, il batterista. Perfetta scena Halloween.

«Tu vieni qui, Cool. Non è una domanda, lo farai e basta. Oh, porta la tequila.» ordinasti. Sapevi benissimo di averlo convinto con l'ultima parola, e riagganciasti senza aspettare la risposta. Probabilmente aveva riattaccato anche lui, tanto.

Un pigiama party. Con maschi e femmine. Questa era la conferma, quel ragazzo non era tuo figlio. Scambio di culle? Rapimento? Chi può dirlo..

 

Il giorno successivo, gli agognati ospiti iniziarono ad arrivare alle tre del pomeriggio. Nel bel mezzo del tuo pisolino post-pranzo/ante-sbronza. Tu odiavi essere interrotto in uno dei tuoi pisolini, soprattutto se si trattava di uno dei cinque più importanti. Lo odiavi, e tuo figlio lo sapeva. Non volevi assolutamente alzarti dal tuo letto. E avresti preso a pugni qualsivoglia sconosciuto che avesse osato svegliarti o sconosciuta che avesse osato fissarti.

«Papà!» ti urlò nelle orecchie il simpatico primogenito. «Svegliati, sveglia papà! Stanno arrivando! Sveglia!»

«Sono sveglio. Che caz-cavolo vuoi?» biascicasti, correggendoti appena in tempo

«Devi metterti i vestiti da maggiordomo accoltellato.» rispose con perfetta naturalezza.

«Cosa?! No, no non credo proprio. Stai facendo diventare papà cattivo e arrabbiato, Joseph Marciano. Sai cosa fa papà quando è cattivo e arrabbiato? Costringe mamma a fare le cose che lo rendono cattivo e arrabbiato. Vuoi vedere mamma vestita da maggiordomo morto?» lo guardasti con crescente sgomento, come se avesse appena detto di trovare Jason sexy. 

«No, non credo, no.» farneticò confuso in risposta

«Molto bene. Allora te ne puoi andare.» gli ordinasti con aria di sufficienza, per poi riaddormentarti di schianto.

 

Ti risvegliasti quattro ore dopo. Le sette ti sembravano un orario ragionevole per chiamare Tré e costringerlo ad alzare il culo e portarlo lì. Ti stavi pigramente allungando verso l'apparecchio che qualcuno aveva accuratamente posto il più lontano da te possibile, quando campanello trillò, scatenando un urlo generale. Doveva vedere anche i film terrificanti, adesso. Non poteva baciarsele e basta. Come fanno gli umani, no. Doveva fare vedere alle tipe i film che poi le facevano urlare per una settimana, lui.

Ti trascinasti giù dal letto e poi dalle scale, facendo ben attenzione a non distruggerti la faccia con un capitombolo alla vista di qualche fan molesta. Ti avvicinasti alla porta guardandoti accuratamente le spalle, onde evitare possibili imboscate.  

«Vado io!» urlò Joey, dopo un nuovo, più energico e prolungato trillo. Il ragazzo, aperta la porta, si bloccò e sbiancò come se avesse visto una cosa davvero orrenda. Lanciò un urlo agghiacciante e richiuse la porta, correndo via.

Niente avrebbe mai potuto attirare la tua curiosità più di vedere il figlio contro il quale bramavi segretamente vendetta scappare urlando. Quindi decidesti di aprire la porta, invece che chiamare la polizia o mandare una piccola e giovane teenager in avanscoperta, o eventualmente in pasto a una famelica bestia.

Un passetto dopo l’altro, raggiungesti l’uscio e lo apristi, molto, molto lentamente.

Eri pronto alla vista di qualcosa di ripugnante, e non potesti fare a meno di ridere alla vista di un fradicio e incazzato Tré Cool.

«Ho il figlioccio peggiore del mondo, sul serio. Dovresti vergognarti di tuo figlio.» sentenziò, entrando in casa con passo deciso e una bottiglia enorme di tequila sotto braccio.

«Si, si. Tu devi aiutarmi a sopravvivere.» sussurrasti spaventato, notando l’istantaneo spostamento di sguardi femminili dalla televisione a te nella stanza vicina.

«Errore!» urlò il batterista «lei deve aiutarti a sopravvivere.» aggiunse, picchiettando la mano sulla bottiglia che stringeva al petto, come fosse la cosa più cara e bisognosa di protezione. E forse la pensava davvero così.

«Allora, signor Batterista, il piano è questo. Troviamo una stanza che non troveranno mai o dove non oseranno mai entrare, ci chiudiamo dentro, e ci ubriachiamo.» spiegasti accuratamente, compiaciuto dalla tua mente geniale.

«Il tuo piano fa una pecca, signor Frontman. Una pecca di circa dieci anni.» azzardò Tré, ma tu proprio non riuscivi a capire a cosa si stesse riferendo. E il tuo sguardo doveva mostrarlo abbastanza chiaramente. «Tu hai due figli, BJ. Due. Uno cerca di ucciderti. L’altro dov’è?»

«Oh cazzo.» a questo non avevi davvero pensato. Proprio per niente.

«Sei il padre peggiore del mondo, e per questo il tuo pessimo figlio è quasi perdonato. Quasi!» ti accusò il batterista, e tu non potevi fare altro che dargli ragione.

«Okay, allora Piano B.» esclamasti. Gli occhi di Tré si illuminarono, lui adorava i Piani B. «Scarichiamo sul figlio malvagio il compito di trovare il figlio non malvagio, e poi ci troviamo una stanza che non troveranno mai o dove non oseranno mai entrare, ci chiudiamo dentro, e ci ubriachiamo.» sussurrasti con fare di estrema segretezza, incrociando le braccia.

«Non fa una piega.» osservò vivacemente il batterista. «Facciamolo. Tec è con noi.» aggiunse poi.

«Chi sarebbe Tec?» domandasti con fare sospettoso. In risposta, l’uomo di agitò sotto il naso la bottiglia, con un sorriso a trentadue denti. «Capisco.» rispondesti, alla fine di quell’amabile siparietto.

Dopo uno sguardo d’intesa, camminasti lentamente fino a salire le scale, per poi correre, con Tré alle calcagna, nell’unico luogo di tutta la casa che avrebbe garantito certa sicurezza, l’unico luogo in cui nessuno si sarebbe mai avventurato. Un luogo temibile, ma anche il solo che poteva garantirvi salvezza certa..


E così, gente mia, si conclude quello che finora è il primo e ultimo capitolo del mio delirio. Di solito incalano le mie energie nel tentare di scrivere qualcosa di sensato, oggi sono troppo uscita di testa per farlo.

Non avrei voluto finirlo qui, ma credo di non avere scelta, dal momento che la mia inspiration si è miseramente esaurita ._. Beh, se mi verrà in mente qualcosa, lo scriverò u.u

Ci tengo tantissimo a dire un gigantesco grazie a voi tutti, gente che leggete queste cose anche se sono da malati mentali! Grazie! < 3

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: SLAPPYplatypus