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Autore: MaryFangirl    31/05/2010    5 recensioni
Ryuzaki si appoggiò piano sul petto di Light, questi gli accarezzava i capelli; la scia era sparita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Che ore erano? Sapeva solo che c'era molto buio e lui non riusciva a dormire.
Due o tre ore di sonno erano più che sufficienti, considerato che solitamente si riposava per brevissimi intervalli di tempo. Non si sentiva per niente stanco, accovacciato sulla sedia accanto al letto, fissava solo il cielo ancora buio. Nel silenzio in cui la città ronfava, poteva già udire i primissimi cinguettii. L'alba era imminente.
Light dormiva, accartocciato attorno al cuscino, a pancia in giù, con le gambe sparse sul materasso. Gli occhi neri di Ryuzaki riflettevano i lampioni ancora accesi nelle strade, e osservava il blu che si sarebbe schiarito in breve tempo.
Con la coda dell'occhio notò le lenzuola che si muovevano in un pigro tentativo di Light di svegliarsi.
Pur senza distogliere lo sguardo dalla finestra, come se quel vetro limpido suscitasse in lui un enorme interesse, vide ogni gesto del ragazzo, lento e sinuoso, il suo petto nudo si scopriva.
Light si stupì nel notare Ryuzaki immobile sulla sedia, con il pigiama addosso. Si strofinò gli occhi, si ritrovò a fissarlo con le mani ferme sul lenzuolo, la schiena leggermente in avanti.
Ryuzaki smise di mordicchiarsi il pollice e, quasi a rallentatore, girò il capo per guardarlo.
La differenza dei suoi occhi grandi, rotondi e cerchiati e di quelli di Light, più allungati e socchiusi, di un caldo miele era piuttosto buffa.
"Sta per sorgere il sole" mormorò Ryuzaki, come se la nascita del sole fosse un avvenimento unico.
Light non fece altro che annuire impercettibilmente.
Ryuzaki balzò giù dalla sedia, con la sua andatura singolare raggiunse il letto e si sedette normalmente.
Light non poté nascondere la sorpresa nel vederlo composto.
Però gli sembrava troppo pensieroso.
Il cielo iniziava a diventare un po' più chiaro.

[e la notte, che opposta a lui cerchia, uscia di Gange fuor con le Bilance, che le caggion di man quando soverchia; sì che le bianche e le vermiglie guance, là dov'i' era, de la bella Aurora per troppa etate divenivan rance. (Dante, Purgatorio-Canto II, vv 4-9)]

Ryuzaki ripassò quei versi calcando il passaggio dalla notte all'aurora, ora che una scia di un rosa soffice come quello di una pesca aveva tracciato l'aere.
Era un'unica linea, tanto si distanziava dal cupo circolo della notte che Ryuzaki ne rimase incantato.
Non se ne accorgeva molto spesso, di quanto fosse magica e spettacolare la natura.
Da secoli avvenivamo gli stessi processi, ma gli uomini non li notavano.
Impegnati a combattere, studiare, ridere, uccidere. A risolvere casi impossibili.
Ryuzaki fu turbato da quella consapevolezza.
Fruscio. Light si avvicinò a lui gattonando brevemente.
La scia rosastra era ancora lì, squarciava il cielo con dolcezza, si allargava come una fiamma, una cicatrice più che visibile.
Anche Light la guardò. Ryuzaki si era irrigidito, mentre lui sorrideva con naturalezza.
"Cosa c'è Ryuzaki?"
Il viso di L era volto verso l'alto, invece Light guardava proprio lui.
"La luce...è strano come nel buio, la luce appaia con tanta forza. In pratica...non si nota più il cielo, ma soltanto la scia"
Light non replicò. Sorrise di nuovo, sfiorò con la massima delicatezza il suo collo bianco col naso.
"Ryuzaki...osserva bene quella scia. E il cielo buio. E' lo stesso effetto che hai tu su di me"
L lo guardò coi soliti occhi concavi e traboccanti di curiosità. Era una frase impensabile nella bocca di Light, tuttavia non l'aveva detta con diabetico romanticismo. Era una solida affermazione.
"Tu...non vivi nel buio" "Io vivo una vita perfetta. La vita perfetta è monotonia. E la monotonia porta alle tenebre. Tu per me sei come quello strascico infuocato: travolgente e inaspettato. Stai fissando la scia e te ne sorprendi. E' la stessa cosa, Ryuzaki, tu sei l'unica scia di novità che mi si sia presentata, e per quanto ti conosca, ogni giorno sai turbarmi e mi sembra assurdo che tu esista davvero e che sia con me. So che grazie a te non vedrò più le tenebre"
Ryuzaki fissava le sue labbra mentre parlava, stregato e incredulo da ciò che gli stava comunicando.
"La luce...nelle tenebre"
"Già. Hai detto che, in pratica, non si nota più il buio ma solo la scia. Anche io non mi accorgo più del resto, mi concentro solo su di te. Ti penso sempre"
Ryuzaki trattenne il fiato. All'improvviso, un sorriso sornione gli dipinse il volto. Light lo interrogò con un'occhiata.
"Niente...mi è venuta in mente una frase stupida" "Una frase stupida? Tu?!"
"Ti chiedo scusa per questa sciocchezza...tu parli di luce nelle tenebre...tu che ti chiami Light"
Light comprese, si distese in un sorriso tranquillo. Gli accarezzò la guancia.
"Niente è come sembra"
L socchiuse le labbra. Light non resistette più, lo attirò a sé e lo baciò, appagando finalmente il desiderio di assaggiare i suoi petali candidi, lo trascinò sul letto; l'uno preso dall'altro, con le labbra incollate, umide e dolci. Light intrufolò le mani sotto la maglia del pigiama e fremette al contatto con la sua pelle liscia e perlacea, la bocca lo gustava come un frutto maturo appena colto, lo spogliava, finché Ryuzaki, ubriaco d'amore, non salì sopra di lui, si plasmò contro il suo corpo.
Iniziò a muovere il bacino, entrambi avvertirono l'eccitazione, i baci non erano mai abbastanza, le carezze si strusciavano come lievi brezze, il profumo gemeva silenzioso e tenue, e li sfiorava.

Il tiepido grido frustò il silenzio come la linea infuocata nel cielo.
Ormai era giorno, i colori chiari e nitidi brillavano su Tokyo.
Ryuzaki si appoggiò piano sul petto di Light, questi gli accarezzava i capelli; la scia era sparita.
Entrambi erano ora certi che non ci sarebbe stato più il buio. La luce dell'amore aveva spazzato via ogni tenebra.

  
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